Viaggi in auto, le regole più strane in giro per l’Europa

Le regole stradali più curiose d’Europa: tra elfi, limiti insoliti e mucche con la precedenza, guidare diventa un’avventura culturale.

May 4, 2025 - 13:00
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Viaggi in auto, le regole più strane in giro per l’Europa

Andare alla scoperta dell’Europa in auto è un’esperienza da sogno: strade che si arrampicano sulle Alpi, costiere lambite dal mare e villaggi da fiaba.

Ma oltre alla bellezza del paesaggio, c’è un lato curioso (e a volte bizzarro) da conoscere: le regole stradali. Alcune sono talmente insolite da sembrare uno scherzo. E invece no.

Sapere cosa ci si può aspettare non solo aiuta a viaggiare in sicurezza, ma salva anche da multe e inconvenienti.

Limiti di velocità insoliti

In Germania, l’Autobahn è leggendaria. Su alcuni tratti si può spingere il motore quanto si vuole, senza limiti. Ma attenzione: basta uno sbalzo di segnaletica per ritrovarsi improvvisamente in una zona con limiti rigidissimi. La libertà, qui, va presa con cautela.

Altro scenario in Norvegia, dove il concetto di “alta velocità” è rivisitato in chiave slow. Il limite massimo consentito, anche in autostrada, è di appena 110 km/h. Può sembrare poco, ma la scelta è motivata da una profonda attenzione alla sicurezza e al rispetto dell’ambiente.

Regole di parcheggio stravaganti

Trovare un parcheggio in una capitale europea è già di per sé una sfida. Se poi ci si mettono le regole stravaganti, l’impresa si complica. A Parigi, ad esempio, si può parcheggiare sul lato sinistro della carreggiata solo nelle strade a senso unico. Non è un dettaglio da poco, e chi non lo sa rischia multe o discussioni.

In Spagna, invece, alcune città adottano un sistema rotante: il lato su cui si può parcheggiare cambia ogni mese. Se si sbaglia lato, la multa è assicurata (e in certi casi, anche il carro attrezzi).

Requisiti “strani” per i veicoli

Ogni Paese ha le sue esigenze. In Francia, è obbligatorio portare a bordo un etilometro. Anche se non sempre vengono fatti controlli, la sua presenza è richiesta dalla legge.

In Italia, se si sta per entrare in un centro storico, occorre controllare bene: molte città hanno le famose ZTL, le Zone a Traffico Limitato. Serve un permesso speciale per accedere, e le telecamere non perdonano.

Luci accese e clacson con moderazione

In Svezia, la luce è una costante: i fari devono essere accesi sempre, giorno e notte, con qualsiasi condizione meteorologica. Un’accortezza pensata per aumentare la visibilità e ridurre gli incidenti.

Al contrario, a Cipro il “silenzio è d’oro”. Qui il clacson è da usare solo in caso di emergenza. Suonarlo per impazienza o abitudine può costare caro, perché disturba la quiete dell’isola e viene punito con multe.

Animali con la precedenza

In alcuni Paesi europei, non sono solo le persone a ususfruire della strada. In Svizzera, è comune imbattersi in mucche o pecore che attraversano la carreggiata. La regola è chiara: ci si ferma e si aspetta. Non rispettarla può avere conseguenze gravi, anche legali.

In Portogallo, invece, si deve prestare attenzione ai cinghiali. In molte zone boschive vi sono cartelli che segnalano il loro possibile passaggio. Essere pronti a frenare può fare la differenza tra un imprevisto e un grave incidente.

Alcol: da zero a tolleranza (quasi) zero

Le regole sul consumo di alcol alla guida cambiano molto da Paese a Paese. In Polonia, per esempio, il limite è tra i più severi: 0,02% di tasso alcolemico. Praticamente zero. Anche un bicchiere può bastare a superarlo, quindi la scelta migliore è non bere affatto.

Nel Regno Unito il limite è più alto, 0,08%, ma non per questo si può prendere alla leggera: le sanzioni sono dure, tra multe salate e il rischio di finire in prigione.

Cartelli stradali che narrano storie

Vi sono poi segnali che fanno sorridere, altri che raccontano una cultura. In Islanda, ci si può imbattere in cartelli che avvertono della presenza di elfi e troll. Non sono indicazioni “tecniche”, ma fanno parte della magia del luogo.

In Norvegia, al contrario, i cartelli con raffigurazioni di alci sono tutt’altro che folkloristici: gli animali sono davvero un pericolo reale per chi guida, soprattutto durante le ore notturne.