Intervista a Orlvndo: “Oggi farei tutto diversamente, ma… è giusto così!”
Dopo i buoni riscontri di AD MAIORA e CANADA, ORLVNDO si conferma come una delle voci emergenti più autentiche della nuova scena italiana L'articolo Intervista a Orlvndo: “Oggi farei tutto diversamente, ma… è giusto così!” proviene da imusicfun.

Dopo i buoni riscontri di AD MAIORA e CANADA, ORLVNDO si conferma come una delle voci emergenti più autentiche della nuova scena italiana. Nato nella provincia di Verona, il giovane artista ha costruito in pochi anni un’identità musicale forte e riconoscibile, intrecciando cantautorato, sonorità it-pop e una sensibilità capace di raccontare emozioni intime e universali.
Con all’attivo collaborazioni con Warner Chappell Music Italia e ADA Music, oltre a una selezione tra i 46 artisti delle audizioni di Sanremo Giovani 2024, ORLVNDO si prepara ora a un nuovo capitolo della sua carriera: il secondo album, frutto di una crescita personale e artistica che promette di alzare ulteriormente l’asticella.
In questa intervista, ORLVNDO ci racconta la nascita di CANADA, il suo percorso, le sfide vissute e i sogni ancora da realizzare, con la sincerità e l’energia che caratterizzano ogni suo passo.
Intervista a Orlvndo
1. Orlvndo, CANADA segna un nuovo capitolo per il tuo progetto musicale. Come è nato questo brano e cosa rappresenta per te?
Questo brano è nato per un allineamento di pianeti. Ero alla ricerca della mia identità, l’ho cercata per tanto tempo senza riuscire a trovarla. Poi, un giorno, improvvisamente, è venuta fuori tutta insieme e, preso dall’euforia, ho scritto venti canzoni in un mese e mezzo. Come se per ogni cosa ci fosse il proprio tempo. Canada è nata nelle prime session e rappresenta l’inizio del racconto più onesto e sincero di me stesso.
2. Il pezzo parla di scelte e delle “sliding doors” della vita. C’è un momento della tua carriera in cui hai sentito di essere davanti a una di queste porte?
Essendo una persona di base molto malinconica, ogni volta che prendevo una decisione provavo nostalgia per una versione diversa della mia vita. E se avessi scelto l’altra strada? Canada parla di quell’amore lì, quello che abbiamo avuto tutti, quell’amore che non è mai esistito nella nostra vita, ma magari, in un’altra vita sì.
3. Nel brano racconti il contrasto tra la voglia di partire e quella di restare. Nella tua vita, sei più il tipo che parte o che resta?
Io parto con la testa, ma con il corpo resto sempre. Forse è per questo che faccio quello che faccio. Sono un viaggiatore: ho viaggiato per tutto il mondo… nei campi di casa mia.
4. Hai collaborato con Etta e Macs alla produzione. Com’è stato lavorare con loro e cosa hanno portato al sound del pezzo?
Etta e Macs sono stati la novità rivoluzionaria della mia vita. Due giganti buoni, due grandissimi professionisti. Io li chiamo gli Avengers, perché credono nella mia visione e sono stati fondamentali per la costruzione del sound che capirete piano piano.
5. CANADA ha un’atmosfera riflessiva che poi esplode in un’energia pura. È una caratteristica che rispecchia anche il tuo modo di scrivere e vivere la musica?
Questa è una caratteristica che, prima di tutto, rispecchia me: la musica è il riflesso di ciò che sono. E in questo momento della mia vita ho voglia e bisogno di energia, di leggerezza, di grandi passioni. Ho bisogno della vita intera.
6. Dal 2022 a oggi hai costruito un’identità musicale riconoscibile, passando per esperienze importanti come AD MAIORA. Come senti di essere cresciuto in questi anni?
Il primo disco è stato formativo, perché nato da un approccio negativo. Ho ancora i segni sul mio corpo per quel disco. Oggi farei tutto diversamente, ma è giusto così. Non rinnego niente, però adesso le mie energie sono tutte su questo nuovo codice di decifrazione che ho del mondo.
7. Il tuo sound unisce diversi generi. Quali artisti o esperienze hanno influenzato di più la tua evoluzione musicale?
All’inizio il sound univa diversi generi, perché ero alla scoperta della mia identità. Adesso, secondo me, una chiave l’ho trovata. Si evolverà sicuramente, ma sarà meno traballante. In fin dei conti, sono cresciuto. La mia ispirazione più grande? Il cantautorato italiano e l’it-pop del 2016, praticamente i figli di Dalla, i figli di Vasco e i figli dei Lunapop.
8. Sei stato scelto per le audizioni di Sanremo Giovani 2024. Che esperienza è stata per te e cosa ti ha lasciato?
Sanremo Giovani è stato un segnale forte della vita, che mi ha dato l’opportunità di crederci davvero. Dopo aver preso la sberla di essere uscito, sono nate le canzoni che sentirete. Quindi speriamo di tornarci molto più inquadrati, gasati e pronti.
9. Hai condiviso il palco con artisti come Fulminacci, Laila Al Habash, Iside e Davide Shorty. C’è un live che ti ha segnato particolarmente?
Ero così spaventato dalla musica che non riuscivo a godermi nemmeno un momento sul palco. Ora sto imparando a ringraziare per l’opportunità di salirci ancora e di perdermi negli occhi delle persone.
10. Stai lavorando al tuo secondo disco. Puoi darci qualche anticipazione sulle sonorità e i temi che affronterai?
Non avrei mai pensato di fare un secondo disco. Pazzesco. Le sonorità e i temi li scoprirete piano piano: sarà un bel viaggio, ne sono sicuro.
11. Dopo il successo di CANADA, possiamo aspettarci nuovi singoli prima dell’uscita dell’album?
“Dipende da come va la vita: se la vita accelera, accelero.”
12. Qual è il tuo sogno musicale più grande? C’è un palco o un festival in cui ti piacerebbe esibirti?
Il mio sogno più grande? Ho una canzone segreta che ho scritto tanto tempo fa, una melodia che ho sognato una notte. Quando l’ho scritta, mi sono promesso che l’avrei cantata la prima volta al mio primo concerto all’Arena di Verona. Chissà se la canterò mai. Intanto, viviamocela più che possiamo. I sogni sono forti e belli saldi.
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