Convivenza tra selvatici e scalatori: la Valle d’Aosta sceglie la via del dialogo
L’incontro tra Guide Alpine e ornitologi pone le basi per un progetto di comunicazione volto a tutelare gli animali che vivono sulle pareti frequentate dai climber L'articolo Convivenza tra selvatici e scalatori: la Valle d’Aosta sceglie la via del dialogo proviene da Montagna.TV.

Il celebre passero solitario di Giacomo Leopardi è un grande amante delle pareti rocciose e assolate. Adora strapiombi e anfratti naturali nella roccia. Anche lui fa parte di quella ampia popolazione di fauna rupicola che sulle pareti di roccia vive, mangia, si riproduce o semplicemente si riposa. Spesso, però, questi animali non sono da soli sulle pareti, per quanto scoscese esse siano, ma devono convivere con i climber, i quali seppur con le migliori intenzioni, in certi casi possono diventare un elemento di disturbo.
«Le controversie tra scalatori e esperti di fauna e flora sono spesso molto accese. In Valle d’Aosta abbiamo deciso di affrontare la questione con il dialogo», riconosce Ezio Marlier, presidente delle guide alpine della VDA. «Tre anni fa, grazie all’associazione ‘Arrampicata sportiva della Valle d’Aosta’, abbiamo iniziato a parlare con gli ornitologi, proprio perché mancava una comunicazione tra i vari attori. Da lì, abbiamo avviato incontri che ci hanno portato a una mappatura dei luoghi di arrampicata e alla valutazione delle criticità per la fauna locale. L’obiettivo comune è tutelare gli animali senza penalizzare chi frequenta la montagna».
I risultati di questa mappatura e valutazione, realizzata in modo sinergico tra guide alpine, Corpo forestale, Gruppo piemontese studi ornitologi e la società Flora valdostana ha dato dei risultati interessanti. Su oltre 180 siti di arrampicata censiti (falesie e multipitch) solo in 2 si è riscontrata una vera criticità. «L’Envers del Paretone ad Arnad e il Pilier Rhodo a Montjovet richiedono una particolare attenzione. Tuttavia, è una situazione legata solamente a certi periodi dell’anno», spiega Massimo Bocca, socio fondatore del Gruppo Piemontese Studi Ornitologi. In particolare sono i primi sei mesi dell’anno quelli più problematici, soprattutto alle quote più basse.
Le principali specie rupicole presenti in Valle d’Aosta nel 2024 si dividono tra mammiferi e uccelli. Dei primi fanno parte camosci e stambecchi, che tuttavia non sono particolarmente disturbati dagli scalatori. Chi, invece, ne è sicuramente più infastidito è il gufo reale. Anche l’aquila reale e il falco pellegrino non vanno importunati.
«Ci sono specie come il gracchio alpino che non sono infastiditi dalla presenza umana. Se uno scalatore sale una parete, lui semplicemente si sposta su quella a fianco. Altri, invece, sono estremamente zonali e quando scelgono uno specifico punto per la riproduzione non vanno disturbati», continua Bocca. Con riferimento alla sola Valle d’Aosta, il gipeto ha meno di 10 territori riproduttivi selezionati; il falco, il gufo e il passero solitario meno di 20. Tra fessure e anfratti si possono trovare anche diverse specie di pipistrelli, che però possono essere maggiormente infastidite da pratiche scorrette in ambito speleologico.
«L’obiettivo non è imporre restrizioni ma sensibilizzare la comunità degli scalatori sull’impatto che possiamo avere. In molti casi il problema si circoscrive solo in determinati periodi dell’anno quindi è piuttosto semplice rispettare alcune regole senza rinunciare al piacere della scalata. Faremo incontri sul territorio per informare Guide alpine e scalatori. «Per fortuna, le problematiche tra tutela della fauna e arrampicata sono soprattutto legate all’informazione, oggi non c’è nessuna intenzione negativa da parte degli scalatori. Fino agli anni 50 del secolo scorso noi uomini abbiamo massacrato in tutti i modi gli animali, basti pensare che quello che allora era l’ultimo gipeto delle Alpi occidentali fu abbattuto con un fucile», conclude Marlier.
Oggi non è più così, ma qualche criticità permane, anche in considerazione della sempre maggior frequentazione della montagna. In Valle d’Aosta si è scelta la strada del dialogo e per i prossimi mesi sono previsti incontri informativi sul territorio, che vedranno impegnati i vari attori: Guide Alpine, Accompagnatori di Media Montagna e Corpo Forestale della Valle d’Aosta.
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