Tra i giardini più belli al mondo c’è una meraviglia italiana che sembra uscita da un libro di fiabe
Il New York Times ha stilato una classifica dei giardini più belli al mondo: sul podio c'è un vero e proprio angolo di paradiso italiano

Se esistesse un biglietto “solo andata” per la bellezza, questi spazi verdi e fioriti sarebbero la destinazione. La classifica sui giardini più belli al mondo redatta dal New York Times ha attraversato varie nazioni e località (Italia compresa) incoronando i luoghi da sogno tra 25 analizzati. Per stilare questa classifica sono stati coinvolti sei esperti internazionali di orticoltura che hanno analizzato vari aspetti estetici e ornamentali dei luoghi. Scopriamo insieme i 10 giardini più belli al mondo per il 2025 secondo il New York Times e quali sono i nomi italiani presenti in classifica.
Miller House and Garden negli Stati Uniti
Nella zona del Midwest, negli Stati Uniti, si trova una delle più straordinarie espressioni del modernismo paesaggistico. Si tratta di Miller House, progettata dall’architetto Eero Saarinen insieme al paesaggista Dan Kiley, e si caratterizza per la fusione tra spazi verdi e architettura. Vanta linee geometriche e simmetrie formali si fondono con piante ornamentali, giochi prospettici e scorci meditativi. Ogni elemento è pensato per integrarsi con l’abitazione, in un continuo rimando tra interno ed esterno. Questa meraviglia si posiziona al decimo posto.
Kirstenbosch National Botanical Garden a Città del Capo
Non c’è al mondo un altro giardino botanico come Kirstenbosch. Incastonato tra i pendii del Table Mountain National Park, ospita più di 7000 specie di piante native sudafricane, alcune delle quali crescono solo in questo angolo di mondo. Il giardino al nono posto è una celebrazione della biodiversità, in particolare della fynbos, la vegetazione tipica di Città del Capo.
The High Line a New York
All’ottavo posto si trova High Line: un luogo molto particolare nato da un ex tracciato ferroviario sopraelevato trasformato in un giardino urbano rivoluzionario, oggi sede di uno splendido giardino. Ci troviamo a New York e il progetto porta la firma di Piet Oudolf. Un perfetto stile post-industriale che abbraccia l’ecologia con piante autoctone e fioriture stagionali. Si trova proprio nel cuore della Grande Mela ed è un angolo di pace.

Royal Botanic Garden a Sydney
Settimo posto per Royal Botanic Garden; fondato nel 1816, è il più antico istituto scientifico dell’Australia. Affacciato sul porto di Sydney, offre una varietà impressionante di piante native e importate: eucalipti, felci giganti, palme tropicali, ma anche fiori ornamentali e arbusti dai colori sgargianti. Particolarmente toccante è il Cadi Jam Ora Garden, che racconta attraverso piante e installazioni la storia del popolo Gadigal, i custodi originari di questa terra. Un giardino che è anche memoria, riconciliazione e identità.
Royal Botanic Gardens a Cranbourne
A sud di Melbourne, all’interno di una ex cava di sabbia sorge il Royal Botanic Gardens Cranbourne che conquista il sesto posto della top 10 firmata New York Times. Ad attirare l’attenzione, oltre agli 800 ettari, ci pensano i 22 paesaggi distinti che spaziano dalle praterie alle zone desertiche.
Saihoji (Kokedera) Moss Garden a Kyoto
In Giappone c’è un luogo fuori dal tempo, dove il muschio diventa protagonista assoluto. Il giardino del tempio Saihoji, noto come Kokedera, è un capolavoro di minimalismo spirituale e proprio per questo conquista il quinto posto della classifica. Più di 120 varietà di muschi ricoprono rocce, sentieri e radici, creando un tappeto soffice e umido che invita alla contemplazione. Per accedervi, è necessario partecipare a una cerimonia di scrittura di sutra, in perfetto spirito zen.
Giardino di Jacques Wirtz a Schoten
Nato quasi per caso, il giardino privato del paesaggista Jacques Wirtz è diventato una leggenda del design verde tanto da portare il Belgio in quarta posizione. Arbusti scolpiti in forme tondeggianti, siepi che ondeggiano come tessuti, spazi ordinati ma mai rigidi. L’ispirazione arriva anche dal Giappone, ma l’identità è profondamente europea. Il colore dominante è il verde, ma la varietà delle forme e delle texture rende il paesaggio ricco e dinamico.
Giardino di Ninfa a Cisterna di Latina
Al terzo gradino del podio spicca un incanto italiano: si tratta del giardino di Ninfa a Cisterna di Latina, non lontano da Roma. Vanta un territorio di venti ettari ed è decorato da rose, magnolie, aceri giapponesi, glicini, bambù e alberi da frutto immersi in un microclima lussureggiante.
Great Dixter a Northiam
Le prime due posizioni della top 10 sono dedicate all’Inghilterra: il secondo posto è di Great Dixter dove la creatività botanica esplode in combinazioni audaci, bordure fiammeggianti e accostamenti imprevisti. Residenza del celebre garden writer Christopher Lloyd, oggi è gestita dal talentuoso Fergus Garrett, che ne ha fatto un centro di ricerca, formazione e sperimentazione. Ogni stagione porta nuove fioriture, nuove idee, nuovi giardinieri.
Sissinghurst Castle Garden a Kent
Al vertice della classifica, un capolavoro letterario e botanico. Sissinghurst è il giardino creato da Vita Sackville-West e Harold Nicolson negli anni ’30, su un’antica proprietà Tudor immersa nella campagna del Kent. Diviso in “stanze” verdi delimitate da siepi di tasso, il giardino ospita la leggendaria White Garden: un tripudio etereo di rose bianche, lupini, iris e piante dai riflessi argentei.
I giardini italiani tra i più belli al mondo
L’Italia, con la sua straordinaria eredità artistica e paesaggistica, non poteva che brillare anche nel mondo del giardinaggio. In questa classifica globale, ben cinque giardini italiani sono stati riconosciuti tra i più belli e significativi del pianeta. Un risultato che testimonia non solo la bellezza naturale del territorio, ma anche il raffinato senso estetico che attraversa secoli di storia, architettura e cultura.

Oltre al giardino di Ninfa posizionato sul podio in terza posizione, tra i giardini più belli al mondo ci sono altre meraviglie italiane. Partiamo da villa Gamberaia in provincia ci Firenze dove spiccano simmetria eleganti e giochi d’acqua, tanto che Miami e Philadelphia hanno replicato l’ispirazione. Tivoli con Villa d’Este non poteva mancare: il trionfo barocco di cascate e fontane lascia tutti a bocca aperta. Si aggiungono poi in classifica, il Sacro Bosco di Bomarzo dall’anima enigmatica con “mostri” scolpiti nella pietra e un paesaggio rilassante tutto da esplorare. In classifica anche villa Silvio Pellico a Moncalieri, in provincia di Torino: il giardino disegnato da Russell Page con parterre geometrici e siepi potate con rigore è un ritratto di classicità.