Sentiero del Viandante: dove il lago incontra il trekking

Il Sentiero del Viandante è uno dei cammini più affascinanti e panoramici del Nord Italia. Si snoda per circa 70 chilometri lungo la sponda orientale del Lago di Como, da Lecco a Colico, seguendo antichi tracciati che un tempo collegavano borghi, santuari e valichi alpini. A ogni passo, il sentiero regala vedute spettacolari sulle acque

Apr 23, 2025 - 18:25
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Sentiero del Viandante: dove il lago incontra il trekking

Il Sentiero del Viandante è uno dei cammini più affascinanti e panoramici del Nord Italia. Si snoda per circa 70 chilometri lungo la sponda orientale del Lago di Como, da Lecco a Colico, seguendo antichi tracciati che un tempo collegavano borghi, santuari e valichi alpini. A ogni passo, il sentiero regala vedute spettacolari sulle acque del Lario, scorci su terrazzamenti coltivati, boschi di castagni, uliveti storici e villaggi arroccati in cui il tempo sembra essersi fermato. È un itinerario perfetto per chi cerca un’esperienza escursionistica autentica, tra natura, cultura e tradizioni locali.

Nonostante l’altitudine contenuta, il percorso è tutt’altro che monotono: i dislivelli giornalieri, i tratti montani e le salite tra mulattiere e selciati richiedono un minimo di allenamento e buone scarpe da trekking. Il sentiero è ben segnalato, con possibilità di suddividerlo in 5 o 6 tappe principali, oppure di percorrerlo in modalità “giornaliera”, sfruttando la linea ferroviaria Lecco–Colico che corre parallela al tracciato e consente facili rientri.

Storia e origine del cammino

Il Sentiero del Viandante affonda le sue origini nel passato più profondo della regione. Era la via naturale di collegamento tra la Valtellina, la Svizzera e Milano, molto prima della costruzione della moderna Strada Statale 36. Utilizzato per secoli da pellegrini, viandanti, mercanti e soldati, fu noto con vari nomi: Strada Regia, Via Ducale, Via Napoleona, a seconda delle epoche e delle autorità che ne curarono la manutenzione.

Con l’avvento delle vie moderne, il tracciato andò lentamente in disuso, fino a essere quasi dimenticato. Solo negli anni ’90, grazie all’impegno di associazioni locali, comuni e appassionati di escursionismo, fu recuperato e rilanciato come sentiero escursionistico a lunga percorrenza. Oggi rappresenta un ponte ideale tra natura e memoria, dove si cammina respirando storie secolari e osservando la bellezza di un paesaggio che non ha bisogno di essere spiegato: basta seguirlo, passo dopo passo.

Le tappe del Sentiero del Viandante

Il Sentiero del Viandante si presta ad essere percorso in 5 o 6 tappe principali, ma anche suddiviso in giornate più brevi o modulato secondo il tempo e il passo del camminatore. Di seguito, una descrizione completa delle tappe classiche da sud a nord, con dettagli sui dislivelli, i borghi attraversati e i punti di interesse più significativi.

Tappa 1: da Lecco ad Abbadia Lariana (6,5 km, 250 m D+, 230 m D-, 2h)

Il cammino comincia a Lecco, nei pressi del Ponte Azzone Visconti, e dopo pochi chilometri si lascia l’ambiente urbano per addentrarsi in una vegetazione lussureggiante fatta di boschi misti e castagneti, seguendo antiche mulattiere che portano verso Malnago e poi giù verso Abbadia Lariana. La tappa è breve e ideale per chi desidera un primo approccio al sentiero. Ad Abbadia si consiglia una visita al Museo Setificio Monti, testimonianza della storica lavorazione della seta in zona, e una pausa al lungolago per ammirare il contrasto tra acqua e pareti rocciose delle Grigne.

Tappa 2: da Abbadia Lariana a Lierna (6,5 km, 350 m D+, 320 m D-, 2h30m)

Questa tappa è breve ma panoramica: il sentiero sale subito verso Borzone e attraversa antiche mulattiere lastricate, immerse nei boschi con scorci improvvisi sul lago. A tratti si cammina su balconate naturali, con vista su Mandello del Lario e il gruppo del Grignone. Si attraversano piccoli nuclei rurali e si scende dolcemente verso Lierna, borgo elegante e ben tenuto. Qui merita una sosta la frazione Castello, affacciata sul lago con una piccola spiaggia e case in pietra a picco sull’acqua: uno degli scorci più iconici del percorso.

Tappa 3: da Lierna a Varenna (8 km, 420 m D+, 440 m D-, 3h30m)

Una tappa molto suggestiva, che alterna boschi di castagni, uliveti e aperture panoramiche verso la sponda occidentale del Lario. Dopo una salita graduale, si raggiungono punti da cui la vista si apre su Bellagio, Menaggio e Tremezzina. Il sentiero scende quindi verso Varenna, considerato uno dei borghi più belli del Lago di Como. Il centro storico è ricco di fascino, con stradine strette, case colorate, la Chiesa di San Giorgio e la celebre Villa Monastero, con giardini botanici terrazzati sul lago. Una tappa breve ma densa, ideale anche come escursione giornaliera.

Tappa 4: da Varenna a Dervio (12 km, 700 m D+, 680 m D-, 5h)

Una delle tappe più impegnative ma anche più appaganti dell’intero percorso. Si inizia con una salita decisa verso Perledo e poi Vezio, piccolo borgo noto per il suo castello medievale e il panorama incredibile sul centro lago. Si prosegue in ambiente collinare e boscoso, passando accanto al Santuario della Madonna di Lezzeno e scendendo verso Bellano, famosa per l’impressionante Orrido, una gola scavata nella roccia dal torrente Pioverna. Il tratto finale sale e scende fino a Dervio, dove ci si può rilassare lungo il lago o visitare la Torre di Orezia.

Tappa 5: da Dervio a Piantedo (16 km, 850 m D+, 870 m D-, 6h)

Tappa lunga e con un profilo altimetrico movimentato: dopo Dervio, si sale verso Dorio e si entra in un ambiente più montano, con tratti ombrosi tra faggi e castagni e sentieri ben tracciati ma più tecnici. Si attraversano nuclei come Mondonico e Cainallo, per poi arrivare a Corenno Plinio, straordinario borgo medievale costruito su un promontorio roccioso con chiese romaniche e scalinate in pietra. L’ultima parte del percorso scende verso Piantedo, porta d’ingresso alla Valchiavenna. Questa tappa è adatta a camminatori ben allenati e può essere spezzata a Colico, se necessario.

Tappa 6 (facoltativa): da Piantedo a Colico (6 km, 150 m D+, 200 m D-, 2h)

Per chi ha tempo e desidera concludere il cammino in bellezza, questo tratto finale conduce a Colico, tra campi coltivati, uliveti e scorci aperti verso la sponda nord del lago. È una tappa facile e rilassante. A Colico meritano una visita il Forte Montecchio Nord, risalente alla Prima Guerra Mondiale, e il lungolago, ideale per una sosta o per celebrare la fine del percorso.

Guarda la mappa su komoot

La segnaletica sul percorso

Una delle qualità migliori del Sentiero del Viandante è la chiarezza della segnaletica, che rende possibile percorrerlo anche senza guida. Lungo tutto il tracciato, il camminatore trova indicazioni ben visibili e frequenti, anche nei tratti più isolati.

I principali riferimenti sono:

  • Cartelli arancioni con l’indicazione “Sentiero del Viandante” e frecce direzionali, posizionati agli incroci più importanti e agli ingressi dei borghi;
  • Segnavia CAI in bianco e rosso, tipici dei sentieri montani italiani, spesso accompagnati da bollini blu dipinti su pietre e alberi;
  • Pannelli informativi posizionati in alcuni punti panoramici o nodi storici, con mappa, altimetria e spiegazioni storico-naturalistiche.

È comunque utile, soprattutto in caso di pioggia o nebbia, avere con sé una mappa cartacea o utilizzare app escursionistiche aggiornate con tracce GPX ufficiali scaricate in anticipo.

Dove dormire e dove mangiare lungo il Sentiero del Viandante

Una delle caratteristiche che rende il Sentiero del Viandante accessibile e piacevole anche per chi è alle prime esperienze di cammino è la buona disponibilità di alloggi e ristorazione lungo tutto il percorso. I paesi attraversati – da Abbadia Lariana a Colico – sono ben serviti dal punto di vista turistico e offrono numerose opzioni per pernottare e rifocillarsi, senza la necessità di affrontare lunghe tappe in autosufficienza.

Per dormire, si può scegliere tra B&B, piccoli hotel, agriturismi e case vacanza. Alcuni si trovano direttamente sul tracciato, altri a pochi minuti a piedi. Le località con maggiore disponibilità ricettiva sono Lecco, Mandello del Lario, Varenna, Bellano, Dervio e Colico. A Lierna e Dorio l’offerta è più ridotta ma presente. Chi cerca un’esperienza più immersiva può optare per agriturismi con vista lago o alberghi storici nei centri medievali, come nel caso di Varenna o Corenno Plinio.

Dal punto di vista gastronomico, il cammino è una festa per i sensi: si attraversano terre di confine tra montagna e lago, dove si incontrano piatti tipici valtellinesi, pasta fresca lombarda, formaggi locali (come il taleggio e il bitto), salumi artigianali, polente rustiche, missoltini (pesce agone essiccato del lago) e, nei ristoranti più curati, piatti a base di pesce di lago fresco. I paesi offrono anche pizzerie, osterie e bar in cui fare una sosta per un pranzo veloce o una cena rilassata. Nelle tappe centrali – come tra Varenna e Bellano, o tra Dervio e Corenno Plinio – è consigliabile organizzarsi in anticipo se si vuole mangiare nei ristoranti più panoramici o suggestivi, soprattutto nei fine settimana o durante l’alta stagione.

Perché scegliere il Sentiero del Viandante

Il Sentiero del Viandante non è solo un itinerario escursionistico tra i più panoramici d’Italia: è un modo diverso di avvicinarsi al Lago di Como, di percorrerlo con lentezza, di scoprire la sua anima più autentica, fatta di silenzi, di scorci inattesi e di incontri semplici ma profondi. Camminando lungo i suoi antichi tracciati, si ha l’impressione di seguire un filo che unisce il presente al passato, i passi dei pellegrini a quelli dei commercianti, la pietra dei borghi alla luce del lago che cambia colore a ogni ora del giorno.

Ogni tappa è un piccolo viaggio nel viaggio: si sale e si scende, si entra nei boschi per poi riemergere tra uliveti assolati, si attraversano ponti, mulattiere, viuzze, fino a raggiungere paesi dove fermarsi non è solo una pausa, ma una parte essenziale dell’esperienza. Non serve cercare la perfezione nel paesaggio – che comunque si offre generoso – perché ciò che colpisce davvero, sul Sentiero del Viandante, è la naturale armonia tra la bellezza del luogo e il ritmo del cammino.

È un sentiero accessibile ma mai banale, adatto a chi ama la natura ma anche la storia, il camminare ma anche il sostare. Che si percorra in quattro giorni o in singole tappe, il Viandante non delude: regala silenzi che parlano, fatiche leggere e un tempo rallentato che ha il sapore delle cose vere. Ed è proprio in questo equilibrio tra terra, acqua e memoria che si trova il senso più profondo del camminare.