Havoc – La Recensione del nuovo action-crime che tutto deve al suo protagonista

Come suggerisce lo stesso titolo, un vero e proprio caos è Havoc, l’atteso ritorno su Netflix di Gareth Evans. Dalle corde decisamente action, miste al poliziesco più spietato e all’estetica intensamente noir, la pellicola vuole rapire lo spettatore in un marasma di pallottole, sangue e storyline apparentemente finalizzate a incontrarsi. Qui Tom Hardy, con la… Leggi di più »Havoc – La Recensione del nuovo action-crime che tutto deve al suo protagonista The post Havoc – La Recensione del nuovo action-crime che tutto deve al suo protagonista appeared first on Hall of Series.

Apr 30, 2025 - 10:56
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Havoc – La Recensione del nuovo action-crime che tutto deve al suo protagonista

Come suggerisce lo stesso titolo, un vero e proprio caos è Havoc, l’atteso ritorno su Netflix di Gareth Evans. Dalle corde decisamente action, miste al poliziesco più spietato e all’estetica intensamente noir, la pellicola vuole rapire lo spettatore in un marasma di pallottole, sangue e storyline apparentemente finalizzate a incontrarsi. Qui Tom Hardy, con la sua mastodontica presenza, veste i panni del frustrato detective Patrick Walker, un uomo segnato dalla corruzione, dalla violenza e da un oscuro segreto. Dopo un’operazione antidroga finita male, difatti, si ritrova coinvolto in un intricato intreccio di crimini e tradimenti.

Il punto di partenza è un furto di lavatrici da parte di un gruppo di ladri, tra cui Charlie e Mia, che scoprono al loro interno un carico di cocaina destinato a una banda locale. La loro fuga attira l’attenzione di una squadra di detective narcotici, tra cui Vincent, aka Timothy Olyphant, e Cortez, che viene gravemente ferito durante l’inseguimento. Successivamente, Charlie e Mia cercano di vendere la droga (a partire da Breaking Bad, qui trovi i cartelli più inquietanti nella storia delle serie) al capo della Triade locale, Tsui, ma vengono attaccati da una banda mascherata che uccide il boss e i suoi uomini. Questa banda è alleata con Ching, il luogotenente di Tsui, che aveva abbandonato il posto poco prima dell’attacco.​

Tom Hardy aka Walker in Havoc (Wired Italia)

Nel frattempo entra in scena Lawrence Beaumont

Si tratta di un potente politico e padre di Charlie, che incarica Walker (qui i carismatici detective delle serie) di trovare e proteggere suo figlio, accusato ingiustamente dell’omicidio di Tsui. Così il detective, pur essendo corrotto e segnato da un legame ambiguo con Beaumont, accetta l’incarico. Ma durante le indagini, scopre che erano stati proprio i colleghi della narcotici a orchestrare il massacro per rubare “il bottino”. Tradendo sia la legge che la mafia locale. E con l’aiuto di Ellie, l’unica poliziotta onesta rimasta, Walker cercherà di proteggere Charlie e Mia, ora bersagliati sia dalla Triade che dai detective.

Pertanto, Havoc culminerà in una serie di confronti violenti, con il gran finale nella baita del padre di Patrick, dove si riveleranno ulteriori plot twist e vendette. Qui il nostro protagonista riesce a eliminare i principali antagonisti, ma sceglie di risparmiare Ellie, pur sapendo che lei conoscesse adesso il suo passato. Dunque, il film si conclude con con lui che sembra pronto ad affrontare le conseguenze delle sue azioni, suggerendo una possibilità di redenzione.

Ebbene, davvero tutto questo accade in Havoc?

Beh, nonostante questo avesse le carte in regola per ostentare uno stile di regia tale da rendere onore a successi come The Raid, l’intreccio presenta alcuni buchi di trama e un’alternanza disorientante. Parliamo infatti di tre filoni narrativi. Uno legato al passato di Walker che non viene ben sviscerato e, tramite vaghi flashback, sembra legato agli altri detective corrotti. Un secondo relativo all’attacco alla Triade, che vede coinvolti Charlie, i suoi amici e quei “criminali” con la maschera da hockey. E l’ultimo, non per importanza, l’accordo tra Walker e Beaumont, che prevede di riportargli vivo suo figlio e scomparire poi dalla vita del detective.

Questo, dopo aver rivelato che in passato il politico, per mantenere il mistero su Walker, gli avesse chiesto di ricattare il procuratore che lo avrebbe mandato in galera. Molto di quanto detto, tuttavia, finisce in fumo sul finale. Dove una carneficina non autorizzata spazza via tutti i componenti della mafia asiatica, la banda di detective fuorilegge e lo stesso Beaumont che, dopo anni di distanza dal figlio, si immola per salvare lui e la fidanzata Mia.

I principali personaggi di Havoc (FilmTV)

Nella memoria di chi guarda resta per lo più la verve di Walker

Egli, di fatto, con il suo cinismo, la sagacia e un’indubbia abilità, emerge come l’unico ad avere una puntuale connotazione. Non a caso, recita insieme la parte del buono e del cattivo. Sedendo su un piedistallo che non divide né con gli antagonisti né tanto meno con gli altri personaggi principali. A tal proposito, Walker diventa incunabulo di colpa e riscatto, di professionalità estrema e becera illegalità, di errori irreversibili e desiderio di tutelare famiglia. Anche se sa bene di averla già perso.

In tutto ciò, poche sono le parole che lo definiscono e ci narrano i fatti. Pregnanti, in Havoc, sono piuttosto gli sguardi, le azioni, gli elementi di montaggio e la colonna sonora (ecco la classifica delle soundtrack delle serie), che descrive con vitalità i momenti più cruciali. Nonostante questo, quindi, un senso di incompiuto ci pervade. Visto che la conclusione sembra inadeguata rispetto al carico di vicende introdotte in precedenza. O meglio, troppo chiassoso per permetterci di perdonargli il fatto che, il prevedibile arcano di Patrick, fosse stato seppellito con Lawrence.

Dobbiamo pensare a una rivalsa in un possibile prosieguo di Havoc?

Che dire. Considerato che abbiamo lasciato Walker ancora in vita, insieme a Ellie, Charlie e pochi altri, non sarebbe male come idea. Anche se, dopo aver ucciso uno dei “suoi”, probabilmente ci parlerà attraverso le sbarre con il suo tipico cipiglio. Difficile sarà, in ogni caso, mantenere questa fotografia sgranata e l’alone da crime torbido, nel suo classico setting urban notturno. Di fatto, un conto è produrre uno show miniseriale per una storia che ha realmente bisogno di qualche battuta in più per dipanarsi a dovere.

Un altro è, invece, cercare di concentrare tutto in un primo appuntamento troppo concitato e pretendere che un sequel mantenga lo stesso bagaglio qualitativo. Unito, inoltre, a tutte le risposte che cerchiamo. Pertanto, possiamo sicuramente asserire che il ritorno di Evans sia stato all’altezza del suo genio, così come i presupposti e la resa generale su schermo. Ma quanto una storia diventa spesso inutilmente ingarbugliata e il ritmo subisce troppi sbalzi climatici, purtroppo, a lungo andare, va a perdere qualche punto.

Una scena del film (Today)

A tutti i fan di azione e coreografie di combattimento!

Affermiamo che a voi eletti, Havoc sembrerà uscito certamente nel posto giusto, al momento giusto. Di fatto, lo streaming più mainstream punta a questi prodotti dalla forte carica attrattiva, sempre meno credibili, ma tendenti a scalare in fretta le top ten. Poi, se tra gli stessi appassionati del genere, c’è chi abbandona la nave prima, è un altro discorso… In conclusione, se avrete l’impressione che il flusso sia soltanto un pretesto per confezionare il solito film d’azione all’americana, distante dagli algidi thriller britannici, forse non sbagliate.

Tuttavia, il taglio di determinate scene, il susseguirsi degli eventi e l’incontrastabile quid attoriale di Hardy (qui la classifica dei suoi film), rendono Havoc uno spettacolo che non vanta clichè in senso assoluta. Dunque, vale la pena farci un pensierino? Why not! Ciò nonostante, se la sua visione dovesse accendere gli animi di fazioni d’opinione opposte, possiamo affermare che non ne vale la pena. Tenete a bada i nervi e pensate prima di parlare…Proprio come ci insegna Patrick Walker nelle circostanze più scottanti… o forse no.

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