Domande e risposte su Hitman World of Assassination PS VR2

L’Agente 47 sta per diventare molto più pericoloso. Con Hitman World of Assassination pronto a debuttare su PS VR2 il 27 marzo, il Senior Game Designer, Eskil Mohl, e il Lead Technical Designer, Toke Krainert, ci forniscono alcune informazioni essenziali sul gioco.

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Cosa si può fare adesso di interessante nel gioco grazie alla VR?

[Eskil] Abbiamo aggiunto dei dettagli, per esempio quando ti viene chiesto di arrenderti, devi alzare le mani. Puoi distogliere lo sguardo o usare il braccio per proteggere gli occhi dalle granate stordenti. Abbiamo considerato anche la possibilità di chiudere gli occhi, per non farti colpire dalle granate stordenti.

C’è anche una scena in cui ti viene data una combinazione di sicurezza e puoi leggerla chiaramente nella tua mano. La sensazione tattile che si prova guardando un appunto come questo è incredibile. Prima, per ogni piccolo elemento del gioco bisognava premere un pulsante, mentre ora puoi effettivamente allungare la mano e toccare le cose. Inizialmente temevamo che non avrebbe retto, né visivamente né acusticamente, invece siamo rimasti piacevolmente sorpresi.

[Toke] Ci sono tantissimi modi di giocare e penso che con la realtà virtuale siano ancora meglio. Ci offre molti più strumenti.

[Eskil] L’altro giorno Toke aveva una cosa nella mano sinistra e un’altra nella destra, le ha lanciate in aria e le ha riprese. Avrebbe anche potuto fare il giocoliere, perché è tecnicamente possibile!

Come è cambiato il combattimento con l’introduzione della realtà virtuale nel gioco?

[Eskil] È notevolmente migliorato. Era già fantastico, ma ora puoi usare la ruota degli oggetti e delle armi invece di mettere il gioco in pausa. E con le armi ti senti molto più tosto. Prima di implementare la realtà virtuale, entrare in combattimento era più preoccupante, perché si moriva spesso, mentre adesso è molto più divertente.

Puoi riporre la pistola nella fondina sulla schiena e devi anche espellere manualmente il caricatore, usare l’altra mano per prenderne uno nuovo, inserirlo e quindi preparare l’arma. C’è voluto molto tempo per implementarlo, ma è davvero gratificante.

Avete avuto la tentazione di mantenere l’intero gioco in prima persona?  

[Eskil] Decisamente. Ad esempio, in una scena in cui si mescola la zuppa, avevamo creato un prototipo in prima persona, ma risultava goffo e un po’ disorientante. E in altri posti non si riusciva ad avere una panoramica utile della zona in cui ci si trovava, soprattutto quando bisognava capire dove si trovavano i nemici. Certe scene dovrebbero sembrare più adatte per ottenere un vantaggio strategico e, in effetti, sono meglio in terza persona.

Avete dovuto rendere più interattivo il gioco, dato che i giocatori avrebbero visto il mondo di gioco in modo diverso?

[Eskil] Sì. Quando giochi in prima persona, la tua percezione del gioco e la tattilità di ciò con cui interagisci cambiano. Ma quando abbiamo bilanciato il gioco non siamo riusciti a rendere tutto interattivo.

[Toke] Abbiamo ripreso alcune cose dalla versione originale del gioco. Quando ero un Level Designer avevamo abbellito i luoghi con oggetti, cercando di trovare un buon equilibrio tra le cose da raccogliere. Ma non tutto, altrimenti ti ritrovavi con un sacco di roba. Se rendessimo tutto interattivo nella realtà virtuale, ci ritroveremmo con una stanza piena di mattoncini da lanciare in giro a volontà. Sarebbe stato assurdo! 

Avete dovuto bilanciare la difficoltà ora che i giocatori utilizzano comandi più tattili e intuitivi?

[Eskil] Quella è stata una grande preoccupazione. Ora puoi impugnare qualsiasi cosa contemporaneamente e caratteristiche come il lancio rapido ti rendono molto più letale e agile. 

[Toke] Ma se da un lato hai più libertà, dall’altro hai anche più responsabilità nell’esecuzione di azioni che prima erano automatizzate. Quindi mirare richiede movimenti più precisi, ricaricare richiede tempo e bisogna tenere traccia della posizione fisica degli oggetti.

[Eskil] Sì, quindi è probabilmente questo il motivo per cui, in un certo senso, si è stabilizzato.

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Ci sono stati momenti specifici durante lo sviluppo in cui avete avuto un momento di illuminazione nel passaggio alla realtà virtuale?

[Toke] All’inizio, quando stavamo ancora cercando di capire il livello di fedeltà del gioco, stavamo forzando per la prima volta una porta con un piede di porco e questa si è aperta. All’improvviso ho avuto l’impressione di un’azione fisica. Ho pensato, “Ecco, adesso è un gioco VR”. Poi quello è diventato un indicatore di come gestire tutte le altre interazioni.

[Eskil] Sì, è stato un momento davvero bello. Quando inizialmente usavamo le chiavi nel gioco, bastava semplicemente tenere in mano la chiave della porta e questa si sarebbe aperta. Poi Toke ci ha aggiunto un maggior spessore e ha proposto di inerire la chiave nella serratura e girarla per aprire la porta. È stata una sensazione fantastica.

Qualcuna delle vostre missioni preferite è cambiata a causa del modo in cui le avete vissute in VR?

[Toke] Per me, probabilmente è il livello del treno. È molto lineare. I giocatori avevano opinioni contrastanti al riguardo, e lo stesso valeva per me, nonostante ci avessi lavorato; però, ora che puoi giocare con tutte queste fantastiche armi in realtà virtuale, il gioco si è trasformato in un parco giochi. Ti viene fornita un’arma fantastica dopo l’altra e oggetti da lanciare in giro, mentre un sacco di nemici corazzati ti vengono incontro, quindi devi mettere in pratica queste meccaniche. Ora è bellissimo.

[Eskil] È un livello diverso dal tipico livello di Hitman. È un gioco un po’ troppo d’azione, ma ora in VR è fantastico. Ho avuto la stessa sensazione nella sezione Colorado. Spesso i giocatori lo collocano tra gli ultimi in termini di popolarità. Ma sparare a tutto spiano è molto divertente.

Hitman World of Assassination arriva su PS VR2 il 27 marzo.