Roy Paci: “Con ‘Tromba’ la mia musica torna in strada, tra fiati, groove e impegno”

Il titolo del nuovo singolo colpisce subito: "Tromba"; Roy Paci lo pronuncia con ironia, ma con serietà assoluta. Le parole dell'artista L'articolo Roy Paci: “Con ‘Tromba’ la mia musica torna in strada, tra fiati, groove e impegno” proviene da imusicfun.

Apr 23, 2025 - 23:48
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Roy Paci: “Con ‘Tromba’ la mia musica torna in strada, tra fiati, groove e impegno”

Il titolo del nuovo singolo colpisce subito: Tromba; Roy Paci lo pronuncia con ironia, ma con serietà assoluta. «È vero, un titolo così lo usavano forse solo gli Squallor, ma la mia non è musica demenziale. È un manifesto, un ritorno all’essenza, al suono che mi ha fatto conoscere il mondo». Spiega il musicista a Repubblica.

Il brano, presentato nella sciagurata seconda edizione di Una Voce per San Marino nel febbraio 2023, esce il 25 aprile, data non casuale: «È la festa della Liberazione, e io voglio ricordare che la libertà si difende anche col suono, con l’arte, con la cultura. Sempre».

Il musicista siciliano, classe 1969, torna dunque con un pezzo che – promette – farà ballare e riflettere. Una “tromba” che non è solo uno strumento, ma un’estensione del corpo e dell’anima. «La mia si chiama Sofia – dice Roy Paci la porto con me da sempre, dorme con me in hotel, mi parla, mi chiede di suonare. È la mia Usb con il mondo: grazie a lei ho conosciuto Compay Segundo a Cuba, Joe Strummer a un festival… esperienze che valgono più di qualsiasi successo».

Tromba è il primo assaggio di un progetto più ampio che recupera lo spirito cosmopolita di Toda Joia Toda Beleza: fiati in primo piano, ritmo contagioso, energia funk e latina, ma soprattutto un linguaggio universale che attraversa le barriere. «La tromba riesce a dire cose che le parole non possono. Fela Kuti la usava per cambiare il mondo. Io non ho quella grandezza, ma ci provo nel mio piccolo. Ho suonato Pinocchio in piazza a Milano per dire che i politici mentivano. E ancora oggi, vedo una classe politica disastrosa, ancorata al consenso facile, incapace di pensiero lungo».

Non è un caso che Roy Paci sia da anni tra i direttori artistici dell’Uno Maggio Taranto Libero e Pensante, un evento alternativo che riporta al centro i temi sociali e del lavoro. «Lì vedi chi ci crede davvero. Chi sale su quel palco lo fa per convinzione, non per visibilità. Certo, oggi la musica politica è rara, ma non è solo un problema generazionale. Anche tra i giovani, c’è chi ha cose da dire. Kid Yugi, ad esempio, racconta il disagio di Taranto con una forza straordinaria. È trap, ma è vera. La musica non va giudicata per il genere, ma per l’anima».

E l’anima di Roy Paci resta saldamente ancorata a un’idea di musica come strumento di connessione e coscienza. «Oggi l’ascensore sociale è rotto. Io sono arrivato qui partendo da una famiglia umile, e credo che la musica possa ancora essere un’occasione. Ma serve disobbedire. La disobbedienza civile, quella vera, è l’unica risposta che ci resta. Papa Francesco, con tutti i limiti della Chiesa, lo è stato. I giovani devono capire che possono esserlo anche loro».

Tromba allora diventa un simbolo. Uno strumento, una voce, un urlo. «Mi piace pensare che ballando si possa anche imparare qualcosa. E se qualcuno storcerà il naso per il titolo, pazienza. Meglio far parlare una tromba che restare in silenzio». Roy Paci è tornato.

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