Compie 100 anni il rifugio De Gasperi, nelle Dolomiti Pesarine, in Friuli

1925-2025. Il rifugio del CAI Tolmezzo che ricorda i fratelli De Gasperi si trova a 1767 metri di quota ai piedi delle rocce dei Clap e celebra quest’anno il suo centenario. L’evento-clou dei festeggiamenti sarà il 12 luglio L'articolo Compie 100 anni il rifugio De Gasperi, nelle Dolomiti Pesarine, in Friuli proviene da Montagna.TV.

Mar 17, 2025 - 17:45
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Compie 100 anni il rifugio De Gasperi, nelle Dolomiti Pesarine, in Friuli

Sui boschi della Val Pesarina si affaccia un rifugio che merita certamente una visita. Il punto di appoggio che ricorda i tre fratelli De Gasperi (Giuseppe morto da alpinista nel 1907 sulla Civetta, Luigi Calisto e Giovanni Battista caduti al fronte durante la Grande Guerra), di proprietà della sezione di Tolmezzo del CAI, sorge a 1767

metri di quota, su un terrazzo erboso ai piedi delle vette rocciose dei Clap.  

Gran parte degli escursionisti lo raggiunge per il bel sentiero che inizia dal Pian di Casa, sulla strada che sale da Prato Carnico e Pesariis verso la Forcella Lavardêt e la Sella di Razzo, sul confine tra il Friuli e il Cadore. Dei percorsi più lunghi, a volte con qualche passo impegnativo, consentono di arrivare al rifugio da Sappada, in Friuli, e dalla Val Frison in Veneto. 

La distanza non eccessiva dal fondovalle (un’ora e mezza di buon passo, due ore con un ritmo più blando), la presenza di un orto botanico, le attività per bambini e ragazzi organizzate dalla gestrice Anna Mainardi fanno sì che il De Gasperi sia un rifugio pressoché perfetto per le famiglie. 

Chi preferisce itinerari più impegnativi, dal rifugio, può seguire l’aerea Ferrata dei 50 e il più semplice Sentiero attrezzato Corbellini, che si dirigono verso la Cima di Riobianco e il Creton di Culzei. Chi ama camminare per più giorni può arrivare al De Gasperi seguendo l’Alta Via numero Sei, che negli ultimi anni ha visto un afflusso crescente di appassionati. 

Gli alpinisti, oltre alla frequentata via normale del Clap Grande, con passaggi di secondo e terzo grado, possono scegliere tra le vie di arrampicata del Lastròn di Culzei, della Creta Livia, dello stesso Clap Grande e del Creton di Culzei. Vette note agli alpinisti della Carnia, ma pressoché sconosciute – ed è un peccato! – per molti.

Lo spettacolo delle Dolomiti Pesarine

Ci sia permessa, quindi, una breve descrizione geografica. Le cosiddette Dolomiti di Val Pesarina (ma siamo nelle Alpi Carniche, attenzione!), che includono gli spettacolari massicci delle Terze e dei Clap, si affacciano da nord sulla Val Pesarina, che deve il nome a Pesariis https://www.montagna.tv/230382/pesariis-il-paese-degli-orologi-nascosto-tra-i-monti-della-carnia/ , il “paese degli orologi”. 

A nord, oltre le cime più alte, sono la conca di Sappada, il massiccio calcareo del Peralba e il confine con l’Austria. A sud del solco si alzano i cocuzzoli dei Monti di Sauris, formati da pascoli e boschi fin sulle vette. Sul rifugio De Gasperi incombono da nord le pareti e le torri dei Clap e delle crode vicine. Dall’altra parte si apre un vasto panorama di crinali e di cime più dolci, tra le quali spiccano la Creta Forata e il Piéltinis. 

Un rifugio dalla storia tormentata. Ma che guarda avanti

Il primo rifugio, costruito nel 1925 e ampliato nel 1930, è stato distrutto nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale, dalle truppe cosacche che il Terzo Reich aveva stanziato nella Carnia. Dopo il ritorno della pace è stato ampliato e ristrutturato più volte, e ha preso l’aspetto attuale. 

“Il rifugio Fratelli De Gasperi è una parte importante della nostra storia” sorride Pietro De Faccio, presidente della Sezione di Tolmezzo del CAI. “E’ stato fondato un secolo fa dai nostri antenati della Sezione Carnica della Società degli Alpinisti Friulani. Oggi è il nostro unico rifugio”. 

Negli ultimi anni – spiega ancora De Faccio – la Sezione, mettendo insieme contributi di varia provenienza, è riuscita a investire sul rifugio circa 180.000 euro, utilizzati per rifare il tetto e i serramenti. Ma c’è ancora da fare. 

“In futuro dovremo sostituire la teleferica, e soprattutto intervenire sul pompaggio dell’acqua. La sorgente è 150 metri più in basso, e a causa del cambiamento climatico fornisce sempre meno acqua. Non è facile far vivere un rifugio, con il clima di oggi, su un pendio esposto a sud”, conclude il presidente. 

Il CAI di Tolmezzo sta ancora lavorando al programma dei festeggiamenti per i 100 anni del rifugio, ma è certo che il giorno-clou sarà sabato 12 luglio, quando il De Gasperi ospiterà anche la festa della Sezione. Informazioni più precise, tra qualche settimana, sul sito.      

Per anni, l’immagine del rifugio si è confusa con quella del suo storico gestore Nilo Pravisano, che si è occupato di attività ricreative e della manutenzione dei sentieri, degli itinerari attrezzati e della produzione e della mescita delle grappe. Anche l’orto botanico è stato ideato e realizzato da lui. 

Anna Mainardi, veneta, ha preso in gestione il rifugio nel 2023, e sta quindi per affrontare la sua terza stagione al De Gasperi. “E’ un posto che mi piace, anche per l’ottima collaborazione con il CAI, che tiene molto al rifugio” racconta. 

“In estate abbiamo un calendario di attività con incontri con alpinisti, attività per famiglie, fine settimana naturalistici e un piccolo concerto. Il pubblico arriva soprattutto dal Friuli e dal Veneto, ma si sta pian piano allargando. Sull’Alta Via passano sempre più spesso americani”,  continua. Alla domanda su quale sia la specialità culinaria del rifugio, Anna non ha dubbi. “Le torte, che mi piace molto preparare”.


Come arrivare al De Gasperi

Concludiamo con qualche informazione pratica. Da Pesariis e da Prato Carnico, oppure da Vigo e Laggio di Cadore, si raggiunge il Pian di Casa, 1236 metri, dove si lascia l’auto nel posteggio del Centro Sci da Fondo. A piedi si segue un evidente sentiero (segnavia 201) che sale ripido nel bosco. 

Ci si tiene a destra a un bivio, si sbuca su un tracciato a mezza costa e si raggiunge lo spallone del Clap Piccolo, dove si lascia a sinistra il sentiero per Passo Elbel. Si continua a mezza costa, si traversa il vallone del Rio di Pradibosco e si sale a ripide svolte fino al pianoro di Clap Grant e al rifugio (1767 metri, da 1.30 a 2 ore).. 

Il periodo di apertura è quello classico delle strutture del CAI, da giugno a settembre. Informazioni sul rifugio e sugli itinerari che proseguono verso colli e cime della zona si trovano sul sito, il telefono della gestrice Anna Mainardi è 348.2208808. 

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