Dieci luoghi di montagna che sembrano fatti apposta per Instagram

Laghi, cascate, pareti che sembrano scolpite a mano, borghi d’alta quota. Ecco dove andare, dalle Dolomiti alle Apuane, per fare il pieno di follower L'articolo Dieci luoghi di montagna che sembrano fatti apposta per Instagram proviene da Montagna.TV.

Mar 10, 2025 - 14:03
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Dieci luoghi di montagna che sembrano fatti apposta per Instagram

Può una foto panoramica cambiare il destino di un luogo? Forse no, anche se non di rado spesso ci si va molto vicino. Di certo  se lo scatto è ben riuscito desta attenzione e infonde il desiderio di replicarlo, spesso (purtroppo) più per alimentare il seguito sui propri profili social che per effettivo interesse verso quella destinazione. Volete provateci anche voi?  Ecco allora 10 luoghi tra i più instagrammati delle montagne del nostro Paese. Magnifici anche per chi dei social non sa che farsene.

Lago di Braies – Braies (BZ)

Niente da fare. Lo splendido lago altoatesino reso celebre dalla fiction A un passo dal cielo, è saldamente al primo posto nelle preferenze dei social addicted, al punto che per limitare la confusione e la pressione sul territorio si è reso necessario istituire una sorta di numero chiuso per le auto private. La magia del lago di Braies ormai si può cogliere solo al mattino presto, oppure d’inverno quando la fila dei turisti con lo smartphone in mano non rischia di rovinare le inquadrature. Non solo foto, però. Da l lago ci si può incamminare per splendide escursioni nel Parco naturale di Fanes-Sennes-Braies. Il lago si trova nel comune di Braies, in una valle laterale della Pusteria, a 1496 metri di quota.

Lago di Sorapis – Cortina d’Ampezzo (BL)

La straordinaria gemma turchese del Lago di Sorapis, raggiungibile in due ore di cammino dal Passo Tre Croci, è da tempo nel mirino degli utenti di Instagram. Il luogo è effettivamente magico, il colore dell’acqua di un’intensità che non lascia indifferenti e, a completare il colpo d’occhio, provvede la guglia del Dito di Dio (2603 m ) che sovrasta lo specchio d’acqua. Anche in questo caso è stato necessario è rendere provvedimenti a tutela del luogo che, nonostante la lunga camminata necessaria per arrivare, da quando si scioglie la neve è preso d’assalto da turisti non sempre “in sintonia” con la montagna.

Tre Cime di Lavaredo

Le Tre Cime sono le montagne più fotografate delle Dolomiti, forse anche d’Italia. Merito della loro bellezza, certo, di una fama “turistica” che si perde molto all’indietro nel tempo e dei numerosi luoghi dai quali possono essere immortalate. Lo scatto con i colori del tramonto si fa dal Rifugio Auronzo https://www.montagna.tv/249505/anno-1925-nasce-il-rifugio-auronzo-delle-tre-cime-di-lavaredo/, ma anche dal Rifugio Locatelli si realizzano immagini stupende. Chi non quale inquadratura scegliere può effettuare il periplo completo del Gruppo. A condizione di avere una memoria pressoché  infinita nella scheda  dell’apparecchio fotografico.

Val di Funes (BZ)

Per molti anni la provincia di Bolzano ha utilizzato la foto con la chiesetta di San Giovanni, a Ranui, sovrastata dalle pareti delle Odle come propria immagine simbolo. Basta vederla una volta per comprenderne le ragioni e desiderare di trovarsi in quel luogo. Un’idea che è venuta a troppe persone, al punto che i proprietari dei terreni hanno dovuto porre qualche limitazione per contrastare le invasioni che lasciavano il segno. Per raggiungere la chiesetta di San Giovanni occorre risalire tutta la Val di Funes, quindi dalla frazione di Santa Maddalena si prosegue in direzione Zannes fino al parcheggio dal quale è già possibile scorgere la meta. Dopo lo scatto d’obbligo ci si può incamminare fino ai piedi delle pareti delle Odle partendo dalla vicina Malga Zannes.

Lago di Resia – Curon (BZ)

“Un’opera indispensabile per migliorare la visuale e consentire immagini migliori”. Così  la Provincia di Bolzano ha motivato il progetto di realizzazione di un parcheggio interrato sulle sponde del lago di Resia, proprio nei pressi del fotografatissimo campanile romanico che spunta dall’acqua. Per vedere realizzato il parcheggio selfie-friendly ci vorrà del tempo. Intanto ci si apposta sulla balconata panoramica collocata di fronte al campanile che emerge a poche decine di metri dalla riva. Lo scatto non sarà originalissimo,  il luogo invece ha pochi paragoni. Anche se racconta la storia triste di un paese distrutto per far posto a un lago artificiale.

Lago Blu – Valtournenche (AO)

Ancora un lago a calamitare i cacciatori di scatti che lasciano il segno. L’immagine del minuscolo Lago blu con il Cervino sullo sfondo si conquista facilmente: lo specchio d’acqua si trova accanto alla strada regionale che collega Valtournenche a Cervinia. Non si vede subito però, un dosso coperto di larici lo nasconde dalla strada. Tanto meglio: anche se si cammina solo cinque minuti dal parcheggio sembrerà di essere lontano da tutto e da tutti. Come da grammatica base delle foto emozionali su Instagram.

Cascata del Toce – Formazza (VB)

Una cascata non può mancare sul profilo di un cacciatore di immagini di montagna. Deve però essere imponente e, soprattutto, facilmente accessibile perché fotografo non è necessariamente un camminatore di lunga lena. Perfetta allo scopo è la Cascata del Toce, un salto d’acqua di 143 metri in Alta Val Formazza,  a quota 1643 m.  La si ammira e si riprende dal basso, incamminandosi per pochi minuti lungo il sentiero che si stacca dalla strada asfaltata, ma anche dall’alto grazie alla terrazza panoramica protesa sulla cascata. Attenzione però: l’acqua viene rilasciata dalla diga del Lago di Morasco solo da fine primavera e poi per tutta l’estate a orari fissi. Meglio informarsi sul sito. Poco a monte della cascata si trova il villaggio walser di Riale, punto di partenza per innumerevoli escursioni sia d’estate che d’inverno.

Alpe Devero (VB)

In tempi di slow tourism la foto del borgo d’alta quota è “obbligatoria”. Richiama pace, natura, sostenibilità, lascia immaginare antiche fiabe e mostra un luogo da scegliere per cambiare vita (meglio se lo fanno gli altri, però). C’è tutto quello che piace, insomma. Tra i più ricorrenti su Instagram c’è Crampiolo, il paesino incantato a 1767 metri di quota che si raggiunge in 45 minuti dall’Alpe Devero, uno dei gioielli naturalistici della Val d’Ossola. Tra l’altro questo è un comodo punto di partenza per escursioni invernali ed estive nel Parco Naturale Veglia-Devero, altra inesauribile fonte di scatti speciali.

Lago del Barbellino (BG)

Posto a 1862 metri di quota in Alta Val Seriana, il lago artificiale del Barbellino si raggiunge in circa 3 ore da Valbondione.  Ad attrarre i cacciatori di immagini dalla gamba buona non è però soltanto il suggestivo specchio d’acqua e neppure l’accogliente rifugio Curò collocato sulle sue sponde. Qui, infatti, la regina delle immagini è la Spada nella roccia conficcata in un masso a bordo lago a pochi passi dal rifugio. Sì, è proprio uguale a quella di Re Artù, ma la sua storia è molto più recente visto che si trova lì solo dal 2016 grazie all’idea di un ex guardiano della diga del Barbellino che l’ha realizzata nella sua fucina. Dal lago derivano inoltre le Cascate del Serio, altro ambito obiettivo dei fotografi, che però sono visibili solo cinque giorni all’anno.

Monte Forato – Alpi Apuane (LU)

L’Arco di roccia del Monte Forato, con la sua campata di ben 25 metri è ben visibile dalla Garfagnana e dalla Versilia. Uno spettacolo con pochi uguali per dimensioni nel nostro Paese e facile da immortalare con il proprio smartphone anche da fondovalle, senza scendere dall’automobile. E la pioggia di clic è assicurata. Per chi non intende faticare il miglior punto di osservazione è il borgo di Pruno, frazione del comune di Stazzema (LU). Chi invece vuole raggiungere l’arco deve mettere in preventivo almeno due ore di salita, partendo da Stazzema o da Pruno sul versante versiliese, oppure da Fornovolasco se si parte dalla Garfagnana.

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