Meteo: Sud infuocato, ma altrove l’Estate non è scontata

Negli ultimi anni, il Sud Italia è diventato l’emblema del meteo estremo legato al caldo. Sicilia, Sardegna, ma anche Puglia e Calabria, si ritrovano con crescente frequenza travolte da ondate di calore dal sapore nordafricano, in un clima che sembra mutare pelle sotto i nostri occhi. Tuttavia, le ultime proiezioni meteo stagionali per l’estate 2025 […] Meteo: Sud infuocato, ma altrove l’Estate non è scontata

Apr 29, 2025 - 17:21
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Meteo: Sud infuocato, ma altrove l’Estate non è scontata
Negli ultimi anni, il Sud Italia è diventato l’emblema del meteo estremo legato al caldo. Sicilia, Sardegna, ma anche Puglia e Calabria, si ritrovano con crescente frequenza travolte da ondate di calore dal sapore nordafricano, in un clima che sembra mutare pelle sotto i nostri occhi. Tuttavia, le ultime proiezioni meteo stagionali per l’estate 2025 raccontano uno scenario sorprendentemente meno estremo, almeno secondo i più recenti modelli internazionali. Il Mediterraneo sempre più rovente: Sicilia e Sardegna come simboli del cambiamento meteo Negli ultimi due decenni, il profilo meteo-climatico del Sud Italia si è progressivamente trasformato, assumendo caratteristiche simili a quelle del Nord Africa. La combinazione tra alta pressione persistente, assenza di piogge significative e prossimità geografica al deserto del Sahara ha reso le estati sempre più estreme, spingendo i termometri verso livelli che, fino a pochi anni fa, sembravano irraggiungibili. Il caso più emblematico resta quello dell’11 Agosto 2021, quando Floridia, piccolo comune in provincia di Siracusa, ha toccato 48,8°C, stabilendo un nuovo record europeo di temperatura massima secondo la World Meteorological Organization. Questo evento ha segnato un punto di non ritorno nel dibattito sul riscaldamento globale e sulla vulnerabilità crescente del bacino del Mediterraneo. Due anni dopo, nel Luglio del 2023, la Sardegna ha vissuto un altro episodio critico. Jerzu e Lotzorai, due centri situati nella parte centro-orientale dell’Isola, hanno fatto registrare 48,2°C, superando i picchi raggiunti nell’epocale estate del 1983. Una lunga serie di località ha polverizzato ogni precedente primato, confermando una tendenza drammatica che trasforma ogni estate in una possibile crisi climatica. L’estate 2025 potrebbe segnare una pausa nel trend rovente Nonostante il susseguirsi di estati torride, le simulazioni stagionali elaborate dal modello europeo ECMWF (European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) per l’estate 2025 disegnano una traiettoria meno estrema per l’Italia. Il cuore delle alte pressioni subtropicali, in genere responsabili delle ondate di calore record, potrebbe infatti concentrarsi su altre zone del continente: da un lato i settori iberici e mediterranei occidentali, dall’altro l’area ellenica e orientale del bacino. In sostanza, il Sud Italia potrebbe risultare marginalmente coinvolto dai flussi d’aria calda africana, risparmiato dai picchi estremi che hanno caratterizzato gli ultimi anni. La mappa delle anomalie bariche mostra un’instabilità maggiore al Nord Europa, che, attraverso onde depressionarie mobili, potrebbe generare afflussi freschi verso l’Italia, in particolare lungo l’asse centrale e meridionale della penisola. Un’estate più instabile e “normale”: i segnali dal modello europeo Se i trend globali restano allarmanti — l’anno 2024 è stato il più caldo della storia —, per l’Italia la prossima estate potrebbe riportare un profilo termico più bilanciato, con valori medi leggermente sopra la norma, ma senza eccessi. Il trimestre Giugno-Luglio-Agosto potrebbe mantenersi su anomalie termiche deboli, dell’ordine di qualche decimo di grado sopra la media trentennale, molto lontano dai +2 / +2,5°C osservati negli anni passati. Anche regioni simbolo come Sicilia e Calabria, spesso in vetta alle classifiche del caldo, potrebbero attraversare un’estate più clemente, con valori termici in linea con la norma climatica. Questo non significa assenza totale di giornate calde, ma una minore persistenza del caldo estremo, a favore di una maggiore variabilità atmosferica. Temporali anche al Sud: tornano i contrasti meteo? Un altro elemento interessante riguarda l’instabilità atmosferica. Le proiezioni meteo stagionali ECMWF mostrano la possibilità di incursioni fresche nordatlantiche, capaci di innescare fasi temporalesche anche sulle regioni meridionali. Potrebbero verificarsi episodi localizzati di maltempo soprattutto nelle zone interne di Sicilia e Calabria, con isolamenti di gocce fredde in quota capaci di generare fenomeni temporaleschi a carattere sparso. Al Nord, queste dinamiche sarebbero ancora più marcate, con la possibilità di break temporaleschi frequenti, capaci di interrompere le fasi anticicloniche e limitare la durata di eventuali ondate di calore. Il meteo cambia volto, ma forse non nel 2025 Dunque, mentre la crisi climatica globale continua a spingere verso estati sempre più calde, l’estate 2025 potrebbe rappresentare una pausa temporanea, almeno per l’Italia. Una tregua, suggerita dai modelli internazionali, che potrebbe rivelarsi provvidenziale per gli ecosistemi e per la salute pubblica, soprattutto nelle aree già fragili del Sud Italia. Ma si tratterebbe, appunto, solo di una pausa, non della fine del cambiamento climatico in atto. Fonti di riferimento: dati e simulazioni del European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF).

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