Avremo o no, l’ora legale nel 2025. Non se ne parla
L’ora legale in Italia inizierà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 Marzo 2025. Alle ore 2:00, gli orologi verranno spostati avanti di sessanta minuti, passando direttamente alle 3:00. Questo cambiamento comporterà più luce naturale nel pomeriggio e in serata, ma ridurrà la luminosità nelle prime ore del mattino. L’ora legale resterà in vigore […] Avremo o no, l’ora legale nel 2025. Non se ne parla

L’ora legale in Italia inizierà nella notte tra sabato 29 e domenica 30 Marzo 2025. Alle ore 2:00, gli orologi verranno spostati avanti di sessanta minuti, passando direttamente alle 3:00. Questo cambiamento comporterà più luce naturale nel pomeriggio e in serata, ma ridurrà la luminosità nelle prime ore del mattino. L’ora legale resterà in vigore fino alla notte tra sabato 25 e domenica 26 Ottobre 2025, quando si ritornerà all’ora solare.
L’adozione dell’ora legale ha origine da motivazioni legate principalmente al risparmio energetico. L’idea è quella di sfruttare maggiormente la luce solare naturale nei mesi più caldi, diminuendo la necessità di utilizzare l’illuminazione artificiale, in particolare nelle ore serali. Questo meccanismo è stato introdotto in modo sistematico nel corso del Novecento, in particolare durante i conflitti mondiali, e oggi continua a essere adottato da numerosi Paesi, in particolare in Europa, in Nord America e in alcune zone dell’Asia e dell’Oceania.
Tra i vantaggi dell’ora legale, il principale resta il risparmio energetico, legato a un minore consumo di elettricità nelle ore serali. Questo consente anche una riduzione delle emissioni di CO2, contribuendo alla sostenibilità ambientale. In secondo luogo, l’aumento della luce serale incentiva le persone a trascorrere più tempo all’aperto, con ricadute positive su attività fisiche, sociali e sul turismo locale. Alcuni studi evidenziano inoltre una riduzione dei crimini nelle ore serali più luminose e un miglioramento della sicurezza stradale, grazie a una maggiore visibilità.
Tuttavia, l’ora legale comporta anche svantaggi rilevanti. Il principale è l’impatto sul ritmo circadiano: lo spostamento dell’orologio può causare disturbi del sonno, stanchezza e alterazioni del benessere psicofisico, soprattutto nei primi giorni dopo il cambio. Alcune categorie, come gli agricoltori, lamentano disagi organizzativi, in quanto molte attività dipendono dalla luce solare naturale, non dall’orologio. Inoltre, se l’Italia dovesse decidere di adottare l’ora legale tutto l’anno senza un coordinamento con l’Unione Europea, si creerebbero disallineamenti nei trasporti, nel commercio e nella gestione di orari condivisi con altri Stati membri. Un altro possibile svantaggio legato a un’adozione permanente dell’ora legale sarebbe rappresentato dalle albe molto ritardate in inverno, con effetti negativi sull’umore, sulla produttività mattutina e sulla sicurezza scolastica e lavorativa.
Le opinioni degli italiani sull’ora legale sono molto diverse. Una parte della popolazione ne apprezza i benefici, soprattutto per quanto riguarda il risparmio energetico e la possibilità di godere di giornate più lunghe. Altri, invece, manifestano malessere legato al passaggio, e circa il 60% dei cittadini dichiara di non gradire il cambio d’ora, lamentando insonnia, spossatezza e difficoltà di concentrazione.
Un’altra parte del dibattito si concentra sulla possibilità di abolire il cambio stagionale e mantenere l’ora legale permanente. Alcuni sostengono che ciò porterebbe benefici economici, un maggiore afflusso turistico e una maggiore vivibilità urbana. Altri, però, ribadiscono la centralità dell’ora solare, che rispetta maggiormente il ciclo naturale della luce e risulta più coerente con i ritmi biologici dell’essere umano.
Il dibattito è stato acceso anche a livello europeo, dopo che nel 2018 il Parlamento Europeo ha proposto di abolire il cambio d’ora stagionale, lasciando ai singoli Stati la facoltà di scegliere quale orario adottare in modo definitivo. Tuttavia, ad oggi, nessuna decisione univoca è stata presa, e l’Italia, come altri Paesi dell’Unione, continua ad applicare il sistema tradizionale.
In attesa di eventuali modifiche legislative, l’ora legale continuerà a scandire il nostro calendario anche nel 2025, portando con sé i consueti benefici e criticità, in un equilibrio che ancora oggi divide cittadini, esperti e istituzioni.