L’Australia ha più cammelli dell’Egitto: un’invasione silenziosa

L’incredibile ascesa dei cammelli in Australia Quando si pensa ai cammelli, la mente corre subito a paesi come Egitto, India o le regioni desertiche del Medio Oriente. Tuttavia, la realtà contemporanea sorprende: l’Australia ospita una delle più grandi popolazioni di cammelli selvatici al mondo, superando persino molte nazioni dove questi animali sono da sempre parte […] L’Australia ha più cammelli dell’Egitto: un’invasione silenziosa

May 3, 2025 - 12:33
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L’Australia ha più cammelli dell’Egitto: un’invasione silenziosa
L’incredibile ascesa dei cammelli in Australia Quando si pensa ai cammelli, la mente corre subito a paesi come Egitto, India o le regioni desertiche del Medio Oriente. Tuttavia, la realtà contemporanea sorprende: l’Australia ospita una delle più grandi popolazioni di cammelli selvatici al mondo, superando persino molte nazioni dove questi animali sono da sempre parte integrante della cultura e della quotidianità. Secondo il Guinness World Records, l’Australia detiene il primato globale per il numero di cammelli non domestici, superando largamente paesi come Somalia, Ciad e Sudan, dove i cammelli vengono ancora oggi impiegati per scopi agricoli o di trasporto. Invece, in Australia, questi animali si sono trasformati in una vera e propria minaccia ecologica. Come i cammelli sono arrivati nel continente australiano Originatisi in Nord America milioni di anni fa, i cammelli migrarono in Asia grazie al ponte di Bering circa 6-7 milioni di anni fa, estinguendosi nel continente americano con l’arrivo degli esseri umani e la fine dell’ultima era glaciale. Tuttavia, le popolazioni asiatiche ed africane prosperarono, adattandosi ai climi più estremi. L’Australia rimase fuori da questa espansione naturale, fino a quando le autorità coloniali, nel XIX secolo, decisero di importare dromedari per facilitare la costruzione delle infrastrutture nell’entroterra, in particolare la linea telegrafica transcontinentale. Provenienti principalmente da Afghanistan e Pakistan, insieme ai loro cameleeri, questi animali divennero fondamentali per la colonizzazione dell’Outback. L’impatto devastante sull’ecosistema australiano Con l’avvento dell’automobile, molti cammelli vennero semplicemente abbandonati nel deserto. Da lì, iniziarono a riprodursi senza controllo, trovando nelle vastità aride dell’entroterra australiano un ambiente perfetto, quasi privo di predatori e competitori naturali. Oggi si stima che la popolazione superi il milione di esemplari, con alcune fonti che parlano addirittura di numeri molto più alti. I cammelli rappresentano una vera minaccia per la biodiversità locale. Consumano grandi quantità di vegetazione nativa, competono con le specie indigene per le risorse e possono prosciugare rapidamente le riserve d’acqua, fondamentali per la sopravvivenza degli animali autoctoni. Inoltre, il loro passaggio causa erosione del suolo e distruzione di habitat naturali. Controllo e gestione: una questione controversa Negli ultimi anni, il governo australiano ha avviato programmi di abbattimento e controllo per cercare di limitare i danni, eliminando oltre 100.000 esemplari. Ma il numero rimane comunque imponente. Se da un lato si riconoscono alcuni effetti positivi come il contenimento delle erbacce invasive e la riduzione del rischio incendi, dall’altro l’impatto netto dei cammelli sull’ecosistema è considerato altamente negativo. Una presenza che non accenna a diminuire A differenza del resto del mondo, dove i cammelli sono domestici e sfruttati per fini alimentari o commerciali, in Australia sono ormai un problema ecologico crescente. Una popolazione in continua espansione, difficilmente gestibile e con pochi predatori naturali, rende la loro presenza sempre più minacciosa per il fragile equilibrio ambientale del continente. Fonti: Guinness World Records – Most feral camels Australian Department of Environment – Camel Management

L’Australia ha più cammelli dell’Egitto: un’invasione silenziosa