Venerdì Santo, le processioni storiche e più famose in Italia
Per i fedeli il Venerdì Santo è un momento di riflessione, di sospensione: le città dal Nord al Sud dell'Italia si preparano con le loro processioni sacre, che attirano anche visitatori da tutto il mondo

Il 18 aprile 2025 l’Italia si prepara a rivivere uno dei momenti più intensi e sentiti della tradizione cristiana: il Venerdì Santo, giorno della Passione e Crocifissione di Cristo, scandito da processioni sacre che, da nord a sud del Paese, uniscono spiritualità, arte, memoria e forte identità locale. In alcune città, questi riti si ripetono da secoli, coinvolgendo intere comunità in rappresentazioni che sono diventate simbolo di devozione popolare e patrimonio immateriale collettivo.
Tra le celebrazioni più suggestive si distinguono la Giudaica di Laino Borgo, in Calabria e la Processione del Venerdì Santo di Chieti, considerata una delle più antiche d’Europa, ma non solo. A queste si affiancano gli appuntamenti altrettanto emblematici di Enna, Trapani e Savona, che conservano un fascino profondo e scenografico, capace di attrarre fedeli, viaggiatori e studiosi da ogni parte del mondo.
La Giudaica di Laino Borgo: teatro e fede nel cuore del Pollino
Nel borgo calabrese di Laino Borgo, in provincia di Cosenza, la Giudaica rappresenta una delle più spettacolari rievocazioni della Passione di Cristo in Italia. A cadenza biennale, questo evento trasforma il piccolo paese della Calabria in un palcoscenico a cielo aperto, dove ogni angolo – dai vicoli alle piazze – diventa parte integrante di una narrazione sacra, intensa e collettiva.
La rappresentazione si basa su un testo seicentesco tramandato nei secoli e si sviluppa in 19 scene, dalla celebre Ultima Cena al momento della deposizione di Cristo dalla croce. Non si tratta solo di un corteo, ma di un vero e proprio percorso drammaturgico, che attraversa l’intero abitato, guidato dalla partecipazione corale degli abitanti. Ognuno ha un ruolo: attori, costumisti, tecnici e volontari lavorano per mesi alla riuscita di un evento che dura oltre cinque ore e coinvolge più di 200 figuranti.
La forza della Giudaica, infatti, risiede proprio nella sua capacità di fondere spiritualità e teatro, tradizione religiosa e identità civica. L’esperienza è tanto intensa da assumere una valenza quasi catartica per la collettività, capace di parlare anche a chi osserva da semplice spettatore, offrendo peraltro un’occasione per riflettere sul senso della Pasqua attraverso un linguaggio accessibile e profondamente umano.
Chieti e la solennità di una tradizione millenaria
A Chieti, in Abruzzo, si svolge una delle processioni del Venerdì Santo più antiche d’Italia, documentata già nell’anno 842. Organizzata dall’Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti, è diventata nel tempo un vero e proprio simbolo dell’identità cittadina.
Alle ore 19.00 del 18 aprile 2025, dalla Cattedrale di San Giustino, partirà il corteo che attraverserà le vie del centro storico illuminate solo da fiaccole e ceri, creando un’atmosfera raccolta e suggestiva. I membri delle confraternite, incappucciati e vestiti con mantelli tradizionali, portano l’effigie del Cristo Morto e della Madonna Addolorata, accompagnati dalle struggenti note del “Miserere” di Saverio Selecchy, composto nel 1740 ed eseguito da un coro di oltre 160 elementi.
La processione di Chieti è più che una celebrazione religiosa: è un rito collettivo, che coinvolge emotivamente tutta la comunità e richiama ogni anno migliaia di fedeli, turisti e curiosi, affascinati dalla potenza evocativa del silenzio, del canto e del ritmo solenne dei passi.
Enna: la capitale siciliana della Settimana Santa
Nel cuore della Sicilia, Enna si conferma tra le città italiane dove la Settimana Santa assume i contorni più solenni e scenografici, culminando in un Venerdì Santo che rappresenta il momento di maggiore intensità religiosa e partecipazione popolare. La celebrazione richiama ogni anno migliaia di fedeli, visitatori e turisti affascinati dalla potenza visiva e simbolica di un rito tramandato nei secoli.
Il programma del 18 aprile 2025 è denso di appuntamenti che coinvolgono l’intera città. Alle ore 15.00, in tutte le chiese parrocchiali, si tiene lo scoprimento e l’adorazione della Santa Croce, con la celebrazione della Comunione. È il primo momento ufficiale che introduce la liturgia della Passione.

A seguire, alle ore 16.30, dalla Chiesa di San Leonardo parte la processione della Confraternita della Santissima Passione. Lungo il tragitto verso il Duomo, si uniranno progressivamente tutte le altre sedici confraternite storiche della città, secondo un ordine processionale secolare. In uno dei passaggi più toccanti della giornata, tutte renderanno omaggio alla Madonna Addolorata presso l’omonima chiesa, prima che anche quest’ultima confraternita raggiunga il Duomo, dove sarà già stata deposta l’Urna del Cristo Morto, proveniente dalla chiesa del SS. Salvatore.
Il momento culminante della giornata avviene alle ore 19.00, quando dal Duomo di Enna prende avvio la solenne processione generale, con in testa la Spina Santa, antico reliquiario simbolo della Passione, seguito dai simulacri del Cristo Morto e della Madonna Addolorata. Il corteo si snoda attraverso le vie principali della città, creando un’atmosfera carica di silenzio, raccoglimento e devozione.
Il percorso conduce fino al cimitero, dove viene impartita ai confrati e ai fedeli la benedizione con la Spina Santa, uno dei momenti spiritualmente più forti dell’intera Settimana Santa ennese. La processione fa poi ritorno al Duomo, da cui i simulacri del Cristo e della Madonna fanno rientro nelle rispettive chiese, chiudendo un cerimoniale che è insieme rito religioso, evento identitario e patrimonio immateriale della città.
L’intera celebrazione coinvolge oltre 2.500 confrati, vestiti con il tradizionale saio bianco e cappuccio, accompagnati da marce funebri eseguite dalle bande musicali locali. I cittadini assistono in silenzio al passaggio delle statue, tra luci tremolanti, canti, incenso e lacrime. A Enna, la Passione di Cristo diventa un’esperienza comunitaria totale, capace di unire generazioni e di mantenere viva una memoria collettiva radicata nella fede, nella storia e nel sentimento popolare.
Trapani: i Misteri in cammino per 24 ore
A Trapani, il Venerdì Santo assume da secoli le forme solenni e struggenti della Processione dei Misteri, una delle manifestazioni religiose più lunghe, famose e sentite d’Italia. Oggi, 18 aprile 2025, a partire dalle ore 14:00, prende il via dalla Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio questo rito millenario, che si svolge per 24 ore ininterrotte, attraversando tutta la città in un intreccio di spiritualità, tradizione e identità popolare.
La processione è composta da diciotto gruppi scultorei detti appunto “Misteri” e da due simulacri, portati a spalla da squadre di portatori al suono lento e cadenzato delle marce funebri eseguite dalle bande cittadine. I Misteri, realizzati in legno e tela tra il XVII e il XVIII secolo, rappresentano in modo drammatico e teatrale le scene della Passione e Morte di Cristo: dal processo di Gesù fino alla deposizione nel sepolcro.
Durante l’intera giornata e la notte del Venerdì Santo, le strade di Trapani si trasformano: le luci si abbassano, le attività si fermano e l’intera città sembra entrare in uno stato di sospensione collettiva. I gesti antichi, i profumi di incenso, il ritmo solenne dei tamburi, le voci dei devoti, i colori tenui dei costumi tradizionali compongono un mosaico di intensa partecipazione emotiva, che coinvolge confraternite, famiglie storiche e centinaia di cittadini.
Savona: i riti secolari della Liguria
A cadenza biennale, anche Savona celebra il Venerdì Santo con una delle processioni più solenni del nord Italia. La Processione del Cristo Morto, risalente al 1600, prenderà il via da piazza Cavallotti alle ore 20.30 (tempo permettendo), dando vita a un evento di profonda fede e intensa partecipazione popolare. Si tratta di un appuntamento tanto atteso non solo dai savonesi, ma anche da numerosi visitatori provenienti da fuori città, attratti dalla suggestione e dalla bellezza della cerimonia.

La processione si distingue per il suo rigore liturgico e l’eleganza barocca, che le conferiscono un carattere unico. Protagoniste indiscusse sono le 15 casse lignee processionali, veri capolavori d’arte sacra, portate a spalla dalle sei confraternite storiche: Cristo Risorto, Santi Agostino e Monica, Santi Pietro e Caterina, SS. Trinità, Santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e Petronilla, e Nostra Signora di Castello. Queste confraternite, già esistenti nel Trecento e un tempo insediate sul Priamar, custodiscono e tramandano nei secoli lo spirito di devozione e il legame profondo con la tradizione.