Conti Expedia, pesa il flop del turismo Usa

Trimestrale deludente e outlook rivisto in ribasso per Expedia Group, a causa di un trend già tracciato da altre società del settore travel: non solo gli statunitensi viaggiano meno in patria, ma è diminuito notevolmente il turismo incoming, soprattutto dal Canada. Il valore netto delle prenotazioni per i voli in arrivo negli Stati Uniti è sceso di circa il 7%, con un calo addirittura «di quasi il 30% per il Canada», ha dichiarato il chief financial officer di Expedia, Scott Schenkel, durante la conference call sui risultati, secondo quanto riportato da AlphaSense. Continue reading Conti Expedia, pesa il flop del turismo Usa at L'Agenzia di Viaggi Magazine.

May 12, 2025 - 10:17
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Conti Expedia, pesa il flop del turismo Usa
Conti Expedia, pesa il flop del turismo Usa

Trimestrale deludente e outlook rivisto in ribasso per Expedia Group, a causa di un trend già tracciato da altre società del settore travel: non solo gli statunitensi viaggiano meno in patria, ma è diminuito notevolmente il turismo incoming, soprattutto dal Canada.

Il valore netto delle prenotazioni per i voli in arrivo negli Stati Uniti è sceso di circa il 7%, con un calo addirittura «di quasi il 30% per il Canada», ha dichiarato il chief financial officer di Expedia, Scott Schenkel, durante la conference call sui risultati, secondo quanto riportato da AlphaSense.

PESA LA DIPENDENZA DAGLI USA

«La domanda negli Stati Uniti è stata inferiore alle aspettative, il che ha rappresentato un ostacolo, dato che due terzi delle nostre entrate dipendono dagli Stati Uniti», ha spiegato Schenkel. Expedia è particolarmente esposta all’incertezza economica legata alla domanda di viaggi negli Stati Uniti e alla più ampia spesa discrezionale dei consumatori.

Al contrario, concorrenti come Booking Holdings e Airbnb generano una parte maggiore del loro fatturato all’estero. Booking e Airbnb hanno superato le stime per il primo trimestre, ma entrambe hanno pubblicato previsioni finanziarie per il secondo trimestre inferiori alle aspettative, attribuendo la causa della debolezza della domanda di viaggi negli Stati Uniti alle incertezze economiche.

Expedia, che annovera marchi come Vrbo, Hotels.com e Orbitz, ha dichiarato che le prenotazioni lorde per il primo trimestre sono aumentate del 4,3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 31,45 miliardi di dollari, un dato inferiore alla stima media degli analisti di FactSet, pari a 31,76 miliardi di dollari. Le notti prenotate sono state 107,7 milioni.

I ricavi del trimestre sono aumentati del 3,4%, raggiungendo i 2,99 miliardi di dollari, anche in questo caso al di sotto delle aspettative di 3,01 miliardi di dollari, con i ricavi del settore alberghiero in crescita di quasi il 3% e quelli del settore aereo in calo del 7%. Expedia ha anche registrato una perdita netta nel primo trimestre, in aumento del 48,1%, a 200 milioni di dollari. L’utile per azione rettificato è salito da 21 a 40 centesimi, superando in questo caso il consensus, fissato a 35 centesimi.

Dato l’ulteriore calo della domanda di viaggi ad aprile, l’azienda ha dichiarato di prevedere un aumento delle prenotazioni lorde per l’attuale trimestre tra il 2% e il 4% rispetto all’anno scorso, mentre il consensus di FactSet a fine aprile si attestava su 30,26 miliardi di dollari di prenotazioni, il che implicava una crescita del 5%. Expedia ha inoltre ridotto la sua previsione di crescita delle prenotazioni per l’intero anno, passando dal 4%-6% al 2%-4%.

«Non è stato un bel risultato, sotto tutti i punti di vista», ha scritto l’analista di Benchmark Daniel Kurnos, in una nota ai clienti relativa alla trimestrale, citata da MarketWatch. A causa delle incerte prospettive per il settore dei viaggi nazionali, Kurnos ritiene che Expedia utilizzerà il 2025 come anno di «revisione», con l’obiettivo di una crescita più redditizia nel 2026.