Il Giardino di Ninfa è un gioiello da scoprire: cosa vedere
Sorto alle pendici dei monti Lepini, la propaggine più a Nord dell’Antiappenino Laziale, il Giardino di Ninfa è un’oasi verde realizzata sulle rovine della omonima città medievale. Il Monumento Naturale comprende il giardino all’inglese attraversato dal fiume e l’area rinaturalizzata di Pantanello. Tra aprile e maggio, la fioritura raggiunge il massimo splendore, con gli imperdibili

Sorto alle pendici dei monti Lepini, la propaggine più a Nord dell’Antiappenino Laziale, il Giardino di Ninfa è un’oasi verde realizzata sulle rovine della omonima città medievale. Il Monumento Naturale comprende il giardino all’inglese attraversato dal fiume e l’area rinaturalizzata di Pantanello. Tra aprile e maggio, la fioritura raggiunge il massimo splendore, con gli imperdibili ciliegi giapponesi in fiore. Ecco cosa vedere e cosa sapere prima di programmare una visita in questo luogo incantato.
L’affascinante storia del Giardino di Ninfa
“Ecco Ninfa, ecco le favolose rovine di una città che con le sue mura, torri, chiese, conventi e abitati giace mezzo sommersa nella palude, sepolta sotto l’edera foltissima. In verità questa località è più graziosa della stessa Pompei, le cui case s’innalzano rigide come mummie tratte fuori dalle ceneri vulcaniche”, scriveva Ferdinand Gregorovius, in “Passeggiate romane”.
Anticamente, Ninfa – il cui nome deriva da un tempio di epoca romana costruito nei pressi dell’attuale giardino, dedicato alle divinità delle acque sorgive – faceva parte di un più vasto territorio chiamato Campagna e Marittima. Nell’VIII secolo entrò a far parte dell’amministrazione pontificia, mentre dall’XI secolo assunse il ruolo di città. Fu governata da varie famiglie nobiliari come i Tuscolo, i Frangipane, sotto i quali fiorì l’architettura cittadina e crebbe l’importanza economica e politica di Ninfa, i Conti, la famiglia Colonna e infine i Caetani.
Dopo essere stata saccheggiata e distrutta da parte delle truppe sostenitrici dell’antipapa nel Grande Scisma, la città non fu più ricostruita, anche a causa della malaria che infestò la vicina pianura, e finì per essere abbandonata dai pochi abitanti rimasti. Oggi restano i ruderi di cinque chiese – San Giovanni, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore – i cui affreschi sono conservati nel castello Caetani di Sermoneta.
Solo verso la fine dell’Ottocento i Caetani ritornarono sui possedimenti da tempo abbandonati, creando un giardino in stile anglosassone. Dopo aver bonificato le paludi, estirpato gran parte delle infestanti che ricoprivano i ruderi, piantarono i primi cipressi, lecci, faggi e rose, occupandosi anche del restauro di alcune rovine, fra cui il Palazzo Baronale che divenne la casa di campagna della famiglia, oggi sede di alcuni uffici della Fondazione Roffredo Caetani.
Nel XVI secolo, il cardinale Nicolò III Caetani, amante della botanica, volle creare un “giardino delle delizie“: fece realizzare, accanto alla rocca medievale, un hortus conclusus, un giardino delimitato da mura con impianto regolare, coltivandovi pregiate varietà di agrumi, fra cui il Citrus Cajetani. Nel XVII secolo si occupò dell’hortus anche il Duca Francesco IV, della cui opera rimangono le polle d’acqua e le fontane.
Negli anni Trenta del Novecento, Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, aprì le porte del giardino al circolo di letterati e artisti legato alle riviste letterarie da lei fondate, “Commerce” e “Botteghe Oscure”. L’ultima erede e giardiniera della famiglia fu la figlia Lelia Caetani, una pittrice che curò il giardino come un grande quadro, accostando colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, evitando inoltre l’uso di sostanze inquinanti. Insieme alla madre, introdusse numerose magnolie, prunus, rose rampicanti, e realizzò il rock garden, chiamato anche “colletto”. Nel 1972, Lelia istituì la Fondazione Roffredo Caetani, al fine di tutelare la memoria del Casato e di preservare il giardino di Ninfa e il Castello di Sermoneta.
Cosa vedere al Giardino di Ninfa
All’interno del giardino all’inglese di 8 ettari, il più bello del mondo secondo il New York Times, si possono ammirare oltre 1300 specie di piante, tra cui ciliegi e meli ornamentali che in primavera regalano fioriture spettacolari, varietà di magnolie decidue, betulle, iris palustri e una incredibile varietà di aceri giapponesi.
Nel 1976, è stata istituita un’oasi del Wwf che mira alla protezione della fauna nel comprensorio di Ninfa. È stato realizzato un impianto boschivo e un sistema di aree umide per agevolare la sosta e la nidificazione dell’avifauna, e allo stesso tempo si è cercato di ricreare, su un’area di quindici ettari, la vegetazione tipica della zona, ossia quella prettamente paludosa, già esistente fino agli anni Trenta, prima che l’area pontina venisse del tutto bonificata. Si tratta di un’area situata sulla traiettoria di una delle principali rotte migratorie percorse da uccelli che, provenienti dai Paesi africani, si trasferiscono in varie zone dell’Europa.
Oggi quest’oasi chiamata Giardino di Ninfa si presenta come una pittoresca rovina con avanzi di un castello, di palazzi, di chiese, di campanili medievali, il tutto abbracciato da una vegetazione lussureggiante. Il tutto reso ancora più suggestivo dagli abbondanti ruscelli che sgorgano dal monte sgorgano, formando un laghetto.
Da un anno, la Fondazione Roffredo Caetani è impegnata nel progetto “Il Giardino di Ninfa: dalla memoria del passato alla nuova resilienza e sostenibilità”, finanziato dal PNRR, volto a valorizzare le aree finora non incluse nel tradizionale percorso di visita. Tra queste, l’Hortus Conclusus, archetipo del giardino segreto, con le sue fontane, le vasche e i ninfei, oltre che l’agrumeto e le antichissime e rare specie arboree contenute tra le sue mura medievali.
Il Castello Caetani a Sermoneta
Per completare il tuffo nel passato, proseguite la vostra esperienza in questo tempo sospeso visitando il Castello Caetani nell’antica e splendida città medievale di Sermoneta. Il suggestivo edificio domina l’intera Pianura Pontina, affondando le sue origini nel XIII secolo, quando la Santa Sede affidò alla famiglia baronale degli Annibaldi le città di Sermoneta, Bassiano, San Donato e altri territori annessi. Si tratta di uno dei monumenti tra i più integri dell’antica architettura medievale del Lazio e dell’Italia, grazie al lavoro di tutela e conservazione della Fondazione Roffredo Caetani, che ha cercato di perpetuare l’opera iniziata dal plurisecolare casato.
Nel XV secolo, i Caetani avviarono grandi opere di ampliamento, la collegiata di San Pietro, dove erano custodite le spoglie della famiglia, venne inglobata in Piazza D’Armi e al 1470 risalgono le Camere Pinte, stanze affrescate con scene mitologiche e allegoriche. Sotto i Borgia, il castello divenne una fortezza militare, fu rinforzata la cinta muraria, costruito il Rivellino, o Cittadella, e il muraglione del camminamento di ronda, fu distrutto l’ultimo piano del Maschio e raso al suolo la Chiesa di San Pietro in Corte.
Alla morte di Alessandro VI, Papa Giulio II nel 1504 riconfermò i Caetani Signori di Sermoneta. Questo splendido monumento ha visto il passaggio di ospiti illustri come imperatori, papi, principi e cardinali e grandiosi festeggiamenti, fino all’abbandono dell’edificio. Solo alle fine dell’Ottocento i Caetani tornarono ad occuparsene, avviando imponenti lavori di restauro e trasformandolo in centro sociale ed educativo.
Grazie alle visite guidate gestite dalla Fondazione Roffredo Caetani, oggi si può ammirare il Castello in tutto il suo splendore, insieme alle sue prigioni, con la Sala dei Gendarmi, le cucine dei soldati, e le stanze adornate da graffiti settecenteschi, realizzati con molta probabilità dai soldati delle truppe napoleoniche durante l’occupazione del maniero.
Il Parco Pantanello
Se volete ammirare uno splendido esempio di ricostituzione dell’ambiente originario delle Paludi Pontine, non potete perdervi il Parco Naturale Pantanello, che si estende per circa cento ettari al di fuori delle mura del Giardino di Ninfa. Le aree umide, che coprono circa 12 ettari di superficie, sono costituite da stagni, acquitrini e ambienti paludosi, prati umidi e piccoli corsi d’acqua corrente, e sono caratterizzate da differenti valori ecologici.
Il Parco è nato dal desiderio della Fondazione Roffredo Caetani di riconsegnare alla natura selvaggia un territorio fortemente trasformato dall’uomo per creare un continuum con il Giardino, così che, una volta rinata la palude, la città oramai fantasma di Ninfa tornasse ad affacciarsi, come in passato, su una distesa di paludi e boschi.
Giardino di Ninfa: info utili
Il Giardino di Ninfa si trova a Cisterna di Latina, tra i comuni di Norma e Sermoneta. La zona non è servita da mezzi pubblici, ed è raggiungibile esclusivamente con mezzi propri anche se si può arrivare nei dintorni con il treno e servizio taxi dalla stazione di Latina Scalo (circa 7 km) al giardino. All’ingresso è presente un ampio parcheggio gratuito per auto e autobus.
Come detto, oltre al Giardino di Ninfa, sul sito è possibile prenotare la visita al Castello Caetani di Sermoneta e al Parco Naturale Pantanello. Il Castello Caetani di Sermoneta dista dal Giardino di Ninfa circa 30 minuti in auto (circa 9km).
Biglietti e costi
L’acquisto dei biglietti è possibile esclusivamente online, sul sito ufficiale del Giardino di Ninfa. I minori con età inferiore a 12 anni entrano gratis.
- Il biglietto d’ingresso per il Giardino di Ninfa costa 15,75 euro. A luglio e ad agosto il Giardino organizza anche visite speciali al costo di 20 euro.
- Il costo del biglietto di ingresso per il Castello Caetani è di 8,25 euro.
- Il prezzo del biglietto per la visita al Parco Pantanello è di 6 euro.
Giorni e orari di apertura
Gli orari di ingresso al Giardino di Ninfa possono variare a seconda della stagione, indicativamente vanno dalle 9 alle 18/18.30, mentre per le aperture serali gli orari di ingresso sono 18.30 e 19. Si consiglia comunque di controllare sul sito al momento della prenotazione.
Ecco i giorni di visita del 2025.
- Aprile: 5, 6, 12, 13, 19, 20, 21, 25, 26, 27
- Maggio: 1, 3, 4, 10, 11, 17, 18, 24, 25, 31
- Giugno: 1, 2, 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28, 29
- Luglio: 5, 6, 12*, 13*, 19*, 20*, 26*, 27*
- Agosto: 2*, 3*, 9*, 10*, 15, 16, 17, 23, 24, 30, 31
- Settembre: 6, 7, 13, 14, 20, 21, 27, 28
- Ottobre: 4, 5, 11, 12, 18, 19, 25, 26
- Novembre: 1, 2, 8, 9
* Dal 12 luglio al 10 agosto si svolge la visita speciale al tramonto, sarà possibile scegliere tra due percorsi: “Il Giardino di Ninfa e la flora” e “Il Giardino di Ninfa e le rovine”.