Intervista ad Anchiociò, vincitore del Premio Beatrice Giovani 2025
Anchiociò ha conquistato il pubblico e la giuria al Teatro Centrale di San Bonifacio vincendo il Premio Beatrice Giovani 2025 L'articolo Intervista ad Anchiociò, vincitore del Premio Beatrice Giovani 2025 proviene da imusicfun.

Anchiociò, nome d’arte di Elia Rizzo, ha conquistato il pubblico e la giuria al Teatro Centrale di San Bonifacio vincendo il Premio Beatrice Giovani 2025.
Il ventunenne di Ortelle (Lecce), con la sua voce calda e potente, ha portato sul palco un omaggio a Mina con “Buttalo via“, vincendo a furor di popolo tra 612 candidati. Emozionato e incredulo, Elia ha condiviso che questo è stato il suo primo concorso, e il premio rappresenta il primo passo per realizzare il suo sogno musicale, dopo aver abbandonato l’università per concentrarsi sulla sua vera passione. Il suo percorso inizia con una prima incisione nella compilation di Azzurra Music, insieme agli altri finalisti che hanno presentato sia inediti che cover.
Un concorso dal quale è passata anche Mimi Caruso, vincitrice di X Factor 2024.
Oltre ad Anchiociò si sono esibiti altri 9 finalisti: Nicole Frazzini, Aurora Crivellin, Linda Campagnolo, Oliver Kauffman, Carmen Pierri, Irene Gentile, La Commare, Kevin Batzella ed Antea.
Intervista ad Anchiociò, vincitore del Premio Beatrice Giovani 2025
Anchiociò, hai vinto il Premio Beatrice Giovani, un trionfo davvero meritata. Cosa hai provato quando hai scoperto di essere il vincitore?
È un’emozione indescrivibile, sto ancora tremando! Mi sento come se avessi fuochi d’artificio dentro. Con il passare del tempo realizzo sempre di più, e sono davvero grato per questa opportunità. Sono felice di aver trasmesso qualcosa alle persone.
Hai scelto per il contest una canzone recente, complessa, che unisce la voce di Mina con la scrittura di Gabbani. Come si sceglie un brano in queste occasioni?
Bisogna capire qual è la canzone con cui davvero puoi spaccare. Non ne provi tantissime: in questo caso, “Buttalo via” mi ha colpito subito appena l’ho provata. E poi Mina è… beh, che te lo dico a fare! La sento proprio mia, questa canzone.
Come ti sei avvicinato alla musica?
Tutto è iniziato da piccolo, quando con i miei cuginetti facevamo spettacolini per i parenti: io cantavo e loro ballavano. La musica è sempre stata parte della mia vita. Solo pensare di aver vinto il Premio Beatrice… mi manda in tilt!
Abbiamo parlato di Mina come riferimento, ma quali altri artisti ti hanno ispirato?
Da piccolo ascoltavo a tutto volume Little Tony, Bobby Solo, Mia Martini, Adriano Celentano… insomma, tanti tasselli hanno costruito il mio percorso.
Se ci incontrassimo tra un anno, quale traguardo ti piacerebbe aver raggiunto?
Non voglio mettermi pressione o pormi obiettivi troppo grandi. Vorrei andare step by step, come ha detto anche ieri Maria Tomba, una frase che mi è rimasta impressa. Questo è il mio sogno, ma voglio viverlo piano piano, un passo alla volta. È importante anche per la scrittura di inediti: serve tempo, pazienza e crescita.
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