Emergenza meteo in Nurra: irrigazione solo per alcune colture La
piana della Nurra, compresa tra
Stintino e
Alghero, sta vivendo una delle più
gravi crisi idriche degli ultimi decenni. A causa della
siccità prolungata, che ormai si trascina da mesi, il
Consorzio di bonifica della Nurra è stato costretto a prendere
decisioni drastiche. La distribuzione dell’acqua per l’irrigazione sarà infatti
fortemente limitata e riservata solo ad alcune colture considerate strategiche per l’economia agricola locale.
Scelte agronomiche obbligate: irrigazione mirata da maggio a giugno La quantità totale di acqua disponibile sarà
700mila metri cubi al mese, e verrà distribuita
solamente nei mesi di maggio e giugno. Il presidente del Consorzio ha dichiarato che le scelte sono state fatte sulla base di
criteri agronomici ed economici, per salvaguardare le coltivazioni ritenute più
essenziali. In questo scenario meteo estremamente critico, si è deciso di concentrare le risorse idriche su specifiche tipologie di produzione, riducendo drasticamente le superfici irrigabili.
Le colture “salvate”: priorità a erba medica, ortaggi e vigneti L’erba medica, fondamentale per l’alimentazione del bestiame locale, verrà irrigata
solo per mezza stagione. Una misura che, seppur contenuta, consente di mantenere un minimo di produzione foraggera e garantire il sostentamento degli allevamenti. I
vigneti di nuovo impianto, spesso più sensibili alla siccità, riceveranno una
quantità complessiva di 150mila metri cubi d’acqua da
maggio ad agosto, mentre i
vigneti già avviati potranno contare su
270mila metri cubi suddivisi tra
giugno e luglio. Gli
orticoli sono tra i pochi a beneficiare di un’irrigazione continuativa durante
tutta l’estate, con una dotazione mensile di
300mila metri cubi. Questa decisione punta a salvaguardare la produzione fresca locale, spesso destinata al mercato isolano. Anche gli
oliveti e i frutteti di primo impianto riceveranno supporto: ciascuna di queste colture disporrà di
50mila metri cubi mensili, una quantità sufficiente solo per garantirne la sopravvivenza.
Le coltivazioni escluse: mais, meloni, angurie e colture non produttive Mais,
meloni e
angurie sono stati completamente esclusi dalla campagna irrigua. Si tratta di colture che richiedono
grandi quantità d’acqua e comportano
costi elevati, difficili da sostenere in un contesto meteo così avverso. Il presidente del Consorzio,
Zirattu, ha sottolineato come queste colture rappresentassero un rischio troppo elevato da un punto di vista economico e ambientale. Escluse anche le
colture forestali, i
giardini privati e le
attività hobbistiche, privilegiando in modo netto le
aziende agricole produttive, ritenute l’anello cruciale del tessuto economico del territorio.
Perdite economiche ingenti e richiesta di indennizzi La situazione meteo, ormai emergenziale, sta causando
gravi difficoltà economiche a numerosi agricoltori. Molti sono
rassegnati, ma altrettanto
preoccupati per la sostenibilità delle loro attività. Le organizzazioni agricole si stanno muovendo per
richiedere indennizzi, invocando tempi
rapidi e
procedure efficaci, in netto contrasto con le lungaggini burocratiche vissute negli anni passati.
Il bacino del Cuga e la speranza nei lavori regionali Le ultime
piogge, seppur modeste, hanno portato
1,5 milioni di metri cubi d’acqua in più nell’
invaso del Cuga. Tuttavia, questa risorsa sarà
interamente destinata al consumo umano, in quanto le riserve potabili sono anch’esse al limite. Nel
Sassarese, la crisi idrica è tale che
senza ulteriori precipitazioni, si rischia una
carenza anche dell’acqua potabile, aggravando ulteriormente una situazione già compromessa. L’unico segnale positivo arriva dalla
Regione Sardegna, che ha avviato i lavori sugli acquedotti
Coghinas 1 e 2. Il completamento è previsto per
marzo 2026, e dovrebbe offrire un importante
contributo strutturale alla gestione idrica della Nurra e dell’intera area nord-occidentale della Sardegna. Zirattu ha infine lanciato un
appello alle istituzioni regionali, chiedendo
strategie a lungo termine. La gestione delle risorse idriche, secondo il presidente,
non può più basarsi sull’emergenza, ma deve diventare una
priorità costante per garantire la sopravvivenza dell’agricoltura locale, sempre più vulnerabile ai
cambiamenti meteo-climatici.
Meteo Sardegna è di nuovo siccità. Stop acqua