Titanic: le prime scansioni 3D rivelano nuovi dettagli 

Una svolta sulla tragedia del Titanic Seguiteci sempre anche su LaScimmiaPensa e iscrivetevi al nostro canale WhatsApp! Il 14 aprile 1912, l’RMS Titanic affondò nell’Oceano Atlantico settentrionale, dopo quattro giorni di viaggio inaugurale da Southampton, in Inghilterra, verso la sua destinazione finale: New York, negli Stati Uniti. La nave trasportava circa 2.224 persone quando, alle 23:40, urtò un […] L'articolo Titanic: le prime scansioni 3D rivelano nuovi dettagli  proviene da LaScimmiaPensa.com.

Apr 10, 2025 - 09:35
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Titanic: le prime scansioni 3D rivelano nuovi dettagli 

Una svolta sulla tragedia del Titanic

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Il 14 aprile 1912, l’RMS Titanic affondò nell’Oceano Atlantico settentrionale, dopo quattro giorni di viaggio inaugurale da Southampton, in Inghilterra, verso la sua destinazione finale: New York, negli Stati Uniti. La nave trasportava circa 2.224 persone quando, alle 23:40, urtò un iceberg e colò a picco, raggiungendo una profondità di circa 3.800 metri.

A più di 100 anni dalla tragedia, numerose spedizioni hanno riportato alla luce oggetti come piatti, scarpe e mobili, ma molti dettagli dell’affondamento sono rimasti oscuri — almeno fino ad oggi.

National Geographic e Atlantic Productions hanno unito le forze per produrre Titanic: The Digital Resurrection, un nuovo documentario che svela i risultati delle più recenti scansioni del relitto, utilizzate per creare un gemello digitale della nave in altissima definizione.

Come spiega il trailer del documentario: “Molte spedizioni hanno avuto come meta il Titanic, ma laggiù è completamente buio”. E ancora:

Questo gemello digitale è la cosa più significativa da quando è stato ritrovato il relitto – afferma una voce narrante. È una vista che non avevo mai avuto prima

Come è nato il gemello digitale del Titanic?

Nel 2022, durante una missione durata tre settimane, la società di mappatura delle profondità marine Magellan, con sede nelle Isole del Canale, ha inviato due robot sottomarini telecomandati — battezzati Romeo e Giulietta — sul fondale dell’Atlantico per esplorare e mappare il relitto del Titanic.

I due dispositivi hanno scattato oltre 715.000 immagini, accompagnate da misurazioni laser, dando vita alla più grande scansione 3D subacquea mai realizzata, secondo National Geographic. Il risultato: 16 terabyte di dati, equivalenti allo spazio occupato da sei milioni di e-book.

Le immagini sono state elaborate tramite una tecnologia avanzata di mappatura computerizzata, permettendo la creazione di un modello digitale altamente dettagliato del Titanic. Questo ha portato a nuove scoperte su una delle tragedie marittime più famose della storia.

Cosa rivela la scansione 3D?

Il modello digitale, descritto da National Geographic come “densamente dettagliato”, è stato proiettato in dimensioni reali sul lato di un magazzino, permettendo ai ricercatori di “camminare lungo il percorso e ingrandire o rimpicciolire le singole caratteristiche”.

Grazie a questa tecnologia, sono stati analizzati in dettaglio elementi come una valvola del vapore nella sala caldaie, che è risultata essere stata lasciata aperta — probabilmente per mantenere attivo un generatore d’emergenza durante l’affondamento.

La scansione ha confermato che la nave è spezzata in due, con prua e poppa distanti circa 800 metri. Tuttavia, il modello ha anche permesso di approfondire ciò che è accaduto alla parte posteriore della nave, finora rimasta un mistero.

Il relitto della poppa, secondo quanto rivelato, è sceso in linea retta ed è ancora in gran parte intatto, incastrato sul fondale oceanico. L’ufficiale di marina in pensione e storico del Titanic, Parks Stephenson, ha esaminato la scansione e ipotizzato:

La metà posteriore della nave si fosse avvitata a spirale durante l’affondamento, causando la frantumazione e la “disintegrazione della poppa in macerie.

Il progetto del gemello digitale del Titanic si inserisce in una crescente tendenza nell’archeologia digitale: la creazione di modelli 3D per preservare siti storici e culturali fragili e offrire nuove modalità di esplorazione e studio. Come conclude Parks Stephenson:

Il Titanic è l’ultimo testimone oculare sopravvissuto al disastro e ha ancora delle storie da raccontare

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