Sanremo, il bando del Comune fa infuriare i discografici: “Senza la musica il Festival non esiste!”
Il bando del Comune di Sanremo per l'organizzazione delle prossime edizioni del Festival ha fatto infuriare i discografici! La nota FIMI L'articolo Sanremo, il bando del Comune fa infuriare i discografici: “Senza la musica il Festival non esiste!” proviene da imusicfun.

Il bando del Comune di Sanremo per l’assegnazione delle prossime edizioni del Festival della Canzone Italiana apre scenari inediti, incluso un possibile addio alla Rai. Ma a far discutere è soprattutto l’assenza di riferimenti al settore musicale. La FIMI, Federazione dell’industria musicale italiana, insorge: «La discografia è il motore dell’evento, non può essere ignorata».
Il futuro del Festival di Sanremo potrebbe non passare più dalla Rai. Il Comune ligure ha infatti pubblicato un bando per raccogliere manifestazioni d’interesse da parte di emittenti interessate a trasmettere in chiaro la storica kermesse, per un periodo di tre anni, prorogabili a cinque. Ma a scatenare la polemica è la totale assenza di riferimenti al ruolo delle case discografiche, elemento che ha fatto infuriare gli addetti ai lavori.
«Senza musica sul palco di Sanremo ci sarebbero solo i fiori», ha commentato con amarezza Enzo Mazza, Ceo di FIMI. Secondo Mazza, il bando dimentica completamente l’apporto fondamentale della discografia: «Con i nostri investimenti e contenuti rendiamo possibile il Festival, che altrimenti sarebbe una scatola vuota». Il bando, invece, si concentra su aspetti economici e televisivi: chi vorrà gestire la trasmissione dell’evento dovrà versare un corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro, più l’1% dei ricavi pubblicitari e dei diritti di sfruttamento del marchio.
Oltre al Festival principale, l’accordo comprenderà anche la produzione e trasmissione di sei eventi collaterali, tra cui “Sanremoinfiore” e due manifestazioni aggiuntive, una delle quali estiva. Le emittenti interessate avranno 40 giorni per presentare i propri progetti.
Nel frattempo, la musica protesta. I discografici non solo chiedono di essere coinvolti nei processi decisionali, ma sollecitano anche un rimborso economico adeguato per le imprese che parteciperanno alla prossima edizione del Festival. Perché, come ricorda Mazza, «senza la musica Sanremo non esiste».
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