Bandiere Nere sulle vette alpine: 9 “cartellini rossi” a luoghi da sogno

Legambiente ha assegnato 9 Bandiere Nere alle zone alpine che non hanno rispettato la montagna con iniziative dannose per l'ecosistema

May 5, 2025 - 15:15
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Bandiere Nere sulle vette alpine: 9 “cartellini rossi” a luoghi da sogno

Come ogni anno Legambiente torna ad occuparsi di turismo sostenibile sulle Alpi e per il 2025 si concentra molto su quelli che sono gli esempi virtuosi assegnando ben 19 nuove Bandiere Verdi mostrando come l’impegno per promuovere una modalità di viaggio più green sia possibile; al tempo stesso vengono ancora assegnate delle Bandiere Nere per alcuni luoghi che tramite decisioni o progetti compromettono l’ambiente alpino.

Bandiere Nere 2025

Confrontando il report Bandiere Verdi e Nere del 2024 con quello di quest’anno si nota un andamento decisamente positivo: Legambiente incorona 19 nuovi luoghi con Bandiere Verdi portando il totale a 302. Le buone notizie riguardano anche le Bandiere Nere: sono solo 9 i “cartellini rossi” assegnati alle amministrazioni che attraverso il loro comportamento hanno contribuito ad impattare negativamente sull’ambiente montano. Il totale delle Bandiere Nere sale così a 248 segnando un trend comunque positivo; negli ultimi anni il numero di assegnazioni è fortemente calato.

Le Bandiere Nere non sono semplici bocciature: rappresentano casi emblematici di cattiva gestione del territorio, cementificazione selvaggia, opere inutili o dannose, e spesso dimostrano una visione miope del futuro della montagna. A spiccare nel report 2025 è il Friuli-Venezia Giulia, che da solo si aggiudica 3 segnalazioni. Seguono, con una bandiera ciascuno: Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto.

Friuli Venezia Giulia

Con tre bandiere nere, il Friuli-Venezia Giulia è la regione che ottiene il numero più alto delle Bandiere Nere; ecco quali:

  • Assessorato alle Risorse agroalimentari e forestali. È mancata una pianificazione seria della viabilità, che ha portato a nuove strade in zone fragili e naturali;
  • Consorzio di Bonifica Pianura Friulana. Ha ignorato soluzioni alternative alla costruzione di una condotta idrica che impatta sul sistema idraulico del Ledra-Tagliamento;
  • Giunta Comunale di Trieste. Responsabile del progetto della contestatissima cabinovia Porto–Carso, sostenuta con finanziamenti pubblici, che mette a rischio un’area protetta.

Piemonte

Una sola ma significativa bandiera per il Comune di Groscavallo in provincia di Torino, che insiste nel voler costruire un’infrastruttura in un vallone di grande valore paesaggistico, per servire un alpeggio abbandonato. Un’opera giudicata inutile e pericolosa in un’area a rischio idrogeologico.

Trentino-Alto Adige

Una bandiera nera per la ASUC di Fisto e la Commissione Tutela del Paesaggio di Trento, per l’approvazione di un Après-ski bar a Madonna di Campiglio, in un’area naturalisticamente pregiata, a due passi dal Parco Adamello Brenta. Un caso di “turismo a tutti i costi”. Nel comune di Predoi in provincia di Bolzano il sindaco e il consiglio comunale si oppongono con costanza alla nascita del Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina. Una posizione che contrasta con le politiche europee per la tutela della biodiversità e blocca la protezione di un’area preziosa.

Madonna di Campiglio Bandiere Nere Legambiente 2025
Fonte: iStock
Madonna di Campiglio ottiene una Bandiera Nera

Valle d’Aosta

Nel mirino è finito il comitato regionale per la gestione venatoria. La bandiera nera arriva per un approccio “da Far West” nella gestione della fauna selvatica, in particolare nella caccia alla volpe, che mina gli equilibri degli ecosistemi.

Veneto

Ultima Bandiera Nera del 2025 va a Cortina d’Ampezzo che la riceve per la cabinovia Apollonio–Socrepes, un progetto dall’impatto ambientale pesante nel cuore delle Dolomiti, in un contesto già fortemente urbanizzato e fragile.