Mahmood: “Dopo il tour mi fermo. Ho bisogno di vivere per tornare a scrivere”

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Apr 23, 2025 - 18:30
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Mahmood: “Dopo il tour mi fermo. Ho bisogno di vivere per tornare a scrivere”

Mahmood chiude il ciclo di “Nei letti degli altri” con le ultime date nei palazzetti. Poi una pausa per viaggiare, ritrovare ispirazione e, forse, ricominciare da sé.

“Dopo aver scritto una canzone per Noemi ho i cassetti vuoti. Per scrivere devo tornare a vivere”. Così Mahmood, in una lunga intervista all’Adnkronos, annuncia la necessità di una pausa, di un tempo da dedicare non solo alla musica ma, prima ancora, alla vita. Il cantautore milanese classe 1992, due volte vincitore del Festival di Sanremo, è pronto a concludere un capitolo fondamentale del suo percorso artistico con le ultime cinque date del N.L.D.A. Tour, che lo porteranno a Bologna, Roma, Napoli, Torino e Milano tra il 17 e il 25 maggio. Qui il link per l’acquisto dei biglietti.

Questo tour sarà la chiusura di un percorso durato tre anni. Più che un concerto sarà un saluto a chi ha sostenuto il disco Nei letti degli altri”, spiega l’artista. E dopo? Una pausa, appunto. “Ho bisogno di tornare a scrivere per me stesso. Sono passati due anni e mezzo dall’ultima volta. Voglio chiudermi in studio e riprendere il filo di un discorso interrotto”.

Lontano dai riflettori e dai palchi, Mahmood intende riconnettersi con l’esperienza. “In questi due anni e mezzo ho lavorato tanto, ma ho vissuto poco. Ora voglio conoscere persone, vedere posti nuovi e poi raccontarli. È quello che amo fare di più”. Niente stadi, almeno per ora: “Non sono nei miei programmi. Mi immagino allo stadio per celebrare anni e anni di carriera. Io, invece, mi sento abbastanza agli inizi e preferisco che il percorso sia il più lungo possibile”.

Guardandosi indietro, Mahmood riconosce un vantaggio importante: “La mia fortuna è aver raggiunto la notorietà a 27 anni. A 18 può essere pericoloso. L’instabilità emotiva è sempre in agguato, per tutti”. E in un mondo che spinge a sovraesporsi, l’artista difende la sua autenticità: “Se una proposta non mi rappresenta, punto altrove. Non voglio fare cose che non sento mie”.

Tra i momenti più divertenti e significativi degli ultimi mesi, Mahmood cita la co-conduzione al Festival di Sanremo 2025, accanto a Carlo Conti: “Mi sono rivisto e mi sono piaciuto. Di solito mi imbarazzo, ma questa volta no”. Un’esperienza che gli ha regalato anche un’amicizia speciale, quella con Geppi Cucciari: “Ormai siamo una gang. Abbiamo legato tantissimo e ci siamo esibiti anche a ‘Splendida Cornice’”.

E anche se “Tuta Gold”, arrivata solo sesta all’ultimo Festival, è stata la canzone più venduta in Italia nel 2024, Mahmood resta centrato: “Mi sarebbe dispiaciuto se non fosse arrivata al pubblico. Sanremo non ti cambia, ma tocca a te cambiare quel palco ogni volta”. E su un possibile ritorno in gara non esclude nulla: “Sì, se c’è un progetto valido e una canzone in cui credo”.

“Il mio vantaggio è non essere un divo planetario. È bello camminare in mezzo alla gente senza dover abbassare gli occhi. Se mi gira, vado a Rio in costume e cappellone azzurro”, racconta sorridendo. Un approccio semplice, diretto, che si riflette anche nel suo modo di intendere il successo: “Più che ansia da prestazione, provo tristezza a lasciare le dimensioni dove mi sento a mio agio, come i club”.

Mahmood ha un solo vero obiettivo: “Riuscire sempre a divertirmi fino alla fine”. Per il momento, niente nuovi dischi all’orizzonte, ma la promessa di tornare con qualcosa di autentico, vissuto, vero. “È come un tuffo nel buio. Ma sono pronto a raccontarmi di nuovo”.

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