Jules: un visitatore alieno e un anziano protagonista in cerca di riscatto – Recensione

L’anziano Milton vive in una tranquilla cittadina della Pennsylvania. Rimasto vedovo, riceve frequenti visite da parte della figlia, sempre più preoccupata per la sua salute: negli ultimi tempi infatti l’uomo è vittima di frequenti dimenticanze, con lo spettro della demenza senile come spada di Damocle. Una condizione che porta i suo compaesani a non prenderlo […]

Apr 28, 2025 - 09:54
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Jules: un visitatore alieno e un anziano protagonista in cerca di riscatto – Recensione
Jules

L’anziano Milton vive in una tranquilla cittadina della Pennsylvania. Rimasto vedovo, riceve frequenti visite da parte della figlia, sempre più preoccupata per la sua salute: negli ultimi tempi infatti l’uomo è vittima di frequenti dimenticanze, con lo spettro della demenza senile come spada di Damocle. Una condizione che porta i suo compaesani a non prenderlo troppo sul serio, figuriamoci quando sostiene che una navicella si è schiantata nel suo giardino.

Peccato che questa sia effettivamente la realtà, con un alieno – poi soprannominato Jules – che emerge dal mezzo, ora guasto per l’impatto. Milton offre ospitalità alla creatura e trova un inaspettato aiuto da parte di due coetanee residenti nella comunità, Sandy e Joyce, che decidono di dargli una mano dopo essersi imbattute nell’extraterrestre. Nel frattempo la notizia che un UFO ha fatto la sua comparsa nei cieli americani catalizza l’attenzione dell’opinione pubblica, con delle squadre speciali a caccia del misterioso visitatore da un altro mondo.

Jules: tra cielo e terra – recensione

Un film di fantascienza dai toni leggeri ed elegiaci, che sfrutta la tematica fantastica per raccontare il dramma personale del protagonista, che si ritrova ad affrontare i sintomi progressivamente crescenti di una patologia sempre più debilitante, mentre è alle prese con la più grande avventura della sua vita. Un’avventura nella quale ritrova la voglia di vivere e riscopre l’importanza dei rapporti umani, con le figure delle due zitelle locali a dar vita ad un inedito, sobrio, triangolo di piccolo gelosie e inaspettate tenerezze.

Jules è un film piacevolmente lineare, dove ciò che accade risulta familiare e prevedibile, con tutti i pro e i contro del caso. La sensibilità e l’approccio all’insegna dei buoni sentimenti garantiscono una visione sicuramente spensierata e aperta ad un pubblico eterogeneo, ma al contempo non si rischia mai e la mancanza di personalità si fa sentire a lungo andare, con l’ora e mezzo – scarsa – di visione che sembra in realtà più lunga.

Mondi che collimano

Da apprezzare è soprattutto il lavoro di Ben Kingsley, che anche in quest’occasione ha il raro pregio di “scomparire” dentro al suo personaggio, calandovisi con mutevole efficacia e dando vita ad una figura meritevole di empatia. Il popolare attore si diverte – e noi con lui – in questa figura vittima di un progressivo decadimento, con il tono melanconico che prende pian piano il sopravvento nell’anima ovviamente metaforica del racconto.

Questo alieno senza voce, che comunica tramite i disegni e ha bisogno di un carburante “molto peculiare” per ripristinare la sua navicella in avaria, diventa così mezzo di parziale riscatto per quest’uomo al tramonto della vita, non ancora pronto ad accettare il destino che incombe su di lui e determinato ad affrontare un’ultima missione prima che sia troppo tardi.

A tratti Jules pare soffrire anche eccessivamente della sua sobria pacatezza, anche se una sequenza parzialmente stonante prova ad accendere interrogativi etici più o meno profondi, fino a quell’epilogo che si apre a suggestioni poi irrisolte. Per un film dolce-amaro, sospeso su una verve nostalgica e delicatamente utopistica.

Conclusioni finali

Un film gentile e malinconico che, pur senza mai spingersi oltre i binari di una narrazione prevedibile e garbata, riesce a toccare corde emotive sincere grazie all’umanità del suo protagonista – un ottimo Ben Kingsley – e al tono leggero che avvolge l’intera vicenda.

Disponibile nel catalogo Netflix, Jules parla di vecchiaia, solitudine e riscatto con dolcezza, rischiando però di perdersi qua e là nella propria compostezza di fondo, lasciando lo spettatore con la sensazione di aver assistito a un percorso avare di sorprese e dichiaratamente quieto, forse anche troppo.