Les Barbares 4: scritto un nuovo capitolo della saga del dry-tooling sul Prè de Bar

Esteban Daligault, Virgile Devin, Baptiste Obino e Symon Welfringer hanno aperto la terza via della stagione sulla parete Nord di questa montagna nel gruppo del Monte Bianco destinata a diventare la nuova mecca del dry-tooling L'articolo Les Barbares 4: scritto un nuovo capitolo della saga del dry-tooling sul Prè de Bar proviene da Montagna.TV.

Apr 18, 2025 - 08:43
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Les Barbares 4: scritto un nuovo capitolo della saga del dry-tooling sul Prè de Bar

La parete nord del Pré de Bar sembra avere in serbo inaspettate sorprese per questa stagione. A 23 anni dall’apertura di Les Barbares di Patrick Pessi e Stèphane Benoist, quest’anno la parete sta diventando una sorta di Mecca del dry tooling nel massiccio del Monte Bianco. A febbraio Leo Billon ha messo la firma su Les Barbares 2 e LesBarbares 3, rispettivamente con Amaury Fouillade ed Enzo Oddo.
Nei giorni scorsi è stata la volta di  Esteban Daligault, Virgile Devin, Baptiste Obino e Symon Welfringer che hanno aperto, in due riprese, la quarta via della parete, battezzandola Les Barbares 4.

La storia è iniziata all’inizio dell’inverno, quando Esteban Daligault, durante un tentativo su Les Barbares, ha scorto una linea sulla sinistra. “Quest’inverno mi sto dedicando all’alpinismo, e aprire una via era una delle cose che volevo fare. Ho pensato che sarebbe stato divertente salire Les Barbares 4”, ha detto. Dopo primo tentativo abortito, al secondo la via inizia a rivelarsi per quello che è.

“La situazione era costantemente difficile, non avevamo lo stesso fuoco che avevamo all’inizio dell’inverno” ha raccontato Esteban. “E poi la roccia era davvero brutta, difficile da scalare in libera a vista. Non siamo ancora al livello di Leo! Finivamo ogni sera tra le 22 e le 23”. Virgile Devin, che ha sostituito Welfringer bloccato da un infortunio al pollice, ha aggiunto: “Una delle lunghezze è probabilmente di difficoltà M10+, ho dovuto impiegare la tecnica dello yaniro”. Si tratta di un movimento che si utilizza nella Coppa del Mondo di ice climbing, facendo passare la gamba sopra il braccio.

A un paio di tiri dalla vetta, il clima e le condizioni della parete hanno costretto gli alpinisti ad una ritirata. “Vogliamo tornare per fare un’uscita diretta e davvero bella. Non è facile trovare vie di misto molto difficili. In genere, su una via di misto, quando la situazione si fa dura, ci si mette le scarpette anche se fa freddo, e diventa arrampicata. Ma lì la roccia è difficile da scalare con le mani, si lavora meglio con le piccozze, quindi il misto è obbligatorio. Ed è questo che è interessante” ha concluso Devin.
A posto così? Affatto. “La parete è molto ampia, penso che ci sia spazio fino a Les Barbares 12”, ha detto Daligault. La saga continua, dunque. E nessuno dei protagonisti esclude di poter scrivere il prossimo capitolo già nelle prossime settimane.

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