Maestra d’asilo cattolico su Onlyfans, scoppia la polemica

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Mar 14, 2025 - 12:47
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Maestra d’asilo cattolico su Onlyfans, scoppia la polemica

Ennesima polemica relativa a Onlyfans

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Una vicenda dai contorni controversi sta animando il dibattito nella provincia di Treviso. Una maestra d’infanzia impiegata presso una scuola materna parrocchiale è finita al centro di un acceso confronto tra famiglie e istituzioni dopo che è emersa la sua attività parallela su OnlyFans, piattaforma nota per la condivisione di contenuti per adulti. L’episodio ha sollevato questioni etiche e valoriali, soprattutto in un contesto educativo a ispirazione cristiana, generando reazioni contrastanti.

La donna, insegnante in una scuola affiliata alla Fism Treviso, aveva scelto di integrare il proprio reddito con contenuti espliciti online, promuovendoli attraverso canali come Telegram e Instagram. La situazione è esplosa quando alcune famiglie hanno riconosciuto l’educatrice in scatti e video circolati sul web. In breve tempo, la notizia si è diffusa, provocando un forte malcontento tra i genitori, che hanno espresso profonda preoccupazione per l’immagine della scuola e l’influenza educativa che una figura con una doppia simile vita potrebbe esercitare sui bambini.

Secondo quanto riportato da Il Gazzettino di Treviso , molti genitori si sono detti sconcertati dalla scoperta.

Non è accettabile che un’educatrice di un asilo parrocchiale mercifichi il proprio corpo – hanno affermato alcuni di loro, sottolineando che non si tratta di semplice moralismo, ma di una questione di coerenza con i principi della scuola.

Ognuno è libero nella vita privata, ma ci sono limiti – hanno aggiunto, evidenziando il rischio che un comportamento simile possa compromettere l’autorevolezza educativa dell’insegnante.

La dirigenza della scuola è intervenuta rapidamente, convocando il docente e prospettandole un bivio: abbandonare la sua attività online su Onlyfans oppure rinunciare all’incarico educativo. Dalla Federazione Italiana Scuole Materne della provincia di Treviso è giunto un invito alla cautela e alla discrezione nella gestione del caso.

Simonetta Rubinato, presidente di Fism Treviso, ha dichiarato:

Vicende delicate come questa vanno gestite con riserbo, per tutelare i diritti di tutti – ha sottolineato, evidenziando che non sono pervenute segnalazioni ufficiali da parte delle famiglie. Su vicende così delicate è consigliabile che vengano affrontate e verificate con la dovuta riservatezza nelle sedi opportune, per non rischiare di ledere diritti che hanno a che fare con la sfera personale e privata di dipendenti. Invito quindi i genitori a parlarne con il gestore o con la coordinatrice dell’asilo frequentato dai propri figli.

Gli insegnanti delle scuole associate a Fism sanno bene quanto sia delicato il ruolo che svolgono quotidianamente e anche per questo partecipando annualmente a numerose attività di formazione, nel corso delle quali ci si confronta anche su aspetti etici e comportamentali. Sono temi che stanno molto a cuore a istituzioni scolastiche di ispirazione cristiana e sui quali sono già in cantiere nuove iniziative da parte di Fism Treviso

Anche la parrocchia coinvolta ha rilasciato una nota ufficiale per chiarire la propria posizione:

È venuta alla luce in questi giorni la vicenda che vede coinvolta un’insegnante di una scuola dell’infanzia paritaria del trevigiano, le cui foto sarebbero state pubblicate su una piattaforma di contenuti a pagamento per adulti. Il parroco, legale rappresentante della scuola, e perciò datore di lavoro della maestra, dopo la segnalazione di un genitore, sta lavorando con i suoi collaboratori per tutelare tutte le parti coinvolte nella vicenda.

E questo, in accordo con la Fism provinciale (la Federazione italiana delle scuole materne paritarie) e in contatto con la Diocesi. Un impegno che è volto a garantire la lavoratrice, le famiglie e la scuola di ispirazione cristiana, che gode della fiducia della comunità. Il parroco precisa, inoltre, che si riserva, dopo i dovuti approfondimenti, nei prossimi giorni, di prendere i provvedimenti opportuni sulla vicenda, auspicando che sia rispettata la riservatezza delle persone, a tutela della serenità di tutta la Comunità educante

Alla luce del caso, la Fism provinciale ha annunciato l’intenzione di introdurre un codice etico per disciplinare l’utilizzo dei social come Onlyfans da parte degli insegnanti, ispirandosi a modelli già in uso in altri settori pubblici, come l’Usl della Marca. Un’iniziativa che mira a prevenire conflitti tra sfera personale e ruolo educativo, garantendo al tempo stesso libertà individuale e integrità professionale.

La maestra si è in ogni caso difesa dicendo:

Sì, mi piace il mio corpo e sì, mi piace mostrarlo, esibirlo e valorizzarlo. Questo fa di me una cattiva persona? No. Questo provoca del male a qualcuno? Nemmeno. Penso che ogni cosa che ci accade sia un segno del destino per dirci di scappare da qualcosa che non fa più per noi. Quando il vostro cuore vi parla, ascoltatelo e non rinchiudetevi in gabbia sopprimendo ciò che vi fa star bene e vi rende vivi.

Non fatelo per un lavoro, non fatelo per rendere felice la vostra famiglia o un partner. Ogni scelta deve essere vostra soltanto, senza farvi imporre niente da nessuno. Questa è la me che mostro qui, senza nascondere nulla, perché sono reale e sincera e che vi vada bene o no questa sono io. Viva la vita e la libertà di fare quello che ci pare. Ricordare a chi se lo dimentica troppo spesso che le donne sono nate libere, di essere di scegliere di vivere

Che ne pensate di questa polemica relativa a Onlyfans?

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