Nelle Filippine esiste un posto dove le tombe sono appese sui monti, ecco Sagada

Sagada è il lato spirituale e nascosto delle Filippine, una parentesi mistica in un Paese solitamente noto per la sua allegria tropicale, un luogo dove il folklore diventa pietra, legno e rituale

Apr 25, 2025 - 14:36
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Nelle Filippine esiste un posto dove le tombe sono appese sui monti, ecco Sagada

Quando si pensa alle Filippine, è facile lasciarsi trasportare dall’immaginario da cartolina: acque cristalline, spiagge bianchissime, palme che ondeggiano lente e tramonti infuocati. Un Paese tra i più solari e accoglienti del sud-est asiatico, dove la natura è prorompente e il folklore si tinge dei colori intensi di una cultura fusion, modellata da tre secoli di dominazione spagnola.

Nelle Filippine si parla un idioma ufficiale (il Tagalog, oltre che centinaia di lingue e dialetti) intriso di spagnolo, si mangia adobo e leche flan, si danza al ritmo di tamburi e si prega in chiese barocche circondate dalla giungla. Ma c’è anche un lato più misterioso e affascinante, nascosto tra le montagne dell’isola di Luzon: Sagada, il villaggio delle bare sospese. Di che si tratta? Ve lo raccontiamo noi in questo articolo.

Sagada: il trekking incontra la spiritualità 

Sagada è un piccolo borgo di montagna abbarbicato sulla Cordillera, una delle catene montuose più maestose dell’isola di Luzon. La sua atmosfera fresca e silenziosa, le casette in legno e il verde infinito che lo circonda, lo rendono un luogo perfetto per chi cerca un’alternativa insolita al turismo balneare nelle Filippine. Qui si viene per fare trekking, scoprire grotte profonde, attraversare fiumi facendo rafting e, soprattutto, per immergersi in tradizioni ancestrali che resistono al tempo.

Il cuore pulsante della spiritualità e della cultura indigena di Sagada è la Echo Valley, una gola rocciosa circondata da una vegetazione lussureggiante dove il tempo sembra essersi fermato. È proprio qui che si trova uno dei rituali funerari più sorprendenti del mondo: le bare sospese. Sì, avete letto bene: bare in legno letteralmente appese alle pareti della montagna, come se fluttuassero tra cielo e terra.

Echo Valley e le bare sospese: un cimitero verticale

La vista delle bare sospese è mozzafiato e quasi incredibile. Alcune sembrano incastonate nella roccia, altre poggiate su anfratti naturali o agganciate a travi che sporgono dalla parete calcarea. C’è chi arriva da ogni parte del mondo solo per fotografare questo impressionante cimitero verticale, ma dietro all’impatto visivo si nasconde un rito ancestrale che ha almeno duemila anni di storia.

Sagada, tombe, Filippine
Fonte: iStock
Le tombe appese alle montagne di Sagada

A praticarlo sono gli Igorot, una delle tribù indigene filippine della zona. Secondo le loro credenze, i defunti devono essere seppelliti il più vicino possibile al cielo, così che la loro anima possa raggiungere più facilmente l’aldilà. Un’altra motivazione, decisamente più pratica, riguarda la protezione dei resti: lontani da inondazioni, animali selvatici e profanatori di tombe, i corpi trovano pace in altezza, in una posizione tanto pericolosa quanto sacra.

Le bare, ricavate da tronchi di legno massiccio, sono spesso costruite dalla persona stessa prima della morte. Al momento del decesso, la salma viene posizionata in una sedia cerimoniale, utilizzata per la preparazione del corpo secondo i riti Igorot e poi trasportata fino alla parete rocciosa con l’aiuto di corde e uomini della comunità. Più in alto viene collocata la bara, più onore si attribuisce al defunto.

Riti, rispetto e mistero: la vita (e la morte) secondo gli Igorot

Se l’idea di scalare sentieri scoscesi per rendere omaggio ai propri cari può sembrare estrema, c’è da sapere che nella cultura Igorot il legame con i defunti non si esaurisce con la sepoltura. Dopo cinque anni, le ossa vengono riportate a casa per una festa rituale di più giorni, prima di essere nuovamente trasportate alla parete. Questo rito può essere ripetuto fino a tre volte. Alla fine del ciclo, le ossa rimangono nella casa di famiglia, avvolte in tessuti tradizionali, diventando parte della vita quotidiana della comunità.

Nonostante molte delle bare sospese abbiano più di un secolo, l’usanza non è del tutto scomparsa. Viene ancora praticata, seppur in modo sporadico (e solo in determinate circostanze). Per questo motivo, l’area è oggetto di particolare rispetto: i turisti possono solo osservare da lontano, mentre l’accesso diretto alle bare è riservato esclusivamente ai familiari.

Chi cerca un’esperienza che vada oltre la superficie delle cose, o oltre le onde dell’oceano, troverà in Sagada un viaggio che sfida le altezze, ma anche i luoghi comuni. Perché nelle Filippine c’è molto più di quanto ci si aspetti. E Sagada, silenziosa e misteriosa, è lì per raccontarlo.