Intervista a Giovanni Toscano: “Un fallimento ha ispirato ‘Un posto migliore'”

"Un Posto Migliore" è il nuovo progetto di Giovanni Toscano, disco che esplora temi universali come amore, amicizia, la famiglia e i ricordi L'articolo Intervista a Giovanni Toscano: “Un fallimento ha ispirato ‘Un posto migliore'” proviene da imusicfun.

Mar 22, 2025 - 22:15
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Intervista a Giovanni Toscano: “Un fallimento ha ispirato ‘Un posto migliore'”

“Un Posto Migliore” è il nuovo lavoro in studio di Giovanni Toscano (https://giovannitoscano.lnk.to/upm; LaTarma Records; distribuito da ADA Music Italy), disponibile su tutte le piattaforme digitali.

Il 4 aprile uscirà anche il formato fisico in versione vinile e in edizione limitata autografata disponibile in pre-order al seguente link https://giovannitoscano.lnk.to/upm_pre

In un’epoca in cui molti giovani guardano con incertezza al proprio futuro, “Un Posto Migliore” esplora temi universali come l’amore, l’amicizia, la famiglia e i ricordi. Ogni traccia è un racconto intimo che si intreccia con sensazioni di malinconia, ma al tempo stesso con una voglia di andare avanti, mantenendo viva la capacità di stupirsi e di apprezzare i piccoli momenti quotidiani.

Un lavoro che va alla ricerca di quel luogo, fisico ed emotivo, che ci consente di stare bene in un mondo che cambia rapidamente. Non è solo un racconto di esperienze personali, ma anche una riflessione universale sul diventare adulti e sulla perpetua ricerca del proprio posto nel mondo. 

L’artista non guarda al passato con nostalgia, ma cerca di valorizzarlo, attingendo dai ricordi il bello di ciò che è stato. Una continua esplorazione della propria identità al di fuori delle aspettative sociali, ma anche un inno allo stare insieme, all’importanza dei rapporti,  che si rispecchia nelle due importanti collaborazioni con Emma Nolde e Assurditè

Di seguito la tracklist completa di “Un Posto Migliore”:

  1. Piccolo Tornado
  2. Emma
  3. Che cosa vuoi?
  4. Oggi feat. Emma Nolde
  5. Grazie
  6. Avanti così 
  7. Magari esistesse un paradiso
  8. Riunione di condominio feat. Assurditè
  9. Walk of Shame
  10. Un Posto Migliore

Intervista a Giovanni Toscano, “Un Posto Migliore”

Giovanni Toscano, “Un Posto Migliore” è un progetto importante per te. Cosa rappresenta nel tuo percorso artistico?

L’idea di questo album nasce da un momento molto specifico della mia crescita. Dopo un fallimento – non ricordo bene quale, ma insomma, un no – mi sono ritrovato a chiedermi: “Giovanni, al di là del lavoro, della carriera, degli obiettivi, della validazione che cerchi, chi sei? E come puoi essere felice, anche se tutto dovesse andare male?” Da qui è nato Un Posto Migliore.

Nel disco affronti temi della quotidianità e della ricerca di equilibrio. Come hai gestito il confine tra ciò che volevi raccontare e ciò che invece hai scelto di tenere per te?

Con la musica è più facile celare qualcosa, perché le parole a disposizione sono poche. In un romanzo, invece, sei obbligato ad approfondire di più. Detto questo, non credo di essere una persona che si nasconde troppo. In un certo senso mi tranquillizza dire tutto, mettere in piazza il più possibile di me. Così, quando mi incontri, sai già tutto: miracoli e oscenità comprese. È un modo per liberarmi da alcune cose.

Prima dell’uscita dell’album hai scelto di raccontarlo attraverso un vodcast. Da dove nasce questa idea?

Io sono sempre stato affascinato da questo mondo, ma è stata un’idea dell’etichetta, ed è stata bellissima. Mi ha reso davvero felice. Abbiamo scelto di coinvolgere i miei amici invece di altri professionisti o persone del mondo dello spettacolo. Spesso la figura del cantautore viene associata a un mondo intellettuale o a quello del tenebroso e dannato. Invece, nel podcast emerge un cantautore che è prima di tutto un amico, un fratello, uno che vuole scherzare, ridere. Un po’ un golden retriever! Mi piace che esca fuori questa dimensione, più vicina a tutti.

Il singolo “Piccolo Tornado” racconta un’estate fuori dal tempo su un’isola. La tua scrittura è molto visiva. Come ti sei avvicinato a questo stile?

Sono cresciuto a pane e film. Il cinema ha sempre fatto parte della mia vita, ancora prima che diventasse una passione e poi un lavoro. Da piccolo guardavo i cartoni Disney con un’attenzione maniacale ai dettagli, e crescendo questa abitudine è rimasta. Il mio cervello funziona per immagini. Anche il mio primo romanzo, Il guinzaglio, è molto cinematografico: lo leggi e vedi già un film. Quindi è qualcosa di naturale.

“Che cosa vuoi” affronta il tema del desiderio e delle aspettative imposte dalla società. Una domanda che è già una risposta?

Bella questa! Una domanda un po’ marzulliana, ma ci sta. Questo brano è fondamentale per il progetto. Crescendo, perdiamo il contatto con i nostri desideri più autentici. Da bambini ci guidano la gioia, il pianto, le emozioni pure. Poi arriva il paragone con gli altri, la paura del fallimento, la pressione sociale. Ho provato a interrogarmi su cosa voglio davvero, ed è da lì che è nata Che cosa vuoi.

“Oggi” racconta la frenesia della vita moderna e la paura di fermarsi. Senti questa connessione con il brano?

Assolutamente sì. C’è questa immagine di me che esco dal lavoro, incontro un’amica per strada, salto sulle strisce e penso a un viaggio in Argentina. La mia vita oggi è questa, ma la mia mente vaga altrove. Il viaggio è un tema fondamentale per me. Non cerco di demolire la società, io nella società ci voglio stare, ma a modo mio. E il viaggio è uno di quei modi. Sono appena tornato dalla Tunisia, otto giorni nel deserto. Viaggiare è rompersi per ricostruirsi.

“Avanti così” chiude una sorta di trilogia con “Che cosa vuoi” e “Oggi”, tutte e tre legate al presente. Sei d’accordo?

Non l’avevo mai vista così, ma mi piace! Amo le trilogie. Avanti così è nata dopo che ho detto un no a qualcosa e poi me ne sono pentito. Un no del tipo: “Vuoi venire in questo posto?” “No”. E poi mi sono chiesto: “Ma perché non sono andato?” Il ritornello dice: “La vita viva, così viva, festiva, è sempre più rara, schiva, un po’ meno complice”. Più si va avanti, più questi momenti di pienezza bisogna saperli cercare.

“Riunione di condominio” mostra il tuo lato più ironico. Come bilanci ironia e scrittura cantautorale?

I miei film preferiti sono le commedie amare, da Ettore Scola al cinema indipendente americano, fino a Paolo Virzì. La vita è così: una grande commedia, un grande dramma, mai solo una delle due cose. Per me ironia e disperazione sono molto vicine.

Questo brano racconta anche lo scontro generazionale in modo leggero e ironico.

Sì, il pretesto è banale: i ragazzi fanno casino e il vicino gli dice che deve dormire perché l’indomani lavora. Ma dietro c’è una riflessione sul modo in cui conviviamo e ci relazioniamo.

“Walk of Shame” è un brano che cresce con gli ascolti. Cosa rappresenta per te?

Parla proprio di una walk of shame, quel momento in cui torni a casa dopo una notte fuori, magari un po’ spettinato. Mi piaceva raccontare questa cosa con una prospettiva di liberazione. Abbiamo fatto tanti passi avanti sul femminismo e la parità, ma c’è ancora tanto maschilismo. Nel ritornello canto: “Noi siamo quelli pazzi, bugiardi, distrutti, rispetto a tutti quelli giusti che non sanno godere”. È un po’ un inno a vivere senza paranoie e pregiudizi.

I live stanno arrivando. Cosa dobbiamo aspettarci dai tuoi concerti?

Farò molti concerti chitarra e voce, perché mi rappresenta molto. Ma voglio anche una band, soprattutto un bassista stratosferico. Amo il basso! I miei pezzi partono spesso dal ritmo, quindi avere una sezione ritmica forte è fondamentale. E poi mi piace coinvolgere il pubblico, far salire le persone sul palco, creare un’esperienza condivisa.

Se ci rivedessimo tra un anno, a marzo 2026, quale traguardo ti piacerebbe aver raggiunto?

Mi piacerebbe aver pubblicato il mio secondo romanzo, ci sto lavorando. Musicalmente, spero che questo album continui a risuonare nelle persone. Una volta, qualcuno mi ha scritto: “Ho ascoltato Piccolo Tornado e mi ha fatto capire che dovevo separarmi”. Ovviamente non è stato solo il brano a portarlo a questa decisione, ma sapere che la mia musica può avere un impatto concreto nella vita delle persone è una delle cose più belle che possano capitare.

Qui gli appuntamenti di “INCONTRI E RACCONTI DAL VIVO”, l’occasione perfetta per conoscere l’artista, scoprire i retroscena del suo nuovo progetto e ascoltarlo dal vivo in acustico con alcuni brani del disco:

 4 APRILE ore 18:30  –  MILANO –  @EST BAR – Modera Carlo Sabatucci (EST RADIO)

 7 APRILE ore 18:30 – BOLOGNA  – @SEMM – Modera Edoardo D’Elia (Lamerenda podcast)

 8 APRILE ore 19:00 – ROMA – @MONK – Modera Patrizio Ruviglioni 

 9 APRILE ore 19:00 – PISA –  @L’AVVELENATA – Moderano i protagonisti del podcast “Un posto        migliore” 

Il disco, prodotto dal fidato Rootsie, è stato presentato a Milano in anteprima live, con una performance di chitarra e voce, durante l’evento prodotto da Live Moment, il 19 marzo, presso EST – Enosteria Sociale con Terrazza.  

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