Gattinoni e “l’idea sui mercati esteri”
Una rete capillare in Italia, la presenza nella vicina Svizzera e ora Franco Gattinoni, presidente di Gattinoni Group ha in mente anche “un’idea sui mercati esteri”. E’ ancora in fase di valutazione, ma negli anni si è visto come il gruppo ha diversificato la sua attività. Ne ha parlato oggi in occasione del terzo Summit ... L'articolo Gattinoni e “l’idea sui mercati esteri” proviene da GuidaViaggi.

Una rete capillare in Italia, la presenza nella vicina Svizzera e ora Franco Gattinoni, presidente di Gattinoni Group ha in mente anche “un’idea sui mercati esteri”. E’ ancora in fase di valutazione, ma negli anni si è visto come il gruppo ha diversificato la sua attività. Ne ha parlato oggi in occasione del terzo Summit Pambianco dedicato all’hospitality.
Lo sviluppo
Il gruppo “ha 41 anni di vita, otto sedi operative, 870 dipendenti e tre linee di business – ha ricordato Gattinoni – la divisione travel con 1500 agenzie, di cui 120 di proprietà, contribuisce con il 40% di share sul fatturato che nel 2024 si chiuderà a quota 740 milioni di euro”. Il business travel, seconda area di business, rappresenta il 35%, mentre alla divisione eventi spetta il restante share, “con numeri più bassi ma marginalità più alta”.
La riorganizzazione
Pensando ai tre anni di chiusura del turismo internazionale, Gattinoni cita la trasformazione avvenuta in azienda: “Sono cambiate tutte le prime linee e i nostri manager, che ora hanno un’età media di 40-45 anni”. Si dichiara “soddisfatto, perché la ripartenza nel 2023 ha fatto concentrare il gruppo sui risultati. Abbiamo messo a posto le casse e siamo ripartiti con nuovi progetti, skill diversi, preparando l’azienda ad affrontare il futuro. Siamo una sorta di startup”. “Ora siamo molto carichi – commenta – perché la struttura spinge. Siamo partiti dalle risorse umane, poi è stato fatto il grande lavoro con le fusioni societarie, abbiamo cambiato gli ambienti amministrativi”. Un lavoro enorme che negli ultimi mesi ha un po’ rallentato il business, ma sono stati fatti anche “grandi investimenti in tecnologia e stiamo riscontrando difficoltà con i fornitori perché non sono sempre adeguati all’innovazione tecnologica, Nel nostro mestiere è fondamentale farsi aiutare dalla tecnologia”.
Il futuro delle agenzie
Per le agenzie ammette: “C’è stato un cambiamento epocale con un uso importante della tecnologia – dichiara – e deve cambiare anche il rapporto tra agenzie e tour operator. Bisogna trasmettere al consumatore il valore di un prodotto dinamico acquistato in agenzia di viaggi, che corrisponde ad una vacanza garantita, che contempla la riprotezione”. Come presidente Fto, inoltre, Gattinoni parla di numeri “molto positivi, sia per i dati di vendita dei voli Iata sia per i pacchetti: siamo tornati alla parità per numero di teste, è salito il turnover, ma dobbiamo gestire bene gli aumenti”. Ormai il turismo è diventato un bene primario e per questo “vedo un futuro buono per il settore, ma dobbiamo riuscire meglio a fare sistema”. E intanto il piano industriale triennale del Gruppo Gattinoni stima una crescita, sia sugli eventi che sulle agenzie e sul bt anche grazie alla tecnologia. “Quasi terminato il percorso di riorganizzazione abbiamo evoluzioni importanti nella seconda parte del 2025”, conclude. L.D.
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