Manuel Agnelli a Genova tra Euroflora e riflessioni sulla nuova musica: “Le nuove generazioni ci salveranno”

Manuel Agnelli è tra gli ospiti d’eccezione di Euroflora 2025, in corso nel nuovo Waterfront di Levante a Genova. In città in questi giorni anche per portare in scena “Lazarus”, lo spettacolo teatrale ispirato all’ultimo lavoro di David Bowie, Manuel Agnelli ha condiviso con Primocanale pensieri e ricordi legati alla Liguria, alla musica e alle nuove generazioni.

«Vengo spesso in Liguria», racconta il cantautore. «Da ragazzo venivo con amici tedeschi e inglesi, dormivamo su un pullman perché non si poteva stare in spiaggia. È una regione che mi è sempre rimasta nel cuore».

Alla domanda su un possibile ritorno come giudice a X Factor, Agnelli taglia corto con un secco “no comment”. Ma quando si parla di musica e giovani, si apre con entusiasmo. «Dopo vent’anni di stagnazione dominata dal mercato e da logiche di profitto senza rischio, oggi c’è una nuova generazione che rifiuta l’algoritmo e i social. Non cercano il successo, cercano di stare bene. Questo li rende fortissimi. È una generazione che ci salverà».

Agnelli osserva anche un rinnovato interesse per il cantautorato: «Tanti ragazzi stanno tornando a suonare dal vivo. Vengono ai concerti e scoprono che la musica suonata è più potente di qualsiasi effetto scenico».

Sul palco genovese, Manuel Agnelli interpreta “Lazarus“, tratto dall’omonimo musical scritto da David Bowie poco prima della sua morte. Ma quanto dell’eredità di Bowie è ancora presente nella musica attuale? «Pochissimo», risponde Manuel Agnelli ospite di Euroflora. «Bowie era un esploratore, e oggi di avventuroso c’è poco. Ma i giovani stanno recuperando quello spirito: sono curiosi, rischiano, ed è questo il modo con cui cercano la felicità».

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