Fabri Fibra condannato in via definitiva: dovrà risarcire Valerio Scanu per il brano “A me di te”

Fabri Fibra dovrà risarcire Valerio Scanu per il testo del brano A me di te: è definitiva la condanna. Dodici anni dopo l’uscita del pezzo la Cassazione mette fine al contenzioso con un risarcimento da 70.000 euro a favore del cantante. Fabri Fibra – Valerio Scanu: la sentenza è definitiva La giustizia ha messo il […] L'articolo Fabri Fibra condannato in via definitiva: dovrà risarcire Valerio Scanu per il brano “A me di te” proviene da All Music Italia.

May 4, 2025 - 13:04
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Fabri Fibra condannato in via definitiva: dovrà risarcire Valerio Scanu per il brano “A me di te”

Fabri Fibra dovrà risarcire Valerio Scanu per il testo del brano A me di te: è definitiva la condanna. Dodici anni dopo l’uscita del pezzo la Cassazione mette fine al contenzioso con un risarcimento da 70.000 euro a favore del cantante.

Fabri Fibra – Valerio Scanu: la sentenza è definitiva

La giustizia ha messo il punto. A dodici anni dalla pubblicazione della canzone A me di te, contenuta nell’album Guerra e Pace del 2013, il rapper Fabri Fibra è stato condannato in via definitiva a risarcire Valerio Scanu con 70.000 euro per diffamazione.

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna emessa in sede civile dalla Corte d’Appello di Milano, respingendo il ricorso presentato da Fabrizio Tarducci (vero nome di Fibra) e dalla sua ex etichetta, Universal Music Italia.

Cosa c’era nel brano contestato?

Il testo di A me di te conteneva riferimenti esplicitamente offensivi nei confronti del cantante sardo, che all’epoca si era immediatamente rivolto agli avvocati Ugo Prospero Cerruti, Paola Castiglione e Antonio Gargiulo. Da lì, una lunga battaglia legale che si è protratta per oltre un decennio.

Nel 2015, Fibra era già stato condannato in sede penale a 600 euro di multa e a una provvisionale da 20.000 euro. La causa civile, avviata in parallelo, ha visto un primo risarcimento da 25.000 euro, poi aumentato a 70.000 in Appello. Ora è tutto confermato.

Le motivazioni della Cassazione

La sentenza parla chiaro: secondo i giudici, il danno è stato amplificato dalla “risonanza mediatica dell’episodio”, dal “discredito eccezionalmente grave” e dall’“intensità del dolo” dimostrata nei versi incriminati. Non solo: il brano è stato certificato disco di platino, e le reazioni social sono state riconosciute come parte integrante del danno.

Un passaggio della motivazione fa riferimento anche a un episodio successivo alla prima condanna: durante un live al Fabrique di Milano, nell’ottobre 2015, Fabri Fibra avrebbe eseguito nuovamente il brano, proiettando addirittura stralci della sentenza sul maxischermo.

Il commento dell’avvocato Cerruti

«Valerio meritava questo risarcimento per essere stato attaccato da una persona che non conosceva, con una cattiveria gratuita e ingiustificabile», ha dichiarato l’avvocato Cerruti a conclusione del procedimento.

Anche la nostra Mosca Tzè Tzè, nella sua rubrica satirica, si era occupata della vicenda con un articolo pungente che metteva in discussione il confine tra provocazione e offesa, tra diritto d’autore e responsabilità.

Fabri Fibra e la libertà di espressione nel rap secondo La Mosca: un commento ironico, provocatorio e… molto chiaro.
Leggi l’articolo completo

Cliccate in basso su continua se volete leggere la parte del testo del brano al centro di questa vicenda.

Estratto del testo di A me di te brano di fabri fibra che cita valerio scanu

Attenzione: l’estratto riportato contiene espressioni esplicite che potrebbero urtare la sensibilità del lettore. Il contenuto è proposto a fini di documentazione giornalistica.

A me di te – Fabri Fibra

Vento in poppa, come un veliero
Vengo in bocca, come a Va-
Che in verità è una donna
A me sta bene, il mondo è vario
Vladimir era invertito, un travestito al contrario

“Davvero?” Certo, l’ho visto a Porto Cervo

Esplodevo come a Chernobyl, dopo il suo concerto
Eravamo nel suo camerino a bere vino
Io l’ho spinto in bagno, lui m’ha detto “In tutti i mari”
“In tutti i laghi, non capisci, mi bagno”

Con una corda l’ho legato sul divano

Lui mi ha detto “Questa corda mi ricorda”
“Il mio compagno di scuola media”
“Si chiamava Massimo, chiavava al massimo”
“Una media alta, mi inculava come i Mass Media”

Gli ho risposto “Complimenti”
Gli ho abbassato i pantaloni
E sotto aveva un tanga e quattro assorbenti
Giù le mutande, liquido fuori da questo glande
Tira su tutto come le canne
Mi sono fatto

E voi cosa ne pensate?
È giusto che un testo musicale venga punito con una condanna se ritenuto offensivo?
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