Invincible, la Recensione della Terza Stagione

Ritorna Invincible con una terza stagione che alza ancor di più l’asticella qualitativa di una serie brillante, violenta e audace. Tratta dall’omonima saga a fumetti scritta da Robert Kirkman, già autore di The Walking Dead, questo adattamento firmato Amazon Prime Video ha sin da subito catturato l’attenzione, anche per le sue animazioni molto particolari, al […] L'articolo Invincible, la Recensione della Terza Stagione proviene da LaScimmiaPensa.com.

Mar 15, 2025 - 20:18
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Invincible, la Recensione della Terza Stagione

Ritorna Invincible con una terza stagione che alza ancor di più l’asticella qualitativa di una serie brillante, violenta e audace. Tratta dall’omonima saga a fumetti scritta da Robert Kirkman, già autore di The Walking Dead, questo adattamento firmato Amazon Prime Video ha sin da subito catturato l’attenzione, anche per le sue animazioni molto particolari, al netto del classico tam-tam social che ha anche riportato in auge l’opera disegnata. In questo terzo capitolo, la storia si focalizza ancor di più su Mark, sulla sua adolescenza ribelle e soffocata, perché le grandi responsabilità devono essere assunte a prescindere da tutto.

Invincible S03, la Trama

Dopo le sconvolgenti scoperte della seconda stagione, Mark si trova a dover affrontare forse il più grande nemico di sempre: sé stesso. Oltre chiaramente a nuovi problemi e invasioni che attanagliano come sempre la Terra. Primi amori, primi litigi, e tanti addii caratterizzeranno questa terza stagione, che ci lascerà in trepidante attesa per la quarta stagione. Qualcosa si sta spezzando in Mark e a risentirne è anche (e inevitabilmente) Invincible, che dovrà quindi fare i conti da solo rispetto al mondo che lo circonda, tra fratelli che crescono e un’invasione che sembra ormai prossima.

Invincible S03, la Recensione

Tra i migliori adattamenti mai fatti, è impossibile non inserire Invincible. Dalle pagine del fumetto ad un’inevitabile serie, il passo è stato non proprio breve, così come il rilascio delle stagioni, dove i tempi non sono propriamente brevi. Razionalmente, è anche giusto così visto l’evidente lavoro tecnico che c’è dietro. Animazioni e disegni fedelissimi all’originale, la cui creazione non può essere materialmente effettuabile in un battito di mani. Non razionalmente, finita una stagione, si freme già per quella successiva, andando quasi in crisi d’astinenza. E la carne al fuoco è sempre parecchia, al punto che può risultare difficile riprendere la visione senza prima un rewatch.

Giunti dunque al terzo capitolo, Invincible sembra seguire le orme del suo protagonista, più vicino a Mark Grayson che non al suo alter ego in calzamaglia. Gli eventi della seconda stagione sembrano infatti aver scalfito l’animo di un adolescente carico di poteri e responsabilità che ancora deve capire come gestire al meglio. Il College e la salvezza della Terra, la sua fidanzata e l’umanità. Mark Greyson e Invincible. Dualismi la cui gestione è ben lontana dall’essere rose e fiori.

Se tutto ciò sembrava essere una mera sottotrama, ecco che in questa terza stagione di Invincible iniziano a venir fuori piano piano i drammi esistenziali di un supereroe che deve fare i conti con varie realtà, ponendolo di fronte a scelte esistenziali costanti, di complessa gestione per un post adolescente. Sono infatti molte le sequenze dove Invincible è chiaramente dalla parte del torto, come l’inevitabile scontro con Cecil. Discussioni che forse, quasi inconsciamente, causano tumulti interiori di complessa gestione, regalando sfumature comportamentali che ricordano lo sfogo finale di Nolan prima della sua fuga. Chi è dunque Invicible?

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In questo terzo capitolo, la storia non sembra portare avanti una trama ben specifica e unica, con qualche filler qua e là, quanto più sembra volersi soffermare sull’evoluzione di Mark, approfondendo principalmente un suo lato inquietante, quello legato alle sue innegabili origini da viltrumita che, sebbene rinnegate a più riprese, non sembrano mai essere del tutto sepolte. Emblematica in tal senso, la discussione tra Cecil e Mark, giunti nel pieno di una frattura apparentemente insanabile, con parole molto forti che sembrano venir fuori proprio dal vecchio Omniman.

Pur non discostandosi dallo stile visivo e contenutistico, caratterizzato da bellissime animazioni ed una violenza alle volte inaudita e sempre molto cruda, la terza stagione di Invincible ci porta dentro un mondo molto particolare, quello interno al protagonista, fatto di dubbi e contraddizioni, di amore e odio, di pura adolescenza, regalandoci qualcosa di nuovo e sicuramente più maturo rispetto a quanto visto fino ad oggi. Un eroe che guarda quasi esclusivamente a se stesso, un eroe fuori dai canoni, che aiuta emettendo fatture, come se fosse un super della Vought, per intenderci, ma più molta più morale (sebbene l’adrenalinico finale sembra volerci dire altro)

In conclusione, Invincible si conferma come tra i migliori prodotti Prime Video in circolazione, andando ben oltre i canoni che l’MCU ha di fatto imposto al genere cinecomic. Molto più adulta, nella forma e nei contenuti, la serie di Robert Kirkman ci regala momenti di una bellezza sconvolgente, tra sequenze mute e dialoghi serrati, e dove tutto viene mostrato in maniera pura e cruda, con immagini di evidente fantasia ma che al tempo stesso riescono a sembrare quanto mai realistiche e vicine a noi.

Trailer

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