Eurovision 2025, il resoconto della terza giornata di prove a Basilea

La terza giornata di prove all’Eurovision Song Contest 2025 si è aperta sotto una pioggia battente a Basilea; ecco il resoconto L'articolo Eurovision 2025, il resoconto della terza giornata di prove a Basilea proviene da imusicfun.

May 5, 2025 - 17:05
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Eurovision 2025, il resoconto della terza giornata di prove a Basilea

La terza giornata di prove all’Eurovision Song Contest 2025 si è aperta sotto una pioggia battente a Basilea, ma il maltempo non ha minimamente scalfito l’entusiasmo nell’arena della St. Jakobshalle. Oggi si sono alternati sul palco gli artisti della prima metà della seconda semifinale: Australia, Montenegro, Irlanda, Lettonia, Armenia, Austria, Grecia e Lituania. Fonte: Reddit.

Un viaggio musicale che ha spaziato dal retro-pop all’etno-folk, passando per space-pop, atmosfere mistiche e ballate intime.

Eurovision 2025, il resoconto della terza giornata di prove a Basilea

Ecco il resoconto dettagliato delle prime esibizioni.

Australia – Go-Jo – “Milkshake Man”

L’Australia ha dato il via alla giornata con uno show travolgente e visivamente esuberante. Go-Jo, alias Marty Zambotto, ha portato in scena un vero e proprio infomercial vintage, in perfetto stile anni ’70-’80. Lo show si apre con una sequenza video retrò che lo introduce come venditore entusiasta e un po’ folle, e da lì in poi è un’esplosione di energia: neon, costumi sgargianti, un keytar solista e un’atmosfera giocosa che ricorda i videoclip più iconici del periodo.

Go-Jo indossa un completo bianco con dettagli rossi e cravattino, accompagnato da due ballerine in abiti a righe bianche e rosse. C’è anche un grande elemento scenico centrale, non ancora svelato completamente, ma che contribuisce al tono divertito dell’insieme. Le grafiche animate supportano il concept dell’infomercial, culminando in una vera e propria festa laser in rosa neon al momento del ritornello “sweet sweet / yum yum”. Un’esibizione stravagante ma perfettamente coerente con lo spirito celebrativo del decennale australiano all’Eurovision.

Montenegro – Nina Žižić – “Dobrodošli”

La Montenegro torna in gara con Nina Žižić, che regala un’esibizione dark pop, potente e magnetica. La performance è dominata da luci rosse e blu pulsanti, con Nina al centro di una scenografia che richiama l’estetica cyberpunk: lunghi mantelli, luci a LED integrati negli abiti e una presenza scenica che fonde sensualità e controllo.

Il brano è costruito su una tensione crescente e Nina lo interpreta con intensità, accompagnata da due ballerini maschili che amplificano il senso di urgenza del pezzo. La regia televisiva punta molto su dettagli ravvicinati del volto e sulle luci che si riflettono sul palco bagnato, aumentando l’effetto drammatico. Un ritorno in grande stile per il Montenegro.

Irlanda – EMMY – “Laika Party”

L’Irlanda ci porta nello spazio con EMMY, cantante norvegese scelta per rappresentare l’isola con un brano euro-pop dedicato a Laika, la prima cagnetta nello spazio. Rispetto alla selezione nazionale, tutto appare più levigato e spettacolare. Emmy indossa un mini abito argentato plissettato, stivali abbinati e un copricapo che ricorda un casco spaziale. La scenografia è dominata da elementi metallici, con Emmy che inizia la performance su una piattaforma che sembra un modulo lunare.

Accanto a lei c’è il fratello Erlend alle tastiere, con camicia argentata e iconici occhiali a stella. Quattro ballerine in pantaloni argento e top neri si muovono ritmicamente su un palco invaso da pianeti neon e cani spaziali animati che marciano a tempo. Il momento più toccante arriva quando le LED wall formano una costellazione che disegna Laika. Nel gran finale, fuochi d’artificio verticali trasformano la scena in una vera festa cosmica. Emozionante e perfettamente calibrata.

Lettonia – Tautumeitas – “Bur Man Laimi”

Prima della pausa pranzo è il turno delle Tautumeitas, sestetto femminile lettonico che mescola folklore e musica elettronica. “Bur Man Laimi” è un incantesimo sonoro, un canto per la felicità, interamente in lingua originale. L’atmosfera è mistica, quasi rituale: al centro della scena c’è un grande velo trasparente che crea ombre e giochi di luce ipnotici. L’effetto è immersivo e affascinante, anche grazie alla scelta di mantenere gran parte della coreografia vista a Supernova, la selezione nazionale.

I costumi però sono completamente rinnovati: tute dorate con motivi che ricordano rami e pinne, e copricapi dorati illuminati che cambiano colore durante la canzone. In alcuni momenti, le LED wall proiettano code digitali sulle cantanti, rendendole creature mitologiche. La magia è completata da una nebbia bassa che avvolge il palco. Un momento di pura suggestione.

La giornata si è interrotta brevemente alle 13:00 per la pausa pranzo, ma non senza una nota divertente: dopo la prova dell’Irlanda, la delegazione ha voluto correggere una svista, facendo sapere che le creature animate che marciano sullo sfondo sono cani spaziali, e non gatti. Una precisazione doverosa, visto il tema della canzone!

Armenia – PARG – “Survivor”

Dopo pranzo si torna subito nel vivo con PARG, nome d’arte di Pargev Vardanian. L’artista armeno porta in scena una ballad indie-folk che cresce in intensità e vibrazione emotiva, con influenze rock e una forte impronta personale. Survivor è un brano che racconta la resilienza, la lotta interiore, e il desiderio di rinascita.

La scenografia è essenziale ma d’impatto: PARG è solo sul palco, illuminato da una luce fioca mentre sul LED wall si susseguono immagini in bianco e nero di paesaggi devastati, rovine, e volti sovrapposti in dissolvenza. Con l’evolversi del brano, le luci diventano più calde e intense, culminando in un’esplosione di rosso e oro nella parte finale. Sul palco, fumo basso e venti artificiali enfatizzano il momento clou del brano, con un impatto teatrale notevole.

PARG indossa un completo scuro con dettagli in pelle e una lunga giacca fluttuante: un look sobrio, ma perfettamente in linea con il messaggio del brano.

AUSTRIA – JJ con Wasted Love

Una performance in bianco e nero per un dramma in technicolor emotivo. JJ, controtenore dell’Opera di Stato di Vienna, si presenta con “Wasted Love”, una ballata drammatica che si sviluppa su una scenografia pensata per sembrare un vecchio film. Tutta l’esibizione è trasmessa in scala di grigi, una scelta ardita che amplifica i contrasti di luce e ombra.

Il fulcro è una barca di legno apparentemente precaria, dove JJ resta per tutta la durata del brano, aggrappandosi all’albero maestro mentre intorno infuria una tempesta scenica. L’uso del vento, della danza contemporanea e delle telecamere in movimento restituisce un senso di caos controllato, che culmina in una climax da drum ‘n’ bass con il protagonista sbattuto dai flutti ma sempre padrone della scena. Il finale è da brividi: un faro appare sul LED wall mentre la barca sembra sparire in un vortice. JJ indossa un lungo cappotto in pelle nera con dettagli metallici, perfetto per la palette monocromatica.

GRECIA – Klavdia con Asteromáta

Klavdia ci porta in un viaggio intimo e simbolico con Asteromáta, brano che racconta la separazione e la resilienza con delicatezza e potenza. Il palco si apre con l’artista su un molo, che avanza verso una roccia – metafora di un percorso verso la luce.

L’estetica è eterea e toccante, accentuata dalla presenza di una sola ballerina che poi scompare, lasciando Klavdia sola sul suo “scoglio esistenziale”. Indossa un abito lungo tempestato di minuscole gemme, che sotto le luci cambia tonalità dal nero al blu notte. Le grafiche LED mostrano paesaggi in trasformazione: acqua, fuoco, alberi in fiamme. La voce di Klavdia è magistrale, e il gioco di luci al momento clou – con fasci blu che attraversano la scena – regala uno dei momenti più emozionanti visti finora. Anche senza comprendere il greco, il pathos è universale.

LITUANIA – Katarsis con Tavo Akys

I Katarsis chiudono la giornata con un’esplosione di energia oscura. La band alt-rock/post-punk porta sul palco una versione potenziata del set visto a Eurovizija, mantenendo i tratti distintivi: abiti blu, paesaggi desolati, case che esplodono e rocce fluttuanti.

Le grafiche sono state amplificate e ora invadono anche il LED floor, rendendo l’esperienza ancora più immersiva. Durante il secondo verso, i membri si muovono sul palco con naturalezza, senza perdere la carica emotiva. Lukas, il frontman, è magnetico, e la canzone cresce fino all’apoteosi finale con il classico “TAVOS” urlato mentre tutto intorno sembra collassare. Una proposta potente, visivamente e sonoramente coerente.

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