Bob Sinclar: “La felicità è un beat. E io non smetterò mai di ballare”

Bob Sinclar torna con il remix di “Cruel Summer” e racconta la sua filosofia musicale (e di vita): “La vera hit nasce dall’energia, non dalla strategia”

In collegamento da Saint Barts, Bob racconta a Today il nuovo remix e la sua visione sulla musica di oggi: “Volevo una canzone per l’estate. ‘Cruel Summer’ era perfetta. L’originale era lenta, io l’ho portata nel mio mondo, l’ho fatta diventare house, uptempo, luminosa”.

Nel suo racconto, Bob Sinclar riflette su come la scena musicale si sia trasformata: “Oggi nessuno ascolta davvero la musica. Siamo bombardati da troppe informazioni. Le canzoni devono essere veloci, virali, funzionare subito. Non conta più il talento, ma la popolarità. Se sei famoso sui social, allora forse puoi anche fare musica”. Una visione lucida, a tratti amara, di un’industria che ha perso il piacere del percorso. “Una volta si costruiva una carriera album dopo album. Madonna, Prince, i Pink Floyd… oggi nessuno ti dà quel tempo.”

E a chi gli chiede qual è la ricetta per un successo globale, risponde con onestà: “Se lo sapessi, ne farei una ogni settimana! Non si può calcolare. Love Generation è nato per caso. Serve l’emozione giusta, l’incontro giusto, nel momento giusto.”

Indimenticabile, il ricordo della collaborazione con Raffaella Carrà: “Mi rispose alla demo di ‘Far l’amore’ e volle incontrarmi. A cena mi disse: ‘Mi piace la tua energia, non faccio musica da dieci anni, ma con te sarà un successo’. E così fu. Era autentica, dolcissima, una grande professionista. Lavorare con lei è stato un onore”.

Alla soglia dei 56 anni (anche se lui scherza: “Ne ho 36!”), Bob riflette sul tempo che passa con leggerezza: “Non puoi fermare le rughe, ma puoi conviverci. Fai sport, mangia bene, stai al sole. E se hai una fidanzata più giovane, ti senti giovane anche tu!”. Il segreto? “Essere felici, con corpo e mente allineati”.

Parla con orgoglio dei suoi due figli: “Facciamo musica insieme, amiamo lo sport, ci uniscono tante passioni. Io sarei come una mamma italiana, molto protettivo. Con mio figlio sono più rigido, con mia figlia è dura”.

Quando non è sui palchi del mondo, Bob Sinclar vive a Saint Barts, tra tennis e studio di registrazione: “Qui c’è luce, energia, colori. Io amo il sole, ne ho bisogno. Sei mesi qui, sei mesi in Europa. È il mio equilibrio.”

Non c’è spazio per le ansie da carriera: “Ho passato troppo tempo a pianificare. Ora voglio vivere l’oggi, godermi ciò che ho costruito. Sono libero, non devo dimostrare più niente.” Ma c’è ancora entusiasmo: “Adoro scoprire giovani talenti, collaborare con loro. Voglio fare da guida. La chiave dell’eterna giovinezza è non smettere mai di ballare. Never stop dancing, never stop moving”.

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