La terra italiana più amata dai registi torna sul grande schermo con Queer di Guadagnino. Le location

La Sicilia diventa palcoscenico ideale per una storia che mescola esotismo e cultura, confermando la sua centralità nel cinema internazionale

Apr 27, 2025 - 16:13
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La terra italiana più amata dai registi torna sul grande schermo con Queer di Guadagnino. Le location

Il film Queer di Luca Guadagnino, attualmente al cinema, ha suscitato grande interesse non solo per la sua trama intensa e la performance di Daniel Craig, ma anche per le sue straordinarie ambientazioni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la storia, ambientata nella Città del Messico degli anni ’50, non è stata girata in Messico, ma in Italia, sfruttando la maestria dei set costruiti a Cinecittà e in diverse location siciliane.​

Tratto dal romanzo omonimo di William S. Burroughs, Queer ruota attorno alla vita di un giovane uomo in un contesto storico e culturale segnato da tensioni politiche e sociali. Nel film il protagonista si trova immerso in un mondo di ribellione, sessualità e autodeterminazione, esplorando temi legati alla liberazione e alla ricerca dell’identità.

Dove è stato girato

Gran parte delle scene di Queer sono state realizzate negli studi di Cinecittà a Roma. Qui è stato ricostruito un intero quartiere di Città del Messico, permettendo al regista di creare un ambiente autentico e suggestivo senza dover lasciare l’Italia. Questa scelta ha permesso di controllare minuziosamente ogni dettaglio scenografico, garantendo un’ambientazione fedele agli anni ’50 messicani.​ “Le location non sono solo uno sfondo, ma diventano parte integrante della storia. Ogni luogo che scegliamo ha un peso emotivo, una carica simbolica che aiuta a definire i personaggi e la loro evoluzione. In Queer, ogni ambiente è pensato per amplificare la tensione tra libertà e repressione” ha dichiarato il regista.

Queer film
Fonte: Ufficio stampa
Una scena del film Queer

La Sicilia trasformata in America Latina

Oltre a Cinecittà, la Sicilia ha svolto un ruolo fondamentale nel film, fungendo da sfondo per diverse ambientazioni latinoamericane. “La Sicilia è un posto straordinario. La sua bellezza selvaggia e le sue architetture barocche offrono una dimensione unica al film. È il luogo perfetto per esplorare temi come la solitudine, l’identità e la resistenza. Ogni città, ogni strada racconta una storia che si intreccia con quella dei protagonisti” ha sottolineato Guadagnino.

A Palermo, l’Orto Botanico e il quartiere della Kalsa sono stati utilizzati per ricreare scene ambientate in Messico. In particolare, piazza Magione è stata trasformata in un mercato messicano degli anni ’40, con carretti in legno e bancarelle di frutta e verdura, mentre l’Orto Botanico è diventato una foresta messicana. Inoltre, le località di Buonfornello, frazione di Termini Imerese, e Selinunte, alla foce del fiume Belice, sono state utilizzate per rappresentare Panama, con scene che includono palafitte, barche e relitti. ​

La scelta di ambientare Queer in Italia, pur raccontando una storia ambientata in Messico, ha permesso a Guadagnino di esercitare una notevole libertà creativa. La combinazione di set ricostruiti con grande attenzione ai dettagli e l’uso di location siciliane ha conferito al film un’atmosfera unica, che mescola realismo e suggestione. Questa fusione di elementi ha contribuito a creare un’opera cinematografica di grande impatto visivo e narrativo.​

Queer è quindi un esempio di come il cinema possa trasformare luoghi e ambientazioni, utilizzando la creatività e la maestria tecnica per raccontare storie in modo autentico e coinvolgente. La scelta di girare in Italia, sfruttando le risorse offerte da Cinecittà e dalle location siciliane, ha permesso a Guadagnino di realizzare un film che, pur ambientato in un altro continente, mantiene una forte identità italiana.​

Palermo
Fonte: iStock
Palermo

La località di Scopello, con la sua costa spettacolare e le sue tipiche case di pietra, è stata utilizzata per alcune scene più intime e panoramiche. La bellezza naturale e selvaggia di questa zona della Sicilia ha permesso al film di esplorare un lato più romantico e malinconico della storia. E il piccolo borgo di Punta Secca, nella provincia di Ragusa, ha ospitato alcune riprese più intime. Questa località si distingue per le sue spiagge sabbiose e le casette colorate, che sono state usate per simboleggiare l’atmosfera calda e accogliente di certi momenti nel film. Inoltre il pittoresco quartiere di Ragusa Ibla ha fornito una cornice storica e architettonica affascinante, con le sue strade tortuose e i suoi edifici barocchi, che sono stati sfruttati per creare scene suggestive e di grande impatto visivo.

Infine anche Catania ha visto alcune riprese, specialmente nelle zone più periferiche della città, che hanno offerto una varietà di spazi per le riprese esterne, caratterizzate da una fusione di architettura barocca e contemporanea. Queste location siciliane sono state fondamentali nel trasportare il pubblico in un mondo che mescola il Messico e altre località latinoamericane degli anni ’40 e ’50, pur restando in Italia. Guadagnino ha sfruttato la bellezza naturale e la storia della Sicilia per arricchire il film e offrirgli un’atmosfera unica, che arricchisce ulteriormente la sua narrazione. “Volevamo mescolare l’Italia e l’America Latina in un gioco di specchi. La Sicilia, con la sua energia e la sua storia, è diventata la cornice ideale per creare il Messico degli anni ’50. Volevo che il pubblico percepisse questa tensione tra il luogo reale e quello immaginato.” ha aggiunto.