Roma, un itinerario urbano per scoprire l’EUR

Scoprire l'EUR, uno dei quartieri più moderni di Roma, attraverso un itinerario urbano: dall'Obelisco di Marconi alla Basilica dei Santi Pietro e Paolo.

Apr 24, 2025 - 08:43
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Roma, un itinerario urbano per scoprire l’EUR

Tra le zone di Roma un po’ più distanti dal clamore del Giubileo c’è sicuramente l’EUR, la cui storia è strettamente legata agli anni ‘30 del nostro paese e al fascismo, sebbene il XXXII quartiere della città si sia poi sviluppato – in epoca contemporanea – su binari ben diversi. La zona risale infatti agli anni in cui Giuseppe Bottai – allora governatore della Capitale – propose a Mussolini la candidatura della città per l’Esposizione Universale del 1942. Lo stesso acronimo E.U.R. – di fatto – sta per Esposizione Universale di Roma (ora il quartiere mantiene l’acronimo ma è denominato Europa), che non ebbe mai luogo a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Per questo motivo, sebbene l’EUR si ispiri alla classica urbanistica romana – di cui il Colosseo Quadrato è il massimo rappresentante – i lavori si interruppero nel 1942 e, negli anni successivi, il quartiere vivrà di vita propria, formandosi intorno ai pochi edifici già avviati. Dato ancor più importante, in parte l’EUR sarà simbolo della ricostruzione del dopoguerra, sfuggendo ideologicamente alla sua missione originale. Quello che vi proponiamo è dunque un itinerario urbano alla scoperta di quest’area di Roma relativamente recente, ma sempre ricca di storia.

Palazzo della Civiltà Italiana

Partiamo dal simbolo dell’EUR: il Palazzo della Civiltà Italiana, ormai noto in realtà come Colosseo Quadrato. Impossibile non notarlo nella sua statuarietà e, infatti, è una delle strutture progettate nel 1937 e addirittura inaugurate – anche se incompleta – nel 1940. È ricoperto in travertino e fu ideato da Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula e Mario Romano. Sulle quattro facciate potete leggere la frase Un popolo di poeti di artisti di eroi, di Santi di pensatori di scienziati, di navigatori di trasmigratori: era parte di un discorso di Mussolini tenutosi il 2 ottobre 1935. Il piano terreno accoglie invece 28 statue, ognuna delle quali rappresenta una virtù del popolo italiano.

Se le premesse di costruzione indicano chiaramente un approccio al regime dell’epoca, già dal 1943 il palazzo ospitò in realtà le truppe tedesche e poi quelle alleate. Dopo la guerra, la sua funzione fu invece quella di alloggio per gli sfollati. La sua ricostruzione riparte di fatto solo nel 1951 e, nel 1953, ospitò l’Esposizione Internazionale dell’Agricoltura. Attualmente (e fino al 2028) il Palazzo è concesso in affitto al gruppo Fendi.

Il Palazzo della Civiltà Italiana a Roma, EUR
Fonte: 123RF
Palazzo della Civiltà Italiana a Roma

Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi

Camminate ora per circa dieci minuti lungo Viale della Civiltà del Lavoro fino a Piazza John Kennedy: qui sorge il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi, anche questo progettato già nel 1938 da Adalberto Libera e concluso nel 1954. Il progetto di Libera è già di per sé estremamente interessante, più libero dai vincoli architettonici dell’epoca fascista. Di fatto, il palazzo – per quanto ricoperto in travertino e dunque decisamente appariscente – rivela la sua origine cronologica solo con il colonnato frontale.

Tra gli eventi ospitati nell’edificio durante il periodo post-bellico vanno sicuramente citate le gare di scherma per i Giochi Olimpici di Roma del 1960. Nel 1962, ospitò invece il Congresso del Partito Comunista, mentre nel ‘64, ‘69 e ‘73 accolse i congressi della Democrazia Cristiana. Dal 2002 al 2016 qui si sono tenute invece le annuali edizioni di Più libri più liberi.

Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi a Roma, EUR
Fonte: 123RF
Roma EUR, il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi

Obelisco di Marconi

Ora affacciatevi a Piazza Marconi – senza camminare troppo – per guardare l’Obelisco che dà il nome alla Piazza. È l’Obelisco di Marconi – noto ai romani semplicemente come Obelisco dell’EUR – che nulla o poco ha a che vedere con gli obelischi storici e millenari della Capitale. Data la modernità del quartiere, del resto, non potrebbe essere altrimenti: è opera dello scultore Arturo Dazzi, è intitolato al fisico italiano Guglielmo Marconi e fu commissionato nel 1939. Anche questa scultura rientra dunque nel piano di costruzione del progetto dell’Esposizione Universale di Roma del 1942, ma – come tutti gli edifici – fu poi terminato in seconda battuta e, più precisamente, nel 1959 (anno della sua inaugurazione).

L’obelisco è rivestito con 92 lastre di marmo di Carrara e ricoperto da altorilievi: si staglia al centro della Piazza con la sua forma a tronco di piramide, al centro di un’aiuola.

Obelisco di Marconi in Piazza Marconi, Roma EUR
Fonte: 123RF
L’Obelisco di Marconi nel quartiere EUR

Museo delle Civiltà

Ora che siete già in Piazza Marconi, vi basterà volgere lo sguardo verso il Museo delle Civiltà che si affaccia sulla medesima Piazza e, se volete, approfittarne per fare un giro tra i suoi tesori. Nato nel 2016, contiene le collezioni di quattro musei nazionali (il Museo nazionale preistorico etnografico, il Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari, il Museo nazionale dell’Alto Medioevo e il Museo nazionale d’arte orientale). Ha poi aggiunto anche le collezioni del Museo africano e del Museo geologico nazionale. Gli edifici risalgono invece sempre al progetto dell’EUR del 1942: tra questi spicca il Palazzo delle tradizioni popolari, progettato dagli architetti Massimo Castellazzi, Pietro Morresi e Annibale Vitellozzi e realizzato tra il 1938 e il 1942. Accanto ad esso, sorge il Palazzo delle Scienze, che – per EUR42 – doveva ospitare la Mostra della scienza universale.

Museo della civiltà romana e la Nuvola di Fuksas

Percorrete Viale Asia e poi Viale Rembrandt fino al Museo della civiltà romana in Piazza Giovanni Agnelli. In seguito al successo della mostra augustea della romanità del 1937, organizzata dall’archeologo e deputato Giulio Quirino Giglioli, nel 1939 si pensò di realizzare un edificio nel neonato quartiere EUR per ospitare in modo permanente gli oggetti esposti. Il progetto porta la firma degli architetti Pietro Aschieri, Gino Peressutti, Domenico Bernardini e dall’ingegnere Cesare Pascoletti, ma la commissione in sé era della FIAT. La storia di questi edifici ormai la sapete: i lavori si interruppero e ripresero nel ‘52 con l’inaugurazione ufficiale nel 1955. Il Museo è temporaneamente chiuso, quindi ammiratelo dall’esterno e proseguite fino alla Nuvola di Fuksas.

Vi trovate ora di fronte a un edificio recente, noto comunemente con il nome La Nuvola: il Nuovo Centro Congressi – come dice anche il nome – è stato progettato dallo studio Fuksas nel 2008 ed è un capolavoro di architettura contemporanea, tanto da guadagnarsi – nel 2021 – il premio Best Building Site del Royal Institute of British Architects. La struttura – così chiamata perché al suo interno è ben visibile una nuvola bianca – è stata inaugurata ufficialmente nel 2016 e, da allora, i suoi utilizzi sono stati molteplici. Durante la pandemia, è stato ad esempio utilizzato come luogo per la somministrazione dei vaccini, ma ha ospitato anche il vertice del G20 nel 2021 oltre ad accogliere gli avventori dell’ormai consolidata fiera di arte contemporanea Roma Arte in Nuvola.

La Nuvola di Fuksas all'EUR
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La Nuvola di Fuksas nel quartiere EUR di Roma

Giardino delle Cascate

Da qui percorrete Via Cristoforo Colombo per circa 10 minuti fino ad arrivare al Giardino delle Cascate. Vi troverete l’ormai celeberrima Passeggiata del Giappone, dove in primavera è possibile praticare l’hanami, ossia l’ammirazione della fioritura dei ciliegi proprio come in terra nipponica. Anche se non in primavera, è chiaro che il giardino dà il suo meglio nei mesi più caldi dell’anno, ma anche d’inverno è uno dei Parchi più apprezzati della Capitale. Progettato dall’architetto Raffaele De Vico e realizzato nel 1961, questo polmone verde regala all’EUR circa 42mila mq di natura tra cascate (come da nome, del resto), fontane e piante.

Giardino delle Cascate a Roma EUR
Fonte: 123RF
Giardino delle Cascate nel quartiere EUR a Roma

Basilica dei Santi Pietro e Paolo

L’ultima tappa di questo nostro breve itinerario urbano vi porta fino alla Basilica: sono circa 20 minuti di camminata attraversando il Parco dell’EUR, estremamente piacevole. La Basilica dei Santi Pietro e Paolo sorge nel punto più alto del quartiere ed è un progetto iniziato nel 1939: qui tuttavia la guerra arrivò nella sua piena e distruttiva forza.

Nel 1943 – mentre l’edificio era ancora in costruzione – si registrarono scontri tra soldati italiani e paracadutisti tedeschi. Per forza di cose, dunque, i lavori ripresero nel 1953, ma il conflitto non fece sconti, tra furti di materiale e distruzione. La Basilica fu dunque aperta al culto solo nel 1955, nel 1966 fu dedicata dal cardinale titolare Franjo Šeper e nel 1967 fu elevata alla dignità di basilica minore.

Basilica dei Santi Pietro e Paolo
Fonte: 123RF
La Basilica dei Santi Pietro e Paolo all’EUR