Donald Trump costretto a reintegrare 24mila dipendenti licenziati

Un giudice ha stabilito che moltissimi dei dipendenti federali licenziati da Trump nella sua opera di “pulizia” sono stati licenziati illegalmente, e vanno riassunti

Donald Trump si sta dando come sappiamo ai tagli delle “spese superflue” con l’assistenza del fedele amico Elon Musk e del suo DOGE, che ha inviato mail a tutti i dipendenti federali chiedendo di illustrare il loro contributo lavorativo e in sostanza di dimostrare di essere essenziali. Moltissimi dipendenti governativi sono stati licenziati, ma a quanto pare la cosa non è esattamente legale.

Lo ha stabilito il giudice di una corte del Maryland, stando a quanto riportato dal Washington Post, che ha stabilito la reintegrazione – in congedo amministrativo retribuito, oppure con stipendio completo – di 24mila dipendenti di 18 diverse agenzie federali. A quanto sembra nemmeno il presidente può licenziare lavoratori a piacimento.

E non è tutto: non sta andando a buon fine nemmeno il piano di Trump di sfruttare una vecchia legge del 1798 per deportare gli immigrati via dall’America in blocco. Il POTUS aveva nel mirino innanzitutto l’organizzazione terroristica Tren De Aragua ma la legge si potrebbe estendere in teoria a qualunque clandestino e portare a deportazioni di massa.

Un altro giudice, dal presidente definito “pazzo della sinistra radicale” e nominato da Obama, ha sospeso le deportazioni della gang venezuelana creando quindi un precedente che potrebbe impedire a Trump di usare la legge del ‘700 ai suoi fini. Sembra che nella realizzazione dei grandi piani della sua nuova amministrazione stia incontrando quindi più ostacoli del previsto.

Fonte: Ansa

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