Effetto Trump sui viaggi d’affari: volumi, spesa e ricavi attesi in netto calo

Secondo il recente sondaggio Global Business Travel Association, quasi un terzo dei responsabili dei viaggi a livello globale prevede che il volume dei viaggi d’affari diminuirà significativamente nel 2025 a causa delle azioni del governo statunitense. Inoltre, il 37% dei fornitori e delle tmc prevede un calo dei ricavi legati ai viaggi d’affari. Va da ... L'articolo Effetto Trump sui viaggi d’affari: volumi, spesa e ricavi attesi in netto calo proviene da GuidaViaggi.

Apr 17, 2025 - 09:53
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Effetto Trump sui viaggi d’affari: volumi, spesa e ricavi attesi in netto calo

Secondo il recente sondaggio Global Business Travel Association, quasi un terzo dei responsabili dei viaggi a livello globale prevede che il volume dei viaggi d’affari diminuirà significativamente nel 2025 a causa delle azioni del governo statunitense.
Inoltre, il 37% dei fornitori e delle tmc prevede un calo dei ricavi legati ai viaggi d’affari. Va da sé che anche l’ottimismo generale risulti in ribasso.

Ottimismo in frenata

A seguito delle recenti misure introdotte dal governo Trump, tra le quali politiche transfrontaliere e restrizioni all’ingresso, i professionisti del business travel globale fronteggiano un panorama complesso e incerto per quanto riguarda il potenziale impatto sul volume dei viaggi d’affari, sulla spesa e sui ricavi. Una parte significativa degli oltre 900 intervistati di quattro macroaree e 45 Paesi (sondaggio condotto dal 31 marzo all’8 aprile) prevede un calo e l’ottimismo generale ha subito una battuta d’arresto nelle ultime settimane, riflettendo il disagio che attanaglia il settore e altre industrie.

Dazi (annunciati, poi quasi tutti sospesi) sui prodotti importati, restrizioni all’ingresso negli Stati Uniti per i viaggiatori provenienti da determinati Paesi, sconsigli e riduzione dei viaggi di lavoro per i dipendenti federali statunitensi stamnno generando un clima di forte incertezza.

Meno della metà degli acquirenti a livello globale (44%) prevede che spesa e volume dei viaggi d’affari della propria organizzazione nel 2025 non subiranno alcun impatto rispetto al 25% dei fornitori, che affermano lo stesso per i ricavi.

Diminuzione del 20%

Quasi un terzo (29%) dei travel buyer globali prevede un calo del volume dei viaggi d’affari nelle loro aziende nel 2025, con una diminuzione media del 21%. Inoltre, una porzione piuttosto ampia di travel buyer (19%) è incerta su quale sarà l’impatto.

Il 27% degli acquirenti prevede una diminuzione media del 20% della spesa per i viaggi d’affari quest’anno. In particolare, prevedendo la spesa globale per i viaggi d’affari raggiunga 1,63 trilioni di dollari nel 2025, ciò potrebbe rappresentare un potenziale calo della stessa fino a 88 miliardi di dollari.

Il 37% dei fornitori e delle tmc prevede un calo medio del 18% dei relativi ricavi.

A causa delle preoccupazioni generali, solo il 31% dei professionisti rimane ottimista sulle prospettive generali del settore per quest’anno mentre il 40% è neutrale. Si tratta di un calo significativo rispetto al sondaggio Gbta del novembre 2024, in cui il 67% dei professionisti del settore globale si dichiarava ottimista per il 2025, mentre il 26% era neutrale.

Crescenti preoccupazioni

“Mentre le prospettive per i viaggi d’affari globali – spiega Suzanne Neufang, ceo Gbta – erano incredibilmente forti nel 2025, la nostra ricerca mostra ora crescenti preoccupazioni e incertezze all’interno del nostro settore, considerando le recenti azioni intraprese dal governo degli Stati Uniti. I viaggi di lavoro svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere la crescita delle imprese, la tenuta delle economie, i forti legami diplomatici e le preziose connessioni. I viaggi d’affari produttivi ed essenziali sono minacciati in tempi di incertezza economica o in un contesto di ulteriori barriere e restrizioni. Questo mina la prosperità economica e danneggia i molti settori che si affidano ai viaggi d’affari globali per sopravvivere e prosperare”.

Neufang ha aggiunto che ci sono due fattori chiave da tenere d’occhio che potrebbero influenzare l’impatto a lungo termine dei viaggi d’affari: se c’è una pressione economica sostenuta o un’incertezza che pesa sui bilanci aziendali e se i viaggi transfrontalieri e la mobilità della forza lavoro globale da e verso gli Stati Uniti sono limitati.

Impatti di lungo termine

Il 7% delle aziende ha rivisto le proprie policy per i viaggi da o verso gli Stati Uniti dal gennaio 2025, e un altro quarto (25%) dichiara che sta pianificando o prenderà in considerazione di farlo in futuro. Il 64% mantiene la rotta.

Il 20% ha già cancellato, spostato o ritirato la partecipazione a riunioni ed eventi negli Stati Uniti.

Il 10% sta pianificando o considerando di cancellare la partecipazione dei dipendenti agli eventi statunitensi.

Quando si tratta di trasferire riunioni o eventi dagli Stati Uniti, il 14% dichiara che la propria organizzazione lo ha già fatto (8%) o lo sta considerando (6%). Le aziende con sede al di fuori degli Stati Uniti sono tre volte più propense a trasferire le riunioni in un luogo diverso dagli Stati Uniti.

Le principali preoccupazioni degli intervistati per quanto riguarda l’impatto a lungo termine delle azioni del governo statunitense sono legate all’economia – in particolare ai costi dei viaggi d’affari (54%) e ai potenziali tagli di bilancio (40%) – insieme a ulteriori esigenze di gestione e amministrazione dei viaggi, come visti o documentazione (46%). Seguono a ruota le preoccupazioni dei viaggiatori, come la disponibilità dei dipendenti a recarsi negli Stati Uniti e l’aumento della sicurezza e del duty of care (entrambi al 37%).

Inoltre, alla domanda se conoscono personalmente qualcuno il cui viaggio è stato influenzato dalle modifiche alle frontiere o alle politiche di viaggio degli Stati Uniti, il 23% dei professionisti del settore globale afferma di conoscerlo.

 

 

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