Eurovision 2025, Sissal contro la scelta di limitare le bandiere sul palco

Sissal critica Eurovision 2025: "È un peccato non poter portare la bandiera faroese. Le Faroe sono parte del Regno danese, ma con identità propria." L'articolo Eurovision 2025, Sissal contro la scelta di limitare le bandiere sul palco proviene da imusicfun.

Apr 26, 2025 - 13:51
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Eurovision 2025, Sissal contro la scelta di limitare le bandiere sul palco

La decisione dell’European Broadcasting Union (EBU) di vietare agli artisti in gara all’Eurovision Song Contest 2025 di portare bandiere diverse da quelle ufficiali dei Paesi partecipanti continua a far discutere; dopo le prime polemiche, si è aggiunta anche la voce di Sissal, artista delle Isole Faroer, che sui social ha espresso il suo dissenso riguardo alla normativa che limita la possibilità di esibire simboli di appartenenza culturale sul palco.

In una storia pubblicata su Instagram, Sissal ha voluto chiarire la sua posizione:

“Visto che ieri era la giornata nazionale della bandiera faroese, voglio informarvi su questo. La situazione della bandiera faroese non può essere paragonata a quella di un Paese da cui provieni ma da cui ti sei poi allontanato.”

La cantante ha spiegato che le Isole Faroer non sono uno Stato indipendente, ma fanno parte del Regno di Danimarca, pur godendo di un’ampia autonomia interna:

“Le Isole Faroer fanno parte della Danimarca e quindi non sono un Paese indipendente. Non possono rappresentarsi autonomamente all’Eurovision perché appartengono formalmente al Regno di Danimarca, anche se hanno un ampio autogoverno.”

Sissal ha sottolineato il forte legame identitario con la sua terra d’origine, anche se oggi vive in Danimarca:

“Sarò sempre faroese, anche se vivo in Danimarca. Ma le Isole Faroe sono PARTE del Regno danese. Tutti i faroesi nascono come cittadini danesi — ed è per questo che è un peccato che non mi sia permesso portare la bandiera faroese.”

La cantante ha inoltre criticato la scarsa conoscenza che molte persone hanno della realtà politica danese:

“Credo che questo dica anche qualcosa su quanto poco si sappia effettivamente della struttura del Regno di Danimarca.”

Queste parole arrivano in un contesto molto acceso: quest’anno l’EBU ha imposto nuove regole più severe per gli artisti, dopo le polemiche del 2024, stabilendo che sul palco siano ammesse soltanto le bandiere nazionali ufficiali fornite dalla radiotelevisione ospitante, la SRG SSR. Viceversa, al pubblico sarà concesso esibire qualsiasi bandiera — comprese quelle del Pride e della Palestina — purché nel rispetto della legge svizzera.

La protesta di Sissal mette in luce quanto il tema delle identità culturali sia ancora molto sentito a Eurovision, una manifestazione che, nonostante la sua anima musicale, è spesso anche uno specchio delle tensioni e delle sfumature politiche tra i popoli europei.

In attesa che le delegazioni si adeguino alle nuove direttive, la voce delle minoranze culturali come quella faroese si fa sentire forte e chiara: l’Eurovision non è solo una competizione musicale, ma anche un luogo dove la complessità delle identità cerca di trovare il proprio spazio.

Foto di Lola Paex

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