Così cambiano le abitudini di viaggio: il b&b cede terreno ai 4 stelle
La fascia di viaggiatori con un reddito famigliare che supera i 75mila euro, in un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, sta cambiando le proprie abitudini in termini di accomodation. A dirlo un’analisi di Sita Ricerca basata su mille utenti che mette in luce un fatto in particolare, come osserva Fabio Savelli, partner ... L'articolo Così cambiano le abitudini di viaggio: il b&b cede terreno ai 4 stelle proviene da GuidaViaggi.

La fascia di viaggiatori con un reddito famigliare che supera i 75mila euro, in un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, sta cambiando le proprie abitudini in termini di accomodation. A dirlo un’analisi di Sita Ricerca basata su mille utenti che mette in luce un fatto in particolare, come osserva Fabio Savelli, partner e ceo della società: “Molti rispondenti segnalano la scelta di una struttura di fascia alta, ma si nota in particolare il fatto che il 3 stelle è un segmento perdente e che i bed & breakfast stanno cedendo terreno ai 4 e ai 5 stelle, a causa probabilmente di un livello qualitativo eterogeneo”.
Le destinazioni
Secondo la ricerca, l’Italia resta la destinazione più importante e il mare il cluster più gettonato, ma un quarto del campione parla di viaggio itinerante. Rispetto, poi, a 2 o 3 anni prima, la quota di chi ha cambiato accomodation è del 40%, “alla ricerca di maggior confort e servizi, per una riduzione del budget, o un cambio di esigenze. Compare la parola esperienza, che dominerà la relazione”. In questo contesto la ricerca segnala che l’evoluzione dei b&b è ferma al 2022, sono 33.400 le strutture registrate, ma per la prima volta rispetto al 2021 “si assiste ad un calo del 3% da 10 anni a questa parte”. I b&b attirano clientela anche dai 4 stelle, “in questo senso c’è circolarità tra le due categorie, ma si tratta di b&b luxury in palazzi storici e location molto belle”.
Come si organizzano le vacanze
La fascia di clientela abbiente (44% del campione), secondo Sita Ricerca si organizza autonomamente su siti come Booking.com (fatto che assimila questo target al totale della popolazione nazionale), ma il 50% di coloro che vanno sul sito di un’Ota come Booking prenota poi direttamente o parla direttamente con la struttura. “Il servizio richiesto comincia dalla riposta della struttura – commenta Savelli -. Per chi sceglie un 4-5 stelle le motivazioni riguardano la location, il posto della struttura, l’atmosfera di ospitalità e risultano meno importanti le recensioni, mentre si pone attenzione a servizi come Spa, la dimensione delle camere, o la presenza del ristorante in struttura”. Altro segnale che sta emergendo è l’eventuale organizzazione di iniziative legate al territorio, che sembra piacere.. Alla struttura si richiede quindi confort, comodità, personalizzazione dei servizi, esperienza nel lusso, ristorazione di alto livello.
I livelli di insoddisfazione
Per quanto riguarda gli insoddisfatti – 60 su 100 dicono di esserlo stati – le strutture più coinvolte sono i 3 stelle, i b&b e le case vacanza per la variabilità del servizio. Per quanto riguarda i villaggi vacanza, c’è standardizzazione ma su livelli alti. L’insoddisfazione può riguarda “il cibo non all’altezza, la camera piccoli e letti e materassi scomodi, o il personale non cortese o non sufficientemente competente”. Dai 5 stelle la clientela pretende servizi di mobilità, centro estetico, Spa, agenzia o punto informativo all’interno della struttura “e in questo l’Italia non brilla”. Se è vero che nel target medio-alto un 40% del campione cambia ed è variabile nella prenotazione perché cercano emozioni più forti, è chiaro che si “rende difficile ottenere fidelizzazione e ci vuole una forte componente di creatività”.
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