Gilles Rocca: “Proposte indecenti e soldi offerti da uomini potenti”

Anche grazie al movimento MeToo e alle attrici che hanno parlato del caso Harvey Weinstein, in questi anni con sempre più facilità le donne del mondo dello spettacolo parlano di abusi, molestie e proposte indecenti di cui hanno fatto esperienza sulla propria pelle. Questo non significa che anche moltissimi uomini non subiscano le stesse cose e Gilles Rocca è solo un esempio.

L’attore infatti in una recente intervista rilasciata al settimanale Oggi ha rivelato di aver ricevuto richieste inopportune da parte di uomini influenti: “Ho detto di no a tantissimi compromessi. C’è stato un regista che mi chiese di andare a casa sua per leggere la sceneggiatura insieme. Mi sono sentito come si sentono tante donne con alcuni produttori o registi. È successo anche che mi staccassero degli assegni, con scritta sopra una cifra alta, in un bagno di una discoteca: li ho strappati davanti a chi l’ha fatto perché non sono in vendita. Poi la vita è incredibile: ogni volta che ho avuto queste proposte indecenti, subito dopo mi hanno offerto un lavoro o qualcosa di significativo quasi a voler dire: “Hai fatto la scelta giusta”. E se anche non fosse accaduto, comunque sarei stato convinto della scelta“.

L’ex naufrago ha anche spiegato in che modo il suo aspetto ha giocato a suo favore: “Ho la classica estetica per cui mi dicevano: “Perché non vai a fare il tronista?”. Mi sono sempre rifiutato perché volevo affermarmi come artista. Ho cominciato con poche pose nella fiction Mediaset Carabinieri e pian piano sono arrivato a trent’anni a fare il protagonista in un film di Marco Risi. Ammetto che l’estetica mi è servita quando ho fatto Ballando con le stelle, dove sono stato preso perché ero un bel ragazzo e anche perché mi avevano notato quando era scoppiato il caos Bugo-Morgan a Sanremo 2020“. [meride embed="25963"]

Gilles Rocca parla del suo nuovo film L’Ultima Sfida.

“Quando mi hanno proposto di fare questo film di Antonio Silvestre non c’ho pensato neanche un minuto, ho detto subito di sì. – ha raccontato Gilles Rocca a ScreenWorld – Tra l’altro dovevo iniziare un altro film in quel periodo. Avrei retto volentieri entrambi, ma ho sentito il bisogno di immergermi nella vita di Massimo De Core, quindi ho rinunciato all’altro film e mi sono messo subito a studiare. Ogni volta che leggevo e andavo avanti sul copione trovavo tante delle cose che avrei potuto vivere, ma anche tante cose che ho vissuto.

C’è una parte dei ricordi che mi riguarda da vicino, poi c’è l’attualità. Un presente come quello di Massimo De Core è qualcosa che sognavo sin da bambino. Alla fine è stato come affacciarsi dalla finestra, pensando a come sarebbe potuta andare la mia carriera se non mi fossi fatto male. È stato molto bello, ma anche molto emozionante”.

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