
Chiariamolo subito, non stiamo facendo una previsione meteo dell’ormai prossima Estate 2025, ma di un
analisi retrospettiva di una recente Estate che ha cambiato il paradigma stagionale e che ci obbliga a guardare in faccia una realtà ormai evidente: l’
Estate 2022 non è stata soltanto un’estate calda, ma un evento
meteorologico e climatico di portata storica, che ha
riscritto i parametri con cui siamo abituati a leggere il meteo stagionale. Da metà
Maggio fino a Settembre, si è vissuto un
calvario atmosferico, capace di sconvolgere ogni equilibrio.
Giugno, Luglio e Agosto: il cuore incandescente d’Europa Durante i tre mesi centrali di quell’estate,
l’Europa è stata travolta da
un’ondata di calore persistente, anomala per estensione e durata. I dati parlano chiaro: +1,34°C rispetto alla media del trentennio 1991–2020, con un picco che ha addirittura superato l’Estate 2021, già record in Europa. Il nuovo scarto di
+0,4°C ha fissato l’Estate 2022 come
la più calda di sempre sul continente europeo, simbolo tangibile di un
cambiamento climatico in piena accelerazione.
Anticiclone africano, protagonista assoluto della scena meteo A comandare la scena è stato l’
Anticiclone africano, una struttura barica imponente, stabile e quasi inamovibile, che ha dominato il
bacino del Mediterraneo per settimane intere. A differenza del più benigno anticiclone delle Azzorre, quello africano ha riversato sull’Italia
masse d’aria roventi dal Sahara, innalzando vertiginosamente le temperature e
bloccando ogni tipo di precipitazione significativa. L’effetto sull’
Italia è stato devastante: un’estate
seconda solo a quella del 2003, con valori che
hanno superato i 40°C in molte città, portando disagio, danni e stress su popolazione e infrastrutture.
Francia e
Regno Unito non sono stati da meno: a
Londra, per la prima volta nella storia, si sono toccati i
40°C, segnando un punto di non ritorno anche per le aree climaticamente più temperate d’Europa.
Siccità epocale: la peggiore degli ultimi 500 anni Ma l’estate del 2022 non è stata solo calore. È stata anche
siccità. Un’assenza di piogge così grave non si registrava
da mezzo millennio. Tutto è cominciato già a
Dicembre 2021, con una lunga serie di mesi avari di precipitazioni. Le conseguenze sono state devastanti:
fiumi come il Po, la Loira e il Danubio si sono ridotti a
canali prosciugati, con letti emersi e portate idriche ai minimi storici. L’intero comparto agricolo è stato
messo in ginocchio, tra raccolti bruciati e riserve d’acqua scomparse. Le
perturbazioni atlantiche, normalmente responsabili di rinfrescare il continente, sono state
sistematicamente respinte dalla cupola africana, impedendo la rigenerazione del
ciclo idrico naturale.
Un Mediterraneo quasi tropicale Tra gli indicatori più eloquenti del cambiamento, il
Mar Mediterraneo ha registrato
temperature superficiali tra i 29°C e i 31°C. Valori che appartengono alle
fasce tropicali, non certo al cuore dell’Europa meridionale. Questo riscaldamento anomalo ha amplificato il rischio di
fenomeni atmosferici estremi nel passaggio verso l’autunno:
temporali violenti,
nubifragi,
grandinate di grande diametro sono stati all’ordine del giorno.
Le notti tropicali salgono al Nord A rendere ancora più insostenibile il quadro climatico, è stata la costante presenza delle
notti tropicali, con minime
sempre sopra i 20°C, anche in
Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Una condizione un tempo limitata al Sud o alle isole, che ora si estende a tutta la Penisola. L’assenza di raffreddamento notturno ha
incrinato il benessere fisico, aggravando le condizioni di salute di
anziani e fragili, rendendo i disturbi cardiovascolari e il disagio termico compagni inevitabili delle ore notturne.
Dal 2003, qualcosa si è rotto Il trend è chiaro.
Dal 2003 in poi, l’
Europa è entrata in una nuova fase climatica. Le
ondate di calore si moltiplicano, le
siccità diventano più intense e prolungate, mentre le
Alpi, con i loro
ghiacciai in ritirata, perdono giorno dopo giorno il loro ruolo di riserva d’acqua strategica. Il
cambiamento meteo-climatico è in atto e colpisce proprio la regione più vulnerabile: l’Europa.
L’Italia ne è l’epicentro.
Meteo e cambiamenti climatici: un’altra Estate rovente, il trend parla chiaro