Eurovision 2025, il resoconto delle prime prove a Basilea dei Big Five e Svizzera

Nuovo giorno di prove a Basilea per l’Eurovision Song Contest 2025 e finalmente vediamo in azione il paese ospitante e i Big Five. (Fonte: Reddit.) GERMANIA – Abor & Tynna – Baller Pronti per una bomba elettro tedesca come prima prova dei Big 5 per il 2025? Ja, lo siamo anche noi.La Germania schiera Abor & Tynna, sesto […] L'articolo Eurovision 2025, il resoconto delle prime prove a Basilea dei Big Five e Svizzera proviene da imusicfun.

May 8, 2025 - 20:31
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Eurovision 2025, il resoconto delle prime prove a Basilea dei Big Five e Svizzera

Nuovo giorno di prove a Basilea per l’Eurovision Song Contest 2025 e finalmente vediamo in azione il paese ospitante e i Big Five. (Fonte: Reddit.)

GERMANIA – Abor & Tynna – Baller

Pronti per una bomba elettro tedesca come prima prova dei Big 5 per il 2025? Ja, lo siamo anche noi.
La Germania schiera Abor & Tynna, sesto duo di fratelli sul palco quest’anno (grazie ai commenti per averli contati!): dopo Islanda, Irlanda, Lettonia, Ucraina e Portogallo. I due provengono da una famiglia di musicisti con base a Vienna, quindi: austriaci che rappresentano la Germania in Svizzera — se c’è una cosa che Eurovision dimostra ogni anno, è che i confini non contano. È anche la prima volta dal 2007 che la Germania presenta un brano in lingua tedesca — e sì, è davvero una hit.
Parliamo della performance. Lo staging ha avuto un’evoluzione spettacolare rispetto alla finale nazionale. Si apre con Abor che suona un’intro classica di Baller al violoncello, davanti a una tenda scenica che va dal pavimento al soffitto. Ma non è un violoncello qualsiasi: è elettrico, bianco e illuminato da LED. Quando la tenda cade (insieme al drop di basso), viene svelata Tynna, che si trova in cima a un’enorme scenografia a forma di stereo boombox anni ’80, alto circa tre metri. C’è una piattaforma centrale dove canta la prima strofa e il ritornello, prima di scendere a unirsi ai quattro ballerini, che la illuminano con faretti portatili mentre si muovono liberamente attorno a lei.
Il look di Tynna? Sembra Lara Croft a un rave berlinese: hot pants neri in stile militare, stivali al ginocchio, top corto nero e guanti di pelle arricciati fino ai gomiti. Le luci e le grafiche completano l’atmosfera industriale e cruda, con strobo bianchi e blu pulsanti, la scritta BALLER in bianco gigante sul muro LED nero, e un enorme eco sulla voce di Tynna nel ritornello che dà l’impressione di trovarsi nella warehouse più grande del mondo.
Nell’ultima parte, Tynna balla sulla passerella, mentre Abor torna sul boombox con il suo violoncello per l’ultima sezione. Nota di stile: al momento, le sue spalline sono le più imponenti di tutta l’edizione 2025… ma aspettiamo ancora di vedere l’Italia. E la scena in cui spacca il violoncello alla fine? È sparita — ma non la dimenticheremo.
Aggiornamento fuochi: nel ritornello finale il boombox esplode e lo show si chiude con un grande spettacolo pirotecnico.

FRANCIA – Louane – Maman

È il momento della prova per Louane, in rappresentanza della Francia. Un’icona della scena musicale francese, Louane ha conquistato il pubblico dieci anni fa con la sua voce intensa e le sue ballate cariche di emozione, esordendo a The Voice.
Il brano racconta il viaggio di una vita: la crescita di una bambina che diventa donna, di una figlia che diventa madre. Nel videoclip ufficiale, questo dialogo sospeso tra passato e presente prende forma attraverso Louane che osserva la casa della sua infanzia, guardando la sua sé più giovane. Ma sul palco di Basilea, la narrazione prende un’altra direzione, diversa ma altrettanto potente.
E grazie alla delegazione francese abbiamo ricevuto anche delle preziose note sulla messa in scena – merci beaucoup!
La performance viene descritta così:
“Sul palco, la sabbia cade — grano dopo grano, come il tempo che scivola in una clessidra. Non è solo uno spettacolo: è un promemoria. Il tempo corre, e ogni momento è prezioso.
Maman parla d’amore, di perdita e della forza di andare avanti. La clessidra diventa simbolo della vita stessa: il ciclo, l’urgenza, la bellezza del presente. Attraverso il dolore, Louane lancia un messaggio chiaro: qualunque cosa affrontiamo, possiamo sempre rialzarci. E mentre la sabbia continua a cadere, dobbiamo vivere — pienamente.”

Alcuni dettagli sulla scena: al centro del palco c’è un cerchio ricoperto di sabbia. Louane canta l’intero brano all’interno di questo spazio, scalza, indossando un lungo abito nero in pizzo, mentre da sopra di lei cade ininterrottamente un flusso di sabbia, che si deposita su un lato del cerchio.
A un certo punto si inginocchia e, con delicatezza, libera uno spazio nella sabbia per rivelare uno specchio nascosto. Ogni suo gesto è coreografato con precisione, sincronizzato con i colpi di batteria e i movimenti di camera. Alcuni momenti mostrano Louane filtrata dai granelli illuminati: pura poesia visiva. Le luci si intensificano con l’ingresso degli archi orchestrali, mentre il ritmo cresce, simile a un battito cardiaco, fino all’inquadratura finale in controluce che si allontana lentamente.
Una di quelle esibizioni in cui ci si dimentica di respirare.

REGNO UNITO – Remember Monday – What The Hell Just Happened?

Ora tocca al Regno Unito, rappresentato dal trio vocale Remember Monday. Formato da Lauren, Holly-Anne e Charlotte, il gruppo è diventato virale grazie alle sue armonie vocali, conquistando i social media. Durante la stagione dei pre-party le abbiamo viste più volte esibirsi con What The Hell Just Happened?, e ora portano tutto il loro caos post-festa direttamente sul palco di Basilea.
Abbiamo anche ricevuto nuove note dalla delegazione britannica, che descrivono così la performance:
“È la mattina dopo la notte folle. Si apre con le Remember Monday in un boudoir in stile Regency, mentre riflettono sugli eventi appena passati.
Con l’arrivo del primo ritornello, la scena si apre: un’esplosione di movimento le porta giù lungo la passerella, trascinandoci nei ricordi confusi e vivaci della sera precedente.
Sul palco principale campeggia un enorme lampadario caduto a terra — simbolo visivo dell’eccesso e del caos della serata. L’energia cresce, finché il palco piomba nel buio. Poi, la luce ritorna: le ragazze riappaiono nel rifugio sicuro del boudoir, per un momento finale dolce e intimo.”

Qualche dettaglio tecnico: il lampadario misura circa 2,5 o 3 metri di altezza, circondato da candele. Si trova al centro della scena, inclinato su un lato, e durante l’esibizione si illumina e lampeggia in diversi colori. Il boudoir si trova su un lato del palco ed è composto da un paravento imbottito in stile vintage con un cuore ritagliato al centro.
I costumi? Un mix tra Bridgerton e Moulin Rouge: abiti con corsetto, svolazzi e lustrini. Lauren è in azzurro pallido, Holly-Anne in rosa, Charlotte in giallo. Un gioco di riprese intelligenti accentua l’energia da “festa fuori controllo”: riprese che sorvolano il lampadario, inquadrature dall’alto sul pavimento LED e un’ultima, adorabile scena in cui cantano le note finali attraverso il cuore del paravento.
Le armonie a tre voci letteralmente fanno tremare il tetto della St Jakobshalle, ma ciò che colpisce è il legame autentico tra le tre cantanti. In un momento, mentre cantano, iniziano a ridere insieme — un momento spontaneo, genuino e caloroso. L’esperienza teatrale delle ragazze si sente tutta, ma si percepisce anche che sono grandi amiche.
Un’esibizione che sprigiona gioia, nel miglior modo possibile.
Aggiornamento fuochi d’artificio: non presenti in questa prova, ma — parola del Capo Delegazione — ci saranno. Tocca aspettare…

SVIZZERA – Zoë MëVoyage

È il momento della nazione ospitante: la Svizzera, rappresentata da Zoë Më, che ci accompagna in un Voyage melodico e carico di emozione. Zoë è nata proprio a Basilea, quindi questa è davvero una sorta di ritorno a casa. Il brano è cantato in francese, ma l’artista è nota per alternare francese e tedesco, fondendo pop poetico e chanson tradizionale.

Abbiamo ricevuto dettagli approfonditi direttamente dal direttore creativo della Svizzera, Theo Adams, che ha descritto la performance con una precisione cinematografica:

“Zoë Më presenta Voyage come un momento di intimità cinematografica lungo tre minuti, senza interruzioni. Tutto si svolge in un’unica ripresa a mano libera, senza tagli, senza ballerini, coreografie, scenografie, oggetti di scena, contenuti LED o effetti speciali. L’attenzione è tutta concentrata su Zoë, immersa in un mondo silenzioso e raccolto, costruito attorno ai dettagli emotivi.”

L’immagine è morbida ed espressiva, ripresa con una cinepresa full-frame e le stesse lenti Zeiss Super Speed degli anni ’70 utilizzate in film come Taxi Driver e Toro scatenato. Il risultato? Luci soffuse, flare delicati, sfocature che isolano Zoë nel quadro, creando un’atmosfera da dipinto caravaggesco.
Zoë è seduta, immersa in un nero infinito, illuminata da luci scultoree. Indossa un abito nero in seta, scollato sulle spalle, firmato Rowanne Studio, con stampe floreali astratte in rosso, viola e blu profondo.

La macchina da presa le ruota attorno lentamente, senza mai interrompere il flusso, seguendo ogni sfumatura di sguardo, ogni passaggio tra connessione e introspezione. Operata interamente a mano, la ripresa ha una qualità “viva”, che respira e si adatta ai movimenti e all’energia di Zoë.

Poi, la svolta. Durante il bridge, l’atmosfera si rompe: fumo, vento e lampi abbaglianti irrompono nel silenzio. Ma la camera non si ferma: ondeggia, gira, reagisce, restando sempre vicina a Zoë. Quando la tensione si dissolve, il pubblico appare gradualmente: luci dei cellulari che brillano come stelle attorno a lei, prima che tutto si spenga di nuovo nel nero da cui era cominciato.

Voyage è una performance costruita sulla sottrazione e sulla precisione cinematografica. Usa lo spazio dell’Eurovision in modo diverso: riduce tutto all’essenziale, focalizzandosi solo su Zoë e l’emozione che trasmette in ogni singolo istante.
Nessuna distrazione. Nessuna interruzione. Solo una voce, una presenza e un momento profondamente personale.

Cosa potremmo aggiungere? La Svizzera è uno stato d’animo.

ITALIA – Lucio Corsi – Volevo Essere Un Duro

Prima prova per l’Italia all’Eurovision, con Lucio Corsi e la sua ballata glam rock Volevo Essere Un Duro. Lucio porta sul palco un’estetica ispirata al glam anni ’70 e alle ballate pianistiche di Bowie. Il brano, un inno a chi si sente diverso o fuori posto, è carico di intensità emotiva.

La performance riprende quella vista a Sanremo: Lucio apre al pianoforte, lunghissimo, indossando un bolero giallo dalle spalle oversize. Accanto a lui, il chitarrista e co-autore Tommaso Ottomano. Dopo la prima parte del brano, Lucio si sposta al centro del palco con la chitarra.

La scena è arricchita da due enormi casse retrò, una alta circa quattro metri, l’altra più piccola. L’intera esibizione è trasmessa con un filtro seppia che rievoca gli anni ’70, con sottotitoli in inglese che aiutano a cogliere il significato del testo anche a chi non parla italiano.

Un momento speciale arriva prima del ritornello finale, quando Lucio suona un assolo di armonica dal vivo, fianco a fianco con Tommaso – un gesto raro all’Eurovision.

Con il suo stile unico e il carisma naturale, Lucio regala un’esibizione intima e fuori dagli schemi. Diversa da tutto il resto. Bellissima.

SPAGNA – Melody – Esa Diva

E per concludere la serata, è il momento della Spagna. A rappresentarla quest’anno c’è Melody con il suo brano pop esplosivo Esa Diva. Artista affermata nel panorama musicale spagnolo, vanta oltre 30 singoli e 6 album all’attivo.

Il brano porta con sé tutte le vibrazioni di una festa estiva, ma la versione dance era solo l’inizio: da quando Melody ha vinto il Benidorm Fest a inizio febbraio, lo show ha subito una trasformazione totale. Addio altalena, trono e neon rosa.

Ora la messa in scena è molto più raffinata e curata, con una narrazione chiara divisa in tre atti distinti, ciascuno con una propria palette cromatica ed emotiva: il primo in viola, il secondo in rosso e il terzo in bianco puro, che si fonde con lo sfondo montano del palco.

Ogni atto ha anche una diversa configurazione coreografica con i suoi cinque ballerini (tre uomini, due donne), e ogni parte è costruita con movimenti unici. Una struttura brillante e dinamica, che Melody domina con sicurezza dall’inizio alla fine.

E poi c’è il look, assolutamente spettacolare: bustino nero con spalline e fianchi a punta, che ricorda un’orchidea nera, completato da cappello fedora e stivali neri alti. L’inquadratura iniziale la mostra in silhouette contro uno sfondo bianco: ogni dettaglio, dalle unghie ai capelli, è pura scenografia.

Il momento di danza degli ultimi dieci secondi? Incredibile. Ma non vi roviniamo la sorpresa: aspettate e vedrete.

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