MLB The Show 25 Recensione: il capitolo che cambia le regole
Realizzare un videogioco sportivo, ormai non è così semplice. Ogni anno i fan si aspettano qualcosa di nuovo e originale, senza stravolgere le meccaniche che hanno imparato a dominare. Cambiare restando uguali è divenuta una sfida enorme. Già l’anno scorso MLB The Show 24 era riuscito ad affrontarla a testa alta (qui trovate la nostra […] L'articolo MLB The Show 25 Recensione: il capitolo che cambia le regole proviene da Vgmag.it.


Realizzare un videogioco sportivo, ormai non è così semplice. Ogni anno i fan si aspettano qualcosa di nuovo e originale, senza stravolgere le meccaniche che hanno imparato a dominare. Cambiare restando uguali è divenuta una sfida enorme. Già l’anno scorso MLB The Show 24 era riuscito ad affrontarla a testa alta (qui trovate la nostra recensione). Quest’anno MLB The Show 25 l’ha accolta a braccia aperte, pronto a stupire i molti fan del baseball sparsi per il globo. E anche stavolta l’offerta non si limita a un semplice rinnovamento del roaster. San Diego Studio ha lavorato per migliorare le meccaniche classiche, introdurre nuove modalità e ascoltare i feedback della community, facendo fare a questo brand un passo avanti rispetto al passato.
MLB The Show 25: voglio stare sul diamante
Uno degli aspetti più delicati di ogni videogioco sportivo, è la sensazione di veridicità. Ogni anno i giocatori chiedono un’esperienza sempre più immersiva e questo obiettivo lo si può raggiungere partendo da due semplici pilastri: il gameplay e la grafica. Per questo motivo in MLB The Show 25 si è deciso di sfruttare e implementare la tecnologia ShowTech. Grazie a questo sistema, è stato possibile introdurre centinaia di nuove animazioni, così che il gioco risulti ancora più fluido e realistico. I movimenti dei giocatori ora sono più naturali e credibili, sia in difesa che in attacco e ogni azione, dalla corsa alla presa, è migliore, per offrire un’esperienza ancora più vicina alla realtà. A questo si aggiunge un ottimo lavoro sull’espressività dei giocatori, che contribuisce a farci sentire ancora più vicini al loro sforzo fisico. Il tutto si svolge all’interno degli stadi più famosi e conosciuti dagli amanti di questo sport, realizzati con un alto livello di dettaglio. Poco è cambiato, ancora una volta, nella realizzazione di un altro elemento fondamentale per ogni competizione sportiva: il pubblico. Tutto ciò che gira intorno ai giocatori risulta ancora poco definito, anche se la transizione tra giorno e notte è stata resa più fluida e naturale.
Diversi sono anche i miglioramenti specifici nel gameplay. Adesso, per esempio, abbiamo a disposizione degli indicatori visivi più comprensibili in fase di difesa, soprattutto per quanto riguarda il punto di arrivo di una palla nel campo. La stessa fase di lancio è ora dotata di un’interfaccia più dettagliata per la selezione. Abbiamo ora una gamma di opzioni tattiche più ampia. La grande novità, però, rimane l’Ambush Hitting. Attraverso questo sistema, se saremo in grado di prevedere il tipo di lancio che verrà effettuato, avremo un grande vantaggio. La zona utile per colpire verrà espansa, aumentando così le nostre probabilità di successo. Al contrario, se si sbaglia, quest’area viene ridotta così come la possibilità di effettuare una buona battuta. Un gioco rischioso ma con una meccanica di ricompensa o fallimento che rende ogni lancio e battuta più strategici, coinvolgenti e stimolanti. Se tutto questo vi pare troppo complicato per giocatori poco esperti, non dovete temere: i livelli di difficoltà sono svariati, così da andare incontro anche ai neofiti. Man mano che si prende confidenza con il gioco e le sue dinamiche, inoltre, la sfida aumenta automaticamente adattandosi al nostro livello. E per i più esperti, è stato introdotto l’apocalittico livello difficoltà G.O.A.T.: una sfida per veri campioni.
Tante modalità tra passato e innovazione
Gli appassionati di questo titolo saranno contenti di scoprire che le tante modalità che hanno reso celebre la saga, sono presenti anche in MLB The Show 25, con qualcosa in più. Andiamo però con ordine. Road to the Show è ancora uno dei punti centrali del gioco. In questa modalità potremo percorrere la nostra carriera da giocatori, con un’aggiunta molto interessante. Se infatti l’anno scorso partivamo dalle leghe minori, stavolta dovremo scalare la vetta mentre siamo ancora al college. Durante i The Amateurs Years, dobbiamo affrontare partite cruciali non soltanto per la nostra carriera ma anche per l’ottenimento di borse di studio. Il livello di immersione è elevato grazie all’aggiunta di suoni realistici e ambientazioni scolastiche che rendono l’esperienza più autentica. Purtroppo, nonostante sia la grande novità di questa originale modalità carriera, il segmento al college si esaurisce abbastanza velocemente.
Anche la Diamond Dinasty è stata gestita con la stessa oculatezza. Il divertente gioco strategico ha mantenuto intatta la sua struttura base ma stavolta non dovremo preoccuparci che le carte diventino obsolete. Purtroppo si percepisce ancora forte un sistema di gioco basato sul grinding. In ogni caso, anche questa modalità può contare su ben due interessanti novità. La prima è il Diamond Quest, dove all’interno di una mappa da esplorare, dovremo compiere alcune imprese per raggiungere determinate ricompense. I nostri avversari sono squadre gestite dall’AI, da sconfiggere utilizzando le nostre capacità strategiche. Solida è la sensazione di trovarsi di fronte a un gioco stile roguelike. La seconda è invece il Weekend Classic, un torneo competitivo ad alta intensità, in cui solo i migliori giocatori della stagione possono competere per premi esclusivi.
Un punto saldo è March to October. La modalità manageriale ci permette di prendere le redini della nostra squadra preferita. Partita dopo partita, affrontando scelte strategiche e decisioni difficili, abbiamo la possibilità di guadagnarci un posto nelle World Series. Anche Storylines prosegue il suo viaggio nella storia del baseball. La terza stagione delle Negro Leagues approfondisce ancora altre vite e carriere di leggende del passato, offrendo una modalità quasi documentaristica che arricchisce l’esperienza di gioco con un grande valore culturale. Qui possiamo vestire i panni di grandi personaggi che hanno reso grande questo sport, e ripercorrere le loro carriere compiendo piccole missioni per proseguire nel viaggio dentro la storia. L’ultimo grande cambiamento arriva nella modalità Franchise, dove viene introdotto il Front Office Experience. Si tratta di un nuovo sistema di free agency, più profondo e realistico, che costringe i manager a valutare attentamente i contratti, le motivazioni dei giocatori e il budget della squadra. Mentre siete qui, tenete sempre un occhio al Big Board che vi fornisce una panoramica completa sugli agenti disponibili, migliorando la gestione della squadra e rendendo il tutto più avvincente.
Considerando le innovazioni introdotte in MLB The Show 25, come la tecnologia ShowTech, il sistema Ambush Hitting, le piccole novità nelle modalità di gioco, il titolo rappresenta un grande passo avanti rispetto ai capitoli precedenti. Adesso giocare a baseball su PlayStation 5, Nintendo Switch e Xbox Serie X|S richiede ancora più strategia. La partenza della nostra carriera al college in Road to the Show e l’introduzione di Diamond Quest, una sorta di minigioco roguelike, ci fanno certamente venire voglia di lanciarci ancora dentro questo titolo della saga di baseball videoludica più famosa al mondo. Storylines si conferma essere un documento storico di incredibile interesse, portandoci a scoprire altri nomi eccellenti della Negro Leagues, con un taglio ancora più documentaristico. Permangono però alcuni difetti e carenze, come una grafica carente su tutto ciò che non sono i giocatori e una modalità Diamond Dinasty di nuovo fortemente basata sul grind. MLB The Show 25 si presenta come un capitolo ambizioso e innovativo, ma con margini di miglioramento per rendere l’esperienza più accessibile e bilanciata. Se sei un fan della serie, un amante del baseball o anche un semplice curioso, è un acquisto praticamente obbligato.
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