Metal Eden Anteprima

Il mercato dei videogiochi è un mondo altamente mutevole e a meno di casi veramente rari – prodotti in grado di trascendere le regole del mercato stesso e rimanere rilevanti al grande pubblico ben oltre i suoi primi anni di vita – ogni genere ha i propri “momenti storici” in cui prosperare. Nel caso del […] L'articolo Metal Eden Anteprima proviene da Vgmag.it.

Apr 20, 2025 - 08:09
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Metal Eden Anteprima
Metal Eden

Il mercato dei videogiochi è un mondo altamente mutevole e a meno di casi veramente rari – prodotti in grado di trascendere le regole del mercato stesso e rimanere rilevanti al grande pubblico ben oltre i suoi primi anni di vita – ogni genere ha i propri “momenti storici” in cui prosperare. Nel caso del titolo di questo articolo, gli FPS Arena (o Boomer Shooter) hanno caratterizzato un periodo di grande fioritura della piattaforma PC degli anni 90′ oltre che dare i natali a concetti innovativi come i LAN Party, raduni di giocatori collegati tra di loro in un’unica stanza per darsele di santa ragione, prima ancora che questo setup venisse democratizzato da Microsoft e Halo: Combat Evolved. Una grande e sanguinosa festa che tra i vari Quake, Unreal Tournament e compagnia cantante ha accompagnato i giocatori hardcore fino e ben oltre il suo tramonto.

Ma, un po’ come in un amore in difficoltà, basta una scintilla per riaccenderne la fiamma e nel caso di questo genere il ritorno di Doom nel 2016 aprì le porte a tantissimi nuovi esponenti. Che siano AAA come Doom, AA come Atomic Heart e Ghostrunner o anche piccolissimi cult indie come l’ULTRAKILL di Hakita, il genere dei Boomer Shooter è più vivo che mai e nel 2025 in particolare vedrà l’arrivo di diversi titoli importanti. E se già nello scorso numero vi abbiamo parlato dell’attesissimo ritorno del Doom Slayer in Doom: The Dark Age, oggi vorremmo introdurvi all’ultima produzione di Reikon Games: quel Metal Eden presentato “alla chetichella” durante l’ultimo State of Play di PlayStation. Ma ci sarà da fidarsi?

Metal Eden
Un FPS davvero intrigante

Un Paradiso perduto

Chi conosce Reikon Games e ha già giocato il suo progetto precedente Ruiner, si ritroverà subito a casa esplorando l’ambientazione di Metal Eden. Di fatto, stiamo parlando di due storie presenti nello stesso universo narrativo cyberpunk, ma all’interno di diversi periodi storici, effettuando un salto notevole tra il 2091 e un futuro ancora più remoto, dove l’umanità è diventata una specie sull’orlo dell’estinzione e ciò che ne rimane che viene trattato come un bene da proteggere ad ogni costo (per i propri interessi commerciali, ovviamente). Gli eventi di Metal Eden infatti sembrano ruotare attorno al recupero di questi cimeli da Moebius, una megalopoli abbandonata da molti decenni e diventata casa di unità robot impazzite e di esseri noti come gli “Ingegneri”.

Per recuperare il nucleo architetto, ultimo lascito della colonia umana che popolava Moebius, il giocatore prenderà il controllo della Iperunità Aska, un cyborg umanoide dotato di abilità incredibili e necessarie per sopravvivere a questo inferno tecnologico ed evitare lo scoppio di una guerra cibernetica. Ovviamente, trattandosi di un titolo di puro stampo cyberpunk possiamo aspettarci innumerevoli twist dettati dal canovaccio del genere, con un imputato che potrebbe sedere al nostro fianco. Già dal trailer si può infatti capire come l’Iperunità Aska sia monitorata in ogni sua azione da un “grillo parlante” che le sussurrerà costantemente nell’orecchio con frasi fatte e criptiche. E chi ha giocato Ruiner, sa perfettamente che queste sono le premesse per un bel disastro etico.

Metal Eden
La protagonista di Metal Eden

Bello, veloce… ma con qualche acciacco

A livello di gameplay Metal Eden sembra incorporare la base principale del gameplay loop degli FPS Arena single player: un susseguirsi di brevi e intensi scontri con arma da fuoco contro orde di nemici assetati di sangue e durante le quali la giusta ottimizzazione e conoscenza delle proprie armi, oltre che delle risorse come gli HP e l’Armatura saranno alleati indispensabili (assieme ai propri riflessi) nel momento in cui il livello di difficoltà si farà sempre più intenso. In termini di level design invece, Metal Eden prende ispirazione non solo dal controverso focus sulla verticalità impostato da Doom Eternal, ma anche – a livello registico – dalle zone dedicate all’esecuzione di movimenti parkour in cui librarsi ad alta velocità verso la prossima arena e chissà se non vedremo anche degli inseguimenti al cardiopalma a base di lanciarazzi e minigun.

Parlando invece del gunplay, Metal Eden risulta molto derivativo nelle sue meccaniche e ancora ritroviamo il collegamento al “rip and tear” di Doom (2016) nel momento in cui Aska effettua colpi melee per indebolire le difese nemiche e permetterle di “estrapolare” il loro nucleo. Ma a differenza del titolo Id, in questo caso Metal Eden ci offre un livello di strategia differente: scegliere se recuperare risorse vitali oppure usare il nucleo stesso come arma da lanciare ai nemici, con un grado di potenza talmente alto da richiedere un cooldown significativo, che ne accentua le grandi potenzialità di questa meccanica se usata con un giusto tempismo. La vera incognita a poco più di un mese dalla sua uscita, il 6 maggio 2025, e come unica referenza una demo rilasciata alla stampa nel quale sorgono dei problemi legati alla gestione dell’intelligenza artificiale dei nemici  poco reattiva e cattiva nel reagire alle azioni dei giocatori, oltre che ad un focus sull’azione che affianco alla competizione potrebbe sfigurare, bisognerà capire se il team di Reikon sarà in grado di recuperare terreno e offrire quel “guizzo creativo” essenziali per farsi notare tra il pubblico hardcore e non.

 

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