Polizza catastrofale, obbligo verso la proroga
Fissata al 31 marzo, la scadenza per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa contro le calamità naturali – obbligo introdotto con la legge di bilancio per il 2024 – dovrebbe essere prorogata di tre mesi, al 30 giugno 2025. Il decreto che dà attuazione alla norma prevista dalla legge di bilancio è entrato in vigore il 14 marzo. L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede in Italia e quelle con sede legale all’estero ma operanti con una stabile organizzazione nel nostro Paese, purché iscritte al Registro delle Imprese (art. Continue reading Polizza catastrofale, obbligo verso la proroga at L'Agenzia di Viaggi Magazine.


Fissata al 31 marzo, la scadenza per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa contro le calamità naturali – obbligo introdotto con la legge di bilancio per il 2024 – dovrebbe essere prorogata di tre mesi, al 30 giugno 2025.
Il decreto che dà attuazione alla norma prevista dalla legge di bilancio è entrato in vigore il 14 marzo. L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede in Italia e quelle con sede legale all’estero ma operanti con una stabile organizzazione nel nostro Paese, purché iscritte al Registro delle Imprese (art. 2188 del codice civile).
Sono escluse le imprese agricole, che possono già contare sul Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici. E le uniche imprese per le quali l’obbligo è stato posticipato al 31 dicembre 2025 sono quelle della pesca e dell’acquacoltura. Per le polizze già in essere, l’adeguamento alle previsioni di legge decorre a partire dal primo rinnovo o quietanzamento utile delle stesse.
Confcommercio fa notare l’inattività del portale Ivass istituto per la vigilanza sulle assicurazioni per la comparabilità delle offerte assicurative in materia. In una nota si legge: “Le imprese devono potere procedere a scelte informate e consapevoli, avendo modo di valutare con attenzione conformità e costi delle polizze disponibili sul mercato. Il governo intervenga”.
Anche Confesercenti spinge sul rinvio: “Bisogna agire in fretta. Come abbiamo già evidenziato, la questione delle polizze catastrofali è stata viziata da ritardi e da mancanza di chiarezza, trasformandosi in una corsa contro il tempo insostenibile per le imprese. Questo scenario colpisce particolarmente le attività del commercio, del turismo e dei servizi, molte delle quali operano in immobili in affitto. La normativa vigente impone infatti che tutte le imprese, siano esse proprietarie o locatarie, assicurino l’immobile contro le catastrofi, garantendo il valore di ricostruzione dello stesso. In Italia, però, ci sono circa 2,8 milioni di immobili a uso turistico, commerciale e di laboratorio, più della metà dei quali sono dati in affitto. Gli oltre 1,5 milioni di conduttori di questi immobili devono dunque confrontarsi con i proprietari per accertare le caratteristiche costruttive e verificare l’esistenza di coperture assicurative preesistenti. Per questo è cruciale che sia concesso il tempo necessario per adeguare i contratti esistenti, considerando gli oneri e i costi che ricadono sui conduttori, ma di cui beneficia il proprietario dell’immobile”.
Sebbene la normativa non preveda sanzioni dirette per la mancata adesione, prosegue Confesercenti, “gli imprenditori che optano per non assicurarsi perdono accesso al credito, non possono partecipare a bandi di finanziamento e, in caso di catastrofe, non ricevono alcun tipo di contributo. Inoltre, gli amministratori che non rispettano l’obbligo rischiano azioni legali per responsabilità relative ai danni subiti durante le catastrofi. È fondamentale, dunque, che le imprese siano correttamente informate e formate, e abbiano il tempo necessario per valutare le offerte di polizze conformi presenti sul mercato e i relativi costi”.