Death Stranding Speciale: cronopioggia, BT e consegne! Ripassiamo la trama in vista di On the Beach

A poco più di un mese dall’uscita di Death Stranding 2 On the Beach (atteso in esclusiva su PS5 il 26 giugno 2025 e già in fase gold), sono sicuramente tantissimi i videogiocatori interessati a fare un “ripassino” della trama del primo capitolo. Uscito nel 2019, Death Stranding è il primo gioco prodotto da Kojima […] L'articolo Death Stranding Speciale: cronopioggia, BT e consegne! Ripassiamo la trama in vista di On the Beach proviene da Vgmag.it.

May 11, 2025 - 11:40
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Death Stranding Speciale: cronopioggia, BT e consegne! Ripassiamo la trama in vista di On the Beach
kojima productions death stranding director's cut

A poco più di un mese dall’uscita di Death Stranding 2 On the Beach (atteso in esclusiva su PS5 il 26 giugno 2025 e già in fase gold), sono sicuramente tantissimi i videogiocatori interessati a fare un “ripassino” della trama del primo capitolo. Uscito nel 2019, Death Stranding è il primo gioco prodotto da Kojima Productions dalla fondazione dello studio nato dopo il divorzio tra Hideo Kojima e Konami nel 2015.  Il lavoro della rediviva KojiPro è stato accolto dai pareri contrastanti del pubblico: tra chi lo ha eletto subito a capolavoro e chi ne ha criticato le meccaniche, Death Stranding si è imposto nella discussione social per tutta la fine del 2019 e la prima parte del 2020.

Alla luce della sua natura, le circa 15/20 ore necessarie per portare a termine la trama principale potrebbero non essere poi del tutto liscissime da affrontare, specie per quei giocatori che mal sopportano la ripetitività delle missioni. In virtù di questa considerazione, abbiamo deciso di riproporre nelle prossime righe un riassunto di quella che è la trama del videogame così da non obbligarvi a doverlo rigiocare da capo per arrivare pronti al 26 giugno. Prendendo a prestito le parole del Nostalgia Critic: “I remember so you don’t have to”.

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Il protagonista Sam Porter Bridges

Death Stranding: la premessa

Siamo in un momento imprecisato del futuro prossimo. Non abbiamo indicazioni precise circa la data durante la quale si svolgono gli eventi narrati in Death Stranding. Le poche informazioni disponibili, comunque, lasciano intendere possa trattarsi del 2060 o giù di lì. Da diversi anni l’umanità ha completamente stravolto le sue abitudini di vita. Un catastrofico evento avvenuto qualche anno prima ha costretto i superstiti a rifugiarsi nel sottosuolo.

L’evento, indicato come Death Stranding, ha portato all’annientamento di buona parte dell’umanità. Come nei disastri nucleari, però, quelli morti subito sono sostanzialmente i più fortunati. I sopravvissuti infatti hanno dovuto fare i conti con due nuove piaghe: la cronopioggia, che invecchia all’istante tutto ciò che tocca; e le BT (beached things o creature arenate), in sostanza veri e propri spettri in grado di trascinare i vivi nel mondo dei morti provocando una esplosione colossale come ultima traccia del loro passaggio.

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Fragile pronta alla consegna!

Miti, credenze e scienza

Così come diverse tradizioni religiose prevedono, anche il mondo di Death Stranding abbiamo un al di là dove le anime vanno dopo la morte. Nel gioco di Kojima, queste vengono indirizzate su una “spiaggia”. Così come questa non è più terra, ma non ancora mare, anche la “spiaggia” di Death Stranding non è più vita, ma nemmeno oltre. È dove l’anima si ritrova arenata (stranded), prima di lasciare il mondo terreno e proseguire il suo percorso nell’al di là. Ognuno ha la propria spiaggia personale, plasmata dalle proprie credenze e dal proprio vissuto. Non mancano esempi di spiagge collettive, generate da eventi catastrofici come cataclismi o guerre.

È in questo scenario, quasi “in medias res”, che facciamo la conoscenza con Sam Porter Bridges, un corriere. Lui e i suoi omologhi sono gli unici ad assumersi il rischio di uscire allo scoperto e viaggiare tra un insediamento umano e l’altro per consegnare materiali e oggetti utili per la sopravvivenza. Da qui cominciamo a muovere i primi passi nel mondo di gioco che poi si aprirà piano piano nei 15 capitoli (chiamati episodi) che compongono la storia. Con Death Stranding, Kojima – ancor più che con Metal Gear Solid V: The Phantom Pain – ha infatti immaginato lo svolgimento più come quello di una serie TV che come un film, suo marchio di fabbrica dal 1987.

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La Cronopiaggia è un vero e proprio nemico!

Il prologo. Cos’è Death Stranding?

Nel primo atto rientrano a pieno titolo gli episodi fino al numero 3. In questa prima fase, infatti, Affronteremo alcune prime missioni che avranno il compito di settare il mood dell’intera storia. Si tratta, a grandi linee, anche dei capitoli che hanno rappresentato lo scoglio maggiore per gran parte dei videogiocatori, scoraggiati da un gameplay ritenuto per lo più noioso e ripetitivo.

La storia si apre con Sam in sella alla sua moto, impegnato in una consegna destinata a Central Knot City, nuova capitale delle UCA (organismo governativo che ha soppiantato i vecchi Stati Uniti d’America). Lungo il tragitto viene sorpreso dall’arrivo di una tempesta di cronopioggia che lo costringe ad accelerare, ma l’improvvisa comparsa di una misteriosa ragazza – Fragile, che ha l’abilità di saltare tra una spiaggia e l’altra a piacimento – sul percorso, lo manderà fuori strada lasciandolo a piedi. Costretto a trovare riparo in una piccola caverna, Sam riprende fiato. Raggiunto da Fragile, tra i due inizia un piccolo dialogo che ha il compito di metterci subito al corrente circa la situazione e alcune delle abilità di Sam.

Nel mondo di Death Stranding, infatti, l’arrivo della cronopioggia coincide con l’aumentare dell’attività delle BT. Normalmente invisibili all’occhio umano, Sam ha la capacità di percepirne la presenza che lascia su lui segni simili a quelli di un’allergia cutanea. Questo ha fatto sviluppare all’uomo anche un’aptofobia, la paura del contatto fisico. Come scopriremo in seguito, percepire le creature arenate non è l’unica specialità di Sam.

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Sam ha molta paura delle Creature Arenate… chi non l’avrebbe?

Il primo incontro con le BT

Giunti a Capital Knot City e consegnato il nostro carico veniamo intercettati dalla squadra di smaltimento cadaveri. Nel mondo di Death Stranding, infatti, i corpi morti producono chiralium che attira le BT, e BT nei paraggi significa voragini. È necessario dunque recarsi al più vicino inceneritore per distruggere il corpo ed evitare il peggio alla città. Nonostante la squadra possegga in dotazione un BB – Bridge Baby nati da madri cerebralmente morte e quindi sospesi tra il nostro mondo e la spiaggia – Sam viene ingaggiato a causa proprio della sua abilità unica. Il viaggio è però fallimentare: la cronopioggia battente e il nugolo di BT che compare sulla strada provoca un terribile incidente.

Ancora tramortiti, i componenti del gruppo si ritrovano circondati dalle creature arenate. Il cadavere, ormai irrecuperabile, ha cominciato a produrre chiralium. Come se la situazione non fosse abbastanza grave, sulla scena incombe anche un misterioso figuro che porta con sé una maschera d’0ro e che sembra in grado di controllare una gigantesca BT che prima “inghiotte” il cadavere e poi attira a sé uno dei membri della spedizione rimasti in vita. Questi, capito di non avere scampo, affida il suo BB a Sam e in un ultimo tentativo disperato prova a togliersi la vita prima di essere inghiottito dalla mastodontica creatura. Tutto inutile però, il contatto tra i due genera un void-out, un cratere che sembra non lasciare scampo a nessuno.

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I personaggi hanno un design particolare!

Inizia il nostro viaggio in Death Stranding

È con l’incidente che veniamo a conoscenza del secondo potere di Sam: la sostanziale immortalità. Lui è infatti quello che viene definito un “riemerso”, cioè una persona in grado di tornare dal regno dei morti e continuare a vivere. Una spiegazione pseudo-scientifica che giustifica la possibilità di avere dei retry. La morte di Sam, come quella di chiunque altro, ha però come effetto quello di generare un’esplosione, un cratere che modifica per sempre la mappa di gioco, altra feature introdotta da Kojima in Death Stranding. Non è ben chiaro all’inizio come Sam abbia potuto sviluppare una tale capacità, ma ciò che è certo è che questa giocherà un ruolo determinante nella storia a seguire.

Sam si sveglia illeso in una stanza privata a Capital Knot City, dove le UCA hanno trasferito la gran parte delle loro attività. Ad accoglierlo c’è il personaggio di Deadman, medico del Coroner che lo informa circa l’attuale situazione. L’intero Corpse Disposal Team partito con lui è stato spazzato via. Gli unici a salvarsi sono stati proprio Sam e il BB. Al posto del luogo dove si trovavano loro, poco distante da Capital Knot, c’è ora un immenso cratere. Anche la città è stata spazzata via. Sam è riuscito a salvarsi grazie alla sua natura di “riemerso”. Ogni volta che muore, l’anima di Sam (il suo Ka) può tornare al corpo (il suo Ha) salvandolo da fine certa.

Dopo l’iniziale spiegone, Deadman ci incarica di portare della morfina al vicino centro medico. Il medicinale serve infatti per lenire i dolori di Bridget Strand, Presidentessa delle UCA e ormai malata terminale. Il gabinetto governativo comprende, oltre lei, anche John “Die-Hardman” McLane, ex militare. I due illustrano a Sam l’attuale situazione geopolitica del paese, offrendo dunque anche al videogiocatore una panoramica di quelli che saranno i pericoli ai quali potrebbe potenzialmente andare incontro.

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Il gioco propone un dettaglio grafico impressionante grazie al Decima Engine

La nostra missione: salvare Amelie

Il grande disegno di Bridget è quello di riportare sotto la tutela delle UCA i vari insediamenti disseminati sul terriorio offrendo loro non solo protezione, ma anche la connessione al sistema chirale, che permetterebbe un più efficace sistema di comunicazione col quale – spera Bridget – ricostruire la civiltà. Perché la missione abbia successo era stata organizzata una prima spedizione capitanata da Amelie Strand, figlia di Bridget e destinata a succederle sulla poltrona da presidentessa.

Giunta a Edge Knot City (sulla costa occidentale), Amelie è stata rapita da un gruppo terroristico noto come Homo Demens, capitanato da un misterioso uomo che si fa chiamare Higgs (l’uomo mascherato incontrato in precedenza). Nonostante ad Amelie non sia permesso lasciare la città, ella può comunque comunicare con Sam e con Capital Knot City. Bridget spera di fare leva sui sentimenti di affetto che Sam prova per Amelie così da convincerlo ad avviare una seconda spedizione di salvataggio durante la quale connettere i nodi rimanenti ed eventuali insediamenti più piccoli attraverso il Q-Pid. Dapprima restio, Sam viene “costretto” ad accettare e ad avviarsi verso la sua missione.

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Non mancano le guest star, vero Del Toro?

Goodbye, Mr. President

Subito dopo questo momento, Bridget esala l’ultimo respiro. D’accordo con Die-Hardman e Deadman, Sam decide di non divulgare la notizia così da non assestare un durissimo colpo alla già fragilissima stabilità delle UCA. Il corriere viene dunque incaricato di condurre il corpo di Bridget al più vicino inceneritore e sbarazzarsene per evitare che anche Capital Knot City faccia la fine di Central Knot. Con l’occasione, a Sam viene detto di sbarazzarsi anche del BB – il Bridge Baby di cui siamo entrati in possesso nel prologo – perché ritenuto difettoso e destinato allo smaltimento.

È da questo punto in poi che ci si rende davvero conto di quanto difficile possa essere la missione. Con la calamità di diversi anni prima, quasi nessuna struttura funzionale è rimasta in piedi. La natura aspra ha ripreso il sopravvento e Sam può fare affidamento su ben pochi strumenti per superare gli ostacoli. Giunto a destinazione ed avviata la procedura di smaltimento del corpo di Bridget, Sam viene informato di un intensificarsi dell’attività chirale nella sua area: le BT sono in arrivo e a meno che non si muova potrebbe restare intrappolato. È qui che al nostro eroe viene l’idea di unire le sue abilità a quelle del BB per poter vedere le BT e attraversare così indenne il pericolo.

È solo da questo momenti in poi, dunque, che l’equipaggiamento di Sam può dirsi completo. Con l’aiuto del BB l’Odradek potrà segnalare le creature arenate con precisione. L’importante è tentare di passare inosservati muovendosi silenziosamente. Solo così avremo modo di cavarcela. Sam e BB diventeranno presto inseparabili e l’uomo si prenderà cura del piccolo come quasi fosse un figlio. V’è però un effetto collaterale nella connessione tra i due: Sam avrà come delle visioni ogni volta che uscendo dalla stanza privata si connetterà al BB. Ricordi del passato di BB forse? Tutto lo lascia supporre.

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Nonostante il mondo sia sconvolto, il look è sempre importante!

Verso il cuore del paese

Le prime missioni saranno più o meno di questo tenore. La East Coast, va detto, rappresenta nel gioco una specie di zona di onboarding con la quale prendere le misure delle varie attività da fare in Death Stranding.

In uno spazio relativamente ristretto si trovano a convivere alcune strutture principali, insediamenti dei preppers (persone che hanno deciso di isolarsi e che dovremo convincere a unirsi alla rete), zone infestate dalle BT e qualche accampamento dei muli. Questi ultimi, a proposito, erano corrieri che però hanno col tempo sviluppato una vera e propria dipendenza da consegne. Se Sam dovesse trovarsi nella loro zona, questi non esiterebbero un momento ad attaccarlo per tramortirlo e rubargli il carico.

Da Capital Knot City dovremo eseguire consegne fino a raggiungere Port Knot City. Poco fuori dalla città Sam farà ufficialmente conoscenza con Higgs, suo antagonista principale. Higgs, uomo a capo del gruppo terroristico Homo Demens, afferma di avere come obiettivo quello di fermare la missione di Sam e impedirgli di riconnettere il mondo alla rete chirale.

Dopo lo scontro con la BT leonina evocata proprio da Higgs, potremo finalmente raggiungere Port Knot City e salpare insieme a Fragile verso Lake Knot City, primo snodo della regione centrale del paese. Durante il viaggio, Fragile ci esporrà un po’ della sua backstory, raccontandoci di come Higgs fosse un tempo un affiliato della sua società e di come i due avessero un tempo lavorato insieme proprio alla ricostruzione del paese.

Quando Higgs iniziò a radunare i suoi Homo Demens e a provocare attentati terroristici in giro per il paese, Fragile provò a fermarli, ma l’unico risultato fu quello di essere catturata e costretta a correre sotto la cronopioggia col viso coperto per impedire l’ennesima esplosione. Il suo corpo, esposto agli effetti della cronopioggia, invecchiò di colpo, ma il suo viso rimase giovane.

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Lea Seydoux in tutto il suo splendore

La regione centrale: Death Stranding entra nel vivo

Se tutta la regione orientale ha offerto una specie di playground dove imparare le meccaniche di base di Death Stranding, la zona centrale è quella più vasta, morfologicamente variegata e dolorosamente lunga da attraversare e completare. L’obiettivo qui è ancora quello di riconnettere i vari nodi della rete fino a South Knot City.

La missione non sarà semplice per diverse ragioni: innanzitutto la morfologia più aspra e comunque più variegata della zona che metterà a dura prova le capacità di Sam. La presenza di molti avamposti dei Muli e zone infestata dalle BT e la diffusa diffidenza di preppers e avamposti nei confronti del progetto UCA. Convincere tutti a riconnettersi alla rete chirale richiederà diverse consegne per ciascuno, tutt’altro che una passeggiata.

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Sam e BB pronti all’azione!

Il soldato fantasma

Così come nella regione orientale l’ingresso a Port Knot è stato ostacolato da Higgs, l’arrivo a South Knot verrà preceduto da uno strano evento. Deadman lo definirà una “supercella” chirale all’interno della quale Sam verrà risucchiato insieme al suo BB. Il messo delle UCA si risveglierà in uno strano scenario, un campo di battaglia che pare ricordare una trincea durante la prima guerra mondiale. È qui che facciamo la conoscenza con Clifford Hunger, misterioso personaggio che pare legato alle spiagge dei morti in guerra e che sembra perfettamente in grado di comandare plotoni di soldati scheletrici.

Cliff, non è un volto nuovo, anzi, è sempre presente in tutte le visioni che accompagnano la nostra connessione al BB. Che sia il padre del neonato? Tutto lo lascia supporre, specie il fatto che durante la battaglia il soldato chiami il bridge baby intenzionato a impossessarsene.

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Cliff è uno dei personaggi più enigmatici di Death Stranding

Verso la montagna

Allontanata la minaccia di Cliff e tornato in sensi, Sam chiede a Deadman di scoprire di più sul passato di Cliff. Il medico si propone di scandagliare gli archivi della Bridges mentre Sam proseguirà il periglioso viaggio. Poco distante da South Knot, intanto, sappiamo esserci il laboratorio di Mama (vero nome, Målingen). La scienziata, che avevamo visto a Central Knot sotto forma di ologramma, è una delle scienziate più in gamba in forza alla Bridges.

La sua particolarità è quella di essere legata indissolubilmente al luogo in cui si trova ora. Lei, infatti, rimase coinvolta in un incidente causato dalle BT mentre si trovava in sala parto per dare alla luce una bambina. Mentre la neonata moriva trasformandosi in una creatura arenata, Mama riuscì a salvarsi sebbene ferita e sotto le macerie. Il legame tra lei e la figlia, ancora connessa al suo cordone ombelicale quando è morta, le ha reso impossibile andarsene a meno di non recidere quell’ultimo vincolo che le unisce.

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Mama!

Tu e io, una persona sola in due corpi diversi

Una delle storie più struggenti all’interno dell’intero primo capitolo di Death Stranding è forse proprio questa. Mama, Die-Hardman e Deadman incaricheranno Sam dirigersi verso Mountain Knot City, uno dei centri più restii ad accettare l’affiliazione alle UCA. A dirigere lo snodo è infatti Lockne. Lei è la sorella di Mama ed è convinta che quest’ultima abbia deciso di interrompere i legami con lei dopo l’incidente e fuggire con la loro bambina. Quella portata in grembo da Mama era in realtà figlia di Lockne, nata dall’unione degli ovuli di quest’ultima e il seme del fidanzato deceduto. Mama aveva proposto il suo utero come soluzione per portare a termine la sfortunata gravidanza.

Mama chiederà dunque a Sam di recidere il legame con la bimba e aiutarla a raggiungere Mountain Knot per riconnettersi alla sorella. Ciò che però nessuno sapeva era che il corpo di Mama era tenuto in vita proprio dal legame con la BT. Una volta interrotto questo, a Mama resteranno solo pochi istanti per poter salutare Lockne e quindi convincerla ad aiutare Sam nella sua missione. Le due, nate gemelle congiunte, si riuniranno nell’anima dopo la dipartita di Målingen in una delle scene più toccanti dell’intera opera.

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Amore tra gemelle (interpretate dalla stessa attrice)

Lo scienziato della spiaggia

Tra le montagne nell’ovest della regione centrale risiede anche un altro personaggio chiave del gioco e che fino a questo momento avevamo conosciuto solo tramite la sua voce: Heartman. Il geologo – così come le gemelle – faceva parte della prima spedizione della Bridges. Ha sviluppato l’abilità di visitare regolarmente le spiagge. Questo però al costo di vedere il suo cuore fermarsi per tre minuti ogni ventuno. Nonostante la chiara scomodità della cosa, lo scienziato afferma di non soffrire della sua condizione in quanto questo gli permette di visitare la spiaggia per circa 60 volte ogni giorno.

L’uomo, che aveva perso moglie e figlia in due voidout distinti ma vicinissimi, si trovava in quel momento sotto i ferri per subire un’operazione chirurgica al cuore. L’incidente, accaduto a poca distanza dall’ospedale, causò un temporaneo interruzione dell’energia elettrica. Con l’arresto dei macchinari che lo tenevano in vita in quel momento, anche lui si trovò sulla spiaggia dove vide la sua famiglia. La sua ora non era però ancora giunta: la linea di backup riattivò i macchinari rianimandolo. Intenzionato a ritrovare i suoi cari e poter “andare avanti con loro”, Heartman ha quindi cominciato a visitare le spiagge ossessivamente e a studiarle.

Sarà lui a darci importanti dettagli circa la natura del Death Stranding, una estinzione di massa come già si erano verificate in passate ere geologiche. A suo dire, il prossimo evento catastrofico è ormai imminente e questo spazzerà via gli esseri umani dalla faccia della terra.

Dopo avere studiato già la reazione delle BT ai fluidi corporei di Sam (scoprendo che queste diventano vulnerabili una volta in contatto con il sangue e gli scarti del corriere), Heartman si propone di studiare la particolarità del corpo di Mama (mai andato in necrosi) e il cordone ombelicale di Bridget, a suo avviso una delle chiavi per capire e forse fermare il fenomeno. Ancora Heartman ci racconterà di come le precedenti cinque estinzioni di massa sul pianeta terra siano state provocate da quella che può essere definita “Entità Estintiva” e il sospetto che quella legata alla prossima estinzione sia proprio Amelie comincia a divenire certezza.

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La storia di Hearthman è commuovente!

Cliff: ancora tu?

Con l’introduzione di Heartman, tutti i personaggi chiave della storia sono stati presentati e la vera corsa di Sam per riconnettere le UCA può accelerare e dare così via al terzo atto di questa storia, quello finale. Tutto sommato, proseguire una spiegazione del secondo atto ci appare piuttosto inutile in quanto ci ritroveremmo più che altro a raccontare missioni abbastanza simili tra loro e perfettamente inutili allo svolgimento della trama complessiva.

L’unica ultima nota è, forse, il secondo incontro con Cliff. Deadman, che dal nostro primo incontro aveva provato a scavare nel passato della Bridges con poco successo, ci contatta per chiederci un incontro in un vecchio avamposto tra le montagne dove è certo non ci saranno orecchie indiscrete ad ascoltarli. Prima di raggiungere il posto, però, Sam verrà intrappolato da un’altra supercella che lo trascinerà stavolta in uno scenario simile all’est Europa durante la seconda guerra mondiale.

Qui si consumerà il nostro secondo scontro con Cliff, sempre più intenzionato a impadronirsi di BB. Il racconto insospettirà Deadman che si convincerà addirittura che Cliff e Higgs possano star lavorando insieme per fermare Sam e distoglierlo dalla sua missione. È questo infatti ciò che sembra emergere nel breve scambio di battute tra il corriere e il soldato fantasma che, a quanto pare, potrebbe addirittura essere il padre di BB.

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Una scena che abbiamo visto anche nel trailer di On the Beach!

La corsa a Ovest

Entriamo ufficialmente nel terzo atto del gioco, il più denso di avvenimenti in quanto quello che si propone di chiudere personaggi e archi narrativi lasciati in sospeso fino a questo momento. Dopo aver riconnesso tutti gli snodi principali della regione centrale, Sam deve dirigersi verso Edge Knot City, dove Amelie è tenuta prigioniera dagli Homo Demens.

Superata l’ovvia difficoltà di attraversare il mare per raggiungere la costa occidentale, Sam trova Edge Knot  completamente distrutta e invasa dalle BT. Qualcosa non tornava fin dall’inizio, ma ora è proprio palese che tutto sia così strano. Dove sono tutti? Dov’è Amelie? Al momento c’è poco spazio per le domande. Sam si dirige verso il centro della città dove connettere l’ultimo nodo della rete e poter riposare.

Tornato fuori, il corriere trova ad attenderlo Higgs che pare tenere Amelie in ostaggio. La donna pare anche sotto una specie di controllo mentale esercitato da Higgs attraverso la sua maschera dorata. Non c’è tempo per avere risposte però. Higgs evoca infatti quella stessa BT colossale che avevamo visto spazzare via Central Knot City a inizio gioco. Bisogna sbarazzarsene, e in fretta. Solo così Sam potrà finalmente connettere anche l’ultimo nodo della rete.

Ciò che Sam non sa, però, è che questo fosse proprio l’ultimo tassello del puzzle per dare via al last stranding di cui ci ha parlato Heartman in precedenza, l’ultima estinzione di massa che avrebbe portato alla fine della vita sulla Terra. Senza che nessuno potesse sospettarlo, l’incarico affidato a Sam dalla Bridges avrebbe fatto il gioco di Higgs.

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BB, BB ovunque!

Mario and Princess Beach

Fuggito sulla spiaggia portando con sé Amelie, Higgs lascia Sam a terra esanime. Una volta riemerso, Sam sa di avere pochissimo tempo a disposizione per impedire al folle terrorista di compiere il suo piano: collegare la spiaggia di Amelie – che è connessa a tutte le spiagge del mondo – con il regno dei vivi. Qualora ciò accadesse, il contatto tra l’antimateria delle BT e la materia del mondo genererebbe un voidout senza possibilità di scampo per nessuno. Sarebbe l’estinzione definitiva.

Amelie è dunque a tutti gli effetti l’entità estintiva finale. Aiutato da Fragile, Sam decide di inseguire l’avversario fino alla sua spiaggia e mettere fine alla faccenda una volta per tutte a condizione di lasciare alla ragazza il colpo finale. Lo scontro tra i due con Amelie soggiogata sullo sfondo si risolve in una scazzottata vecchio stampo dalla quale è Higgs ad avere la peggio. Fragile dunque può avere la sua vendetta.

Tratta in salvo Amelie, Sam comincia a dimostrare alcuni dubbi circa il lavoro svolto. La donna confessa dunque a Sam che lei era in realtà riuscita a sfuggire ai rapitori ma di aver mantenuto il segreto d’accordo con Die-Hardman così da mantenere viva la motivazione di Sam a proseguire nella missione.

Dopo un momento di apparente serenità – arricchito da battute che richiamano al rapporto tra Mario e Peach e dal suono di alcuni spari in lontananza che fanno pensare alla fine definitiva di Higgs – Amelie conduce Sam ai confini della spiaggia chiedendogli alla fine di attenderla un istante. In lontananza, il corriere scorge Die-Hardman in compagnia di qualcuno che non dovrebbe essere lì: Bridget. Tra i due è in corso un dialogo circa determinati errori passati di cui non veniamo messi a conoscenza. Dal mare emerge alla fine anche Cliff che prima riconosce Die-Hardman col nome di John e poi si avvicina a Bridget chiedendole di restituirgli BB. Questa, dunque, indica nella direzione di Sam che invia immediatamente avanti i suoi soldati. Amelie, riapparsa al fianco di Sam, lo spinge in mare con l’intento di salvarlo.

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Un cast eccezionale

Il ritorno a Est

A questo punto nulla è più chiaro a nessuno. Sam si risveglia nella sua stanza privata nell’ultimo nodo prima di Edge Knot. Visitato da Deadman, riferisce di quanto visto fino a quel punto. Nessuno sembra capirci gran ché di quanto stia accadendo. La nuova ipotesi è che l’architetto dietro l’intera faccenda possa essere Cliff, accecato dall’odio per Bridget. Cliff, infatti, avrebbe fatto parte in qualche modo degli esperimenti sui BB.

La situazione è comunque grave. Il Death Stranding non è ancora stato fermato e inoltre Amelie si trova ancora sulla spiaggia, apparentemente ostaggio di Cliff. Sam non può nemmeno contare sull’aiuto di Fragile  dato che lei, mentre Sam era privo di conoscenza, ha provveduto a trasportare Heartman, Lockne e Deadman a Capital Knot City. Lo sforzo l’ha messa a dura prova e la nuova situazione delle spiagge – rese instabili e collegate dalla connessione chirale – rende impossibile un salto verso Sam e ritorno.

Il corriere è dunque costretto a tornare verso est sotto un cielo plumbeo e carico di cronopioggia, con una presenza intensificata di BT sul territorio. Quella centrale è la zona più ampia di Death Stranding. Attraversare un territorio tanto vasto e dalla morfologia così varia sarebbe un problema già di per sé, e anche Sam riconosce come questo sia un tentativo disperato. Ma non c’è altra scelta, lui è l’unico ad avere un legame così forte con Amelie da garantire il successo del salto verso la sua spiaggia.

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Norman Reedus

Ultimo faccia a faccia

Già dalla distanza Sam può intravedere la minacciosa nube che sovrasta Lake Knot City. Mentre sta ancora interrogandosi circa la possibilità di attraversare il grande lago che lo separa da Port Knot City, ecco che alle porte del centro viene inghiottito da una nuova supercella. È di nuovo ora di scontrarsi con Cliff in un nuovo scenario di guerra.

La giungla, il rumore degli aerei impegnati a sganciare napalm lasciano pochi dubbi.  È il Vietnam, nel pieno del conflitto che scosse il paese tra il 1955 e il 1975.  Cliff è qui, da qualche parte. Lo scontro con lui e i soldati scheletrici che questi comanda è tra i più faticosi per Sam. Sarà però quest’ultimo a uscire vittorioso.

Lo scambio finale di battute tra i due, con Clifford Unger finalmente libero di andare oltre, rappresenta un altro dei momenti più toccanti del gioco e che in un certo senso va a richiamare il tema di fondo dell’intera opera. Da una parte Cliff, ex soldato a rappresentare il bastone. Dall’altra Sam, colui che ha riunito ciò che era diviso a rappresentare la corda. Come spesso accade nelle opere di Kojima, anche in questo caso “nomen omen”. Bridges, il ponte e l’unione; Clifford “Cliff” Unger, la cui assonanza con “cliffhanger” lascia intendere la divisione. In un ultimo gesto, Cliff passa come il testimone a Sam che è ora libero di risvegliarsi nella propria stanza.

La potenza del Decima Engine ha generato un mondo immenso!

Amelie provocherà il Death Stranding?

Risvegliatosi convenientemente poco fuori Port Knot City, Sam è libero anche di riprendere la sua corsa verso Capital Knot. Non prima, ovviamente, di un nuovo debrief con Deadman che mostra a Sam un nuovo documento, una testimonianza lasciata da Die-Hardman. Il direttore della Bridges, che avevamo lasciato sulla spiaggia con Cliff e Bridget, aveva infatti registrato un messaggio prima di allontanarsi. Di lui sappiamo esser stato un ex sottoposto di Cliff nell’esercito e tramite le visioni di Sam sappiamo che ha anche tentato di aiutarlo a fuggire insieme al BB che la Bridges voleva sottrargli.

L’uomo mascherato afferma di esser stato invitato sulla spiaggia di Amelie, ma di nutrire forti dubbi circa la sua reale identità. Tra le altre cose, Die-Hardman racconta di avere scavato nel passato di Bridget Strand e di avere scoperto come questa fosse impossibilitata ad avere figli propri. Questo smentisce del tutto la storia raccontata dalla stessa su Amelie (che sarebbe nata sulla spiaggia).

Di conseguenza, lunghe ombre si stagliano anche sulla natura stessa della ragazza: come è possibile che nessuno l’abbia mai davvero incontrata di persona e chi ha interagito con lei lo abbia fatto solo via ologrammi? Lo stesso Sam, che considera Amelie al pari di una sorella, l’ha sempre e solo incontrata sulla spiaggia e non nel mondo dei vivi. È qui che Fragile porta con sé la rivelazione che le ha fatto Higgs poco prima: l’intero piano è stata tutta un’idea proprio di Amelie. Sarebbe proprio lei ad aver dato il via anche alle operazioni degli Homo Demens, intenzionata a portare a termine la sua missione. Troppi dubbi che affollano la testa dei protagonisti.

Momenti di relax!

Impedire il Death Stranding: priorità massima

È ora dello sprint finale da Port Knot a Capital Knot. L’incessante cronopioggia ha messo K.O. la maggior parte delle strutture costruite da Sam. Come se non bastasse, le BT saranno più numerose e aggressive. Arrivare alle porte della capitale non sarà affatto facile. Sam, inoltre, porta sulla schiena anche un carico di criptobionti necessari per la salute di Fragile. La cassa non è sigillata ed è dunque necessario evitare ogni contatto con l’acqua.

Alle porte della città, ad attendere il corriere, un’ultima enorme CA dalle sembianze di una balena in grado di volare. Lo scontro non sarà facile per Sam, che dovrà fare attenzione ai vari attacchi della creatura e cercare di colpirla a sua volta. Sconfitta, Sam può finalmente entrare in città.

Riunito ai suoi compagni, il corriere può finalmente saltare verso la spiaggia di Amelie e convincerla a interrompere il Death Stranding finale. Solo qui Sam apprende la verità circa l’identità di quella che credeva una sorella. Bridget e Amelie sono in realtà la stessa persona. Corpo e anima separati col primo, Bridget, confinato al mondo fisico e il secondo, Amelie, prigioniera della spiaggia e sua stessa emanazione.

La spiaggia

Gli ultimi plot twist di Death Stranding

Convinta Amelie a sospendere il processo definito inevitabile. Sam si ritrova confinato sulla sua spiaggia dove Amelie approfitta per dargli tutte le ultime spiegazioni. Lei aveva compreso la sua natura molto presto e, spaventata da ciò che aveva appreso, decise di iniziare le ricerche per la costruzione della rete chirale e gli esperimenti su Bridge Baby nel tentativo di porre fine alla sesta estinzione.

Scongiurata dunque la catastrofe, Sam si ritrova confinato sulla sua spiaggia per diverso tempo. Saranno gli sforzi congiunti di Mama, Heartman, Deadman e Fragile a farlo riemergere. Nel momento di assenza di Sam, durato oltre un mese, Die-Hardman è stato eletto nuovo presidente delle UCA. Ma c’è ancora molto da scoprire sul passato dei personaggi coinvolti.

Quando siamo ormai prossimi alle battute finali – coi titoli di coda già mostrati nella sequenza sulla spiaggia – Deadman informa Sam che BB è stato alla fine destinato alla soppressione come anticipato da lui stesso a inizio gioco. Nel consegnare il piccolo a Sam, Deadman si lascia però anche sfuggire informazioni preziose su come abbandonare le UCA senza lasciare traccia e avvertendo che la rimozione da BB dalla sua capsula potrebbe essere rischioso. Sam si incammina dunque verso l’inceneritore col cuore pesante pensando all’ultima consegna.

 

Convinti di averlo in pugno e avere recuperato il Bridge Baby i militari aprono il fuoco solo per scoprire che l’uomo aveva rimosso il bambino dalla capsula e che lo sparo aveva ucciso entrambi. Scopriamo dunque che il BB così tanto ossessivamente cercato da Cliff per tutto il gioco fosse in realtà proprio Sam. Il corriere altri non è che il figlio di Clifford Unger e Lisa Bridges.

Dopo l’incidente, Bridget – o meglio, Amelie – sentitasi in colpa, si reca sulla spiaggia di Sam e lo rispedisce nel mondo dei vivi. La connessione di Sam con l’al di là è interrotta, e non potrà dunque servire più come BB. Da quel momento in poi, inoltre, Sam è un riemerso. Bridget ha però un’idea: crescere Sam come fosse suo figlio nel tentativo di riparare all’errore commesso. kojima productions death stranding13

Nell’ultima sequenza, Sam rimuove all’ultimo BB dalla capsula e tenta una rianimazione. Il tentativo pare vano, ma BB alla fine si sveglia. Forse un ultimo regalo di Amelie? Quale che sia il caso, Sam può allontanarsi portando in braccio BB anche sotto la pioggia, segno che il Death Stranding non avverrà oggi e decide di battezzare la piccola “Lou”, come la figlia persa insieme alla moglie diversi anni prima.


Un po’ Super Mario e tanto Oregon Trail, Death Stranding rappresenta una rappresentazione del viaggio a ovest compiuto dai coloni americani a inizio 19esimo secolo. A livello più profondo, potremmo leggere nell’opera di Kojima anche un messaggio di stampo ambientalista. La lettura che KojiPro comunque vuole promuovere è quella dell’importanza delle connessioni umane. Al bastone inventato per tenere lontani i pericoli si contrappone la corda che tiene vicine le cose belle. Mentre Death Stranding 2 On the Beach si staglia all’orizzonte, non possiamo che consigliare di (ri)giocare il primo capitolo così da approcciarsi alla nuova esperienza con la memoria più fresca


 

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