5 curiosità su Adriano Celentano: cosa (sicuramente) non sai del Molleggiato
Siete sicuri di sapere tutto sull'iconico Molleggiato? Ecco alcune curiosità di cui forse non siete al corrente

Ci sono artisti che diventano vere e proprie icone. Persone che, grazie al proprio carisma e talento innato, diventano parte della storia di un’epoca. È il caso di Adriano Celentano. Un uomo che non ha solamente rivoluzionato il mondo della musica, ma ha anche lasciato un segno profondo nel tessuto della società, diventando modello di libertà di pensiero e parola.
«Mi aspetto di saltellare ancora un po’. Ma sono circa vent’anni che dico di essere nella fase discendente e penso all’altra vita. Da questa vita non mi aspetto altro, per l’altra ho dei progetti», aveva detto molto tempo fa il cantante, nel libro Complice la musica di Fernanda Pivano.
Il cantante aveva svelato anche di essersi pentito di non aver studiato quando ne aveva l’opportunità. Aveva spiegato che, sebbene attualmente gli piaccia studiare, in passato non era così, e ha ipotizzato che forse, se avesse studiato, sarebbe diventato un uomo diverso, magari uno che indossa la cravatta. Aveva aggiunto che non avrebbe mai immaginato di diventare un cantante, perché credeva che avrebbe fatto l’orologiaio per tutta la vita.
Inoltre, aveva sostenuto che bisognerebbe essere consapevoli che la felicità, in realtà, non esiste. Aveva fatto l’esempio di una persona che vive 150 anni affermando che, nel migliore dei casi, la felicità occuperebbe soltanto il 10% della sua esistenza. Aveva concluso dicendo che, se si è consapevoli di questa realtà, non manca davvero nulla, perché ogni gioia o piacere è sempre frutto di impegno e costanza. Senza sforzo, infatti, la felicità non arriva da sola.
Un cantante, showman e attore amatissimo non solo in Italia, ma anche all’estero. La sua carriera non avrebbe bisogno di essere ripercorsa, perché non c’è davvero nessuno nel nostro bel Paese che non conosca almeno qualcuna delle sue opere. Eppure, c’è qualcosa che sicuramente non sai ancora, sul Molleggiato più amato dagli Italiani.
Adriano Celentano oltre il mito: 5 curiosità che (forse) ti sono sfuggite sul Molleggiato
Adriano Celentano nasce il 6 gennaio 1938 a Milano, in via Cristoforo Gluck al numero 14. E proprio questa è la prima curiosità: ha saputo trasformare le sue origini in musica, regalando al pubblico italiano uno dei brani più iconici di sempre: Il ragazzo della via Gluck.
Questa sua canzone, portata sul palco del Festival di Sanremo nel 1966, ha reso celebre la strada milanese, diventata simbolo di nostalgia e cambiamento.
La musica ha sempre attraversato la vita di Celentano, soprattutto grazie alla folgorazione per Elvis Presley. Ammaliato dal ritmo travolgente del rock americano, Adriano decise di fondare, nel 1956, una band con quattro amici, chiamandola i Rock Boys. Pur non conoscendo l’inglese, adattò personalmente le parole dei brani originali statunitensi, esibendosi con entusiasmo e passione in vari locali milanesi, iniziando così una carriera memorabile.
Ma Adriano Celentano non è stato soltanto musica. Non tutti conoscono la sua passione per gli orologi, coltivata sin da ragazzino, quando lavorava in una bottega di via Cesare Correnti. Una passione che non lo ha mai abbandonato. Ancora oggi, infatti, dedica parte del suo tempo libero al restauro degli orologi antichi, mantenendo vivo un legame con un passato artigianale che pochissimo conoscono.
Grande tifoso dell’Inter, Celentano è stato anche ospite speciale della festa per il centenario della squadra nerazzurra nel 2008. In quell’occasione, il presidente Massimo Moratti volle omaggiarlo personalmente, con una maglia ufficiale.
Infine, come dimenticare il suo storico brano “24 mila baci“? Nel 1961, dopo aver ricevuto una dispensa speciale dal ministro della difesa Giulio Andreotti per partecipare al Festival di Sanremo, Celentano sconvolse l’Italia voltando le spalle al pubblico durante l’esibizione. Una provocazione che contribuì al successo del brano, classificatosi secondo e vendendo oltre mezzo milione di copie, entrando così definitivamente nella leggenda.