Cosa vedere a Senigallia: un viaggio tra arte, storia e meraviglia

Senigallia è una gemma marchigiana affacciata sull’Adriatico: tra storia, mare e cultura, conquista con piazze eleganti e festival indimenticabili.

May 3, 2025 - 08:59
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Cosa vedere a Senigallia: un viaggio tra arte, storia e meraviglia

Affacciata con eleganza sul mare Adriatico, dove il fiume Misa si apre sulla costa marchigiana, Senigallia incanta fin dal primo sguardo: le sue origini affondano le radici dell’antica Roma, ma a renderla davvero indimenticabile è l’armonia con cui storia, arte e cultura si svelano ancora oggi lungo il centro storico.

Senigallia: 10 cose da vedere

Visitare Senigallia fuori stagione, magari in primavera o in autunno, è un’esperienza autentica: le vie sono più tranquille, i ritmi più umani, i monumenti e gli scorci meno affollati. Ma anche durante i mesi estivi, quando il sole accende i colori e le spiagge si fanno invitanti, non perde il suo fascino. Anzi, offre la possibilità di alternare il relax sulla sabbia fine delle Marche a pomeriggi ricchi di cultura e storia.

Senigallia è così: invita a restare, anche solo per un paio di giorni, per regalarvi quella sensazione di pienezza che solo certi luoghi riescono a dare.

1. Piazza del Duca

Piazza del Duca è il cuore pulsante di Senigallia, quel luogo dove tutto sembra ruotare attorno a un passato ancora vivo, e prende il nome da Giovanni della Rovere, duca che fu signore di Senigallia e lasciò una traccia indelebile nell’assetto urbano. Appena arrivati, gli occhi si posano inevitabilmente sulla maestosa Rocca Roveresca, simbolo indiscusso.

Nel Quattrocento, con la sistemazione del fossato attorno alla Rocca e la ridefinizione dello spazio con materiale da riporto, la piazza divenne il centro nevralgico della vita cittadina dove si svolgevano esercitazioni militari e parate, e l’atmosfera doveva essere densa di suoni, colori, movimenti.

2. Il Palazzo del Duca

Basta voltarsi dalla parte opposta rispetto alla Rocca per ritrovarsi di fronte al Palazzo del Duca, edificio che chiude con eleganza uno dei lati della piazza. La sua costruzione risale alla metà del Cinquecento, voluta da Guidobaldo II della Rovere come residenza ducale. Non fu però un edificio eretto da zero, ma il risultato di un ambizioso progetto che unì e trasformò preesistenti palazzi in un’unica, monumentale struttura.

Pensato più come sede di rappresentanza che come residenza abituale, il palazzo offriva agli ospiti del Duca un punto di osservazione privilegiato sulle parate che animavano la piazza. L’ingresso, decentrato rispetto alla facciata, conduce verso la parte più antica, dove due eleganti colonne in pietra sorreggono un frontone discreto.

3. La fontana dei Leoni

Al centro di piazza del Duca, tra gli sguardi severi della Rocca e l’eleganza rinascimentale del palazzo ducale, spicca la fontana dei Leoni, realizzata tra il 1599 e il 1602 su progetto di Mastro Stefano di Tommaso, un abile tagliapietre veneto, per celebrare un’impresa fondamentale per la città: il prosciugamento delle paludi che minacciavano la salute pubblica.

L’acqua che alimentava la fontana proveniva dal nuovo acquedotto di San Gaudenzio, e la struttura rappresentava simbolicamente una nuova era per Senigallia, segnata da progresso e salubrità. Il suo altro nome, Fontana delle anatre, richiama forse un’immagine più domestica, quotidiana, ma non meno cara agli abitanti.

4. La Rocca Roveresca

La Rocca Roveresca a Senigallia
Fonte: iStock
Veduta della Rocca Roveresca

Appena oltre la piazza, la Rocca Roveresca si impone con l’eleganza militare di una struttura perfettamente conservata. Sorge vicino alla spiaggia, in una posizione che nel passato era considerata fondamentale per la difesa del centro cittadino. L’attuale giardino era un tempo un fossato d’acqua, le cui acque scorrevano regolamentate da un ingegnoso sistema di portelle.

Prima torre romana, poi torre medievale, fino alla decisione di Giovanni della Rovere di costruire una vera fortificazione. I lavori iniziarono nel 1476 e, grazie all’opera di più architetti, la rocca fu completata in soli sei anni. L’aspetto più affascinante è che racchiude al suo interno una seconda rocca, più antica. I quattro torrioni cilindrici, ornati di beccatelli in pietra d’Istria, custodiscono le torri quadrate della precedente fortificazione malatestiana.

La Rocca ospitava soldati, certo, ma anche le stanze dei signori e gallerie sotterranee che la collegavano al palazzo del Duca. Con l’arrivo dello Stato Pontificio, conobbe un lento declino, diventando prigione, orfanotrofio, deposito. Solo negli anni Settanta del Novecento venne riportata all’antico splendore grazie a un importante restauro, e oggi ospita mostre ed eventi.

5. Piazza Roma

In pieno centro, a metà strada lungo corso II Giugno, si apre Piazza Roma, che da secoli rappresenta il punto d’incontro tra la vita politica, civile e quotidiana di Senigallia. È uno spazio dove si respira la storia, ma anche la vitalità della città, grazie ai palazzi signorili che ne disegnano i contorni e all’aria di familiarità che la percorre.

Tra le architetture che vi si affacciano merita una menzione il settecentesco palazzo di Giulio Fagnano dei Toschi, matematico illustre, che con la sua presenza testimonia il fermento culturale di Senigallia nei secoli passati. Ma la vera protagonista è la fontana del Nettuno, quasi al di sotto del palazzo comunale. Realizzata nel XVII secolo, ha qualcosa di misterioso e affascinante: la statua del dio del mare, probabilmente di epoca romana, venne ritrovata priva delle braccia e per questo è diventata nota tra i senigalliesi come “il monco in piazza”, o meglio, “I monc’ in piazza”.

6. Il Palazzo Comunale

Su Piazza Roma, il Palazzo Comunale è il più importante edificio civico di Senigallia, risalente al XVII secolo per volere del duca Francesco Maria II della Rovere. Sebbene già nel Trecento esistesse un precedente palazzo pubblico, di questo non si hanno notizie certe. A dare forma al nuovo edificio fu l’architetto Muzio Oddi, lo stesso che aveva da poco firmato la vicina chiesa della Croce.

I lavori, però, furono lenti, ostacolati dalla scarsità di risorse. La prima parte a essere completata fu la torre dell’orologio, che svetta con fierezza sul lato sinistro della facciata con la cella campanaria. Era il 1644 e quell’orologio iniziava a scandire i ritmi di una città in crescita. L’interno venne completato solo nel 1754, con la costruzione della maestosa scalinata in pietra del Furlo, che porta alla sala consiliare.

Durante il terremoto del 1930, il palazzo riportò gravi danni. Si pensò persino di demolirlo. Ma fu l’amore dei cittadini a salvarlo: si opposero con forza all’abbattimento, e così si avviarono lavori di restauro e consolidamento che si conclusero nel 1935, restituendo alla città uno dei suoi edifici più identitari.

La facciata si presenta sobria ma solenne: tre grandi arcate centrali, affiancate da due minori, incorniciano l’accesso, mentre i due piani superiori accolgono finestre squadrate.

7. Piazza Garibaldi

Più ampia, più ariosa e forse anche più solenne, Piazza Garibaldi (in passato nota come Piazza del Duomo) è la piazza principale di Senigallia. Nacque nel Settecento, in un’epoca di grande prosperità per la città, quando i confini interni dettati dalla cinta muraria pentagonale cominciavano a stare stretti a una comunità in pieno sviluppo economico e culturale. Fu proprio in quel periodo che si decise di abbattere parte delle mura per ridisegnare un nuovo spazio urbano, capace di accogliere visitatori, mercanti e nuove funzioni civili e religiose.

Qui si affacciano alcuni degli edifici più importanti della città: il palazzo Micciarelli, il Doganone, il palazzo Becci, il collegio Ginnasio Pio IX e il palazzo Vescovile. E ancora, l’Auditorium della chiesa di San Rocco e la Cattedrale di San Pietro Apostolo.

È il luogo ideale per fermarsi, osservare, respirare la città. La sua ampiezza, il suo equilibrio, la luce che muta sulle facciate raccontano di una città che ha saputo reinventarsi senza mai dimenticare le proprie radici.

8. Cattedrale di San Pietro Apostolo

All’estremità orientale di Piazza Garibaldi sorge la Cattedrale di San Pietro Apostolo edificata alla fine del Settecento.

L’impianto è a croce latina, sovrastato da una grande cupola centrale e da tre navate luminose. Nella sagrestia è custodito il sarcofago di San Gaudenzio, risalente al VI secolo, una presenza silenziosa e potente che richiama alla memoria il lungo cammino spirituale della città.

Ma è la cappella della Madonna della Speranza a catturare lo sguardo e il cuore. Di forma ellittica, avvolta da colonne corinzie in diaspro siciliano, è un gioiello che sembra sospeso tra cielo e terra: la luce filtra con delicatezza, accarezza le superfici e invita alla contemplazione.

Un’altra meraviglia si cela nell’organo a canne, realizzato nel 1906 dal celebre Carlo Vegezzi Bossi. Quando le sue note si alzano nello spazio della navata centrale, l’effetto è quello di un abbraccio: potente, solenne, indimenticabile. Ascoltare un concerto d’organo in questa cattedrale è un’esperienza che resta nel cuore e che arricchisce il senso di una visita a Senigallia.

9. Foro Annonario

Il Foro Annonario a Senigallia
Fonte: iStock
Bellissimo Foro Annonario a Senigallia

Pochi passi separano la Rocca dal Foro Annonario, una delle architetture più sorprendenti di Senigallia. Impossibile non restare colpiti dalla sua forma circolare, dall’ampia piazza centrale racchiusa da porticati maestosi, sorretti da ventiquattro colonne doriche in laterizio. Un’opera di Pietro Ghinelli, che nel 1834 immaginò un nuovo spazio per il mercato, all’altezza di una città in pieno fermento commerciale.

Ancora oggi, i portici accolgono i banchi del pesce, mentre la piazza ospita coloratissime bancarelle di frutta e verdura. Al piano superiore si trovano la biblioteca e l’archivio comunale, e in estate l’intera struttura si trasforma in un teatro a cielo aperto, perfetto per concerti e spettacoli.

10. Chiesa di Santa Maria Assunta

Un po’ più defilata rispetto ai grandi percorsi turistici, ma altrettanto affascinante, la Chiesa di Santa Maria Assunta è uno scrigno di storia e arte sacra. Le sue origini risalgono al XII secolo, quando fu fondata come priorato, ma la trasformazione in abbazia avvenne nel XV secolo, a testimonianza del suo crescente ruolo spirituale nella vita cittadina.

L’aspetto attuale è frutto di una completa ricostruzione settecentesca. L’interno colpisce per la sua armonia e per la maestosità della pala d’altare dell’Assunzione della Vergine, realizzata nel 1787 dal pittore anconetano Giovanni Pirri. I colori vibranti, la composizione equilibrata, l’intensità delle espressioni la rendono un capolavoro della pittura religiosa marchigiana.

Le pareti laterali, ornate da nicchie con statue di santi del tardo Settecento, accompagnano in un percorso di silenzio e raccoglimento. E poi c’è il Battistero, una vera sorpresa: nel seminterrato, è stato trasformato in un piccolo deposito museale dove vengono conservati e esposti reperti e arredi sacri.

Cosa fare a Senigallia: 5 esperienze che non si possono perdere

Una visita a Senigallia non include soltanto coinvolgenti passeggiate tra piazze storiche e visite a monumenti. La città marchigiana è anche vivacissima sotto il profilo degli eventi, dello sport, del divertimento e della vita culturale. Ecco, allora, alcune esperienze da mettere in lista che ve ne faranno apprezzare ancora di più il carattere dinamico e solare:

  1. partecipare al Summer Jamboree: ogni estate, tra la fine di luglio e la prima metà di agosto, Senigallia si trasforma nella capitale europea della musica americana Anni Quaranta e Cinquanta con concerti, balli swing in piazza, mercatini vintage, acconciature d’epoca e auto d’altri tempi;
  2. vivere l’adrenalina del Deejay Xmasters in estate, quando la spiaggia si trasforma in un’arena all’aperto per sport d’azione, musica e cultura urbana con eventi, dimostrazioni, musica dal vivo e attività pensate per tutte le età;
  3. godersi una giornata alla Spiaggia di Velluto lunga circa dieci chilometri, con sabbia fine e dorata, e impreziosita dalla Rotonda a Mare, il simbolo della città, un tempo teatro della musica leggera italiana, oggi sede di eventi, mostre e spettacoli;
  4. passeggiare sul lungomare, oltre dieci chilometri di costa punteggiati da stabilimenti, locali sul mare, ristoranti e gelaterie;
  5. assistere a uno spettacolo al Teatro La Fenice che propone un ricco calendario di spettacoli che spaziano dalla prosa alla musica, dalla danza al cabaret.

Come arrivare a Senigallia

Raggiungere Senigallia è semplice, grazie alla posizione strategica nel cuore della costa adriatica e alla varietà di collegamenti disponibili.

In aereo: l’aeroporto “R. Sanzio” di Falconara Marittima è il più vicino, a soli 15 chilometri. Da qui partono e arrivano voli giornalieri che collegano Senigallia con le principali città italiane come Roma e Milano, ma anche con alcune importanti destinazioni europee, tra cui Londra, Monaco di Baviera e Parigi.

In treno: Senigallia è servita dalla linea adriatica Milano-Lecce, una delle principali dorsali ferroviarie del Paese, e dalla linea trasversale che unisce Ancona a Roma.

In auto: per chi sceglie di viaggiare in autonomia, Senigallia si può raggiungere tramite l’autostrada A14, che unisce i maggiori centri italiani da nord a sud. L’uscita “Senigallia” immette direttamente sulla bretella complanare che attraversa la città, con accessi diretti ai principali punti di interesse.