Bambino di 12 anni realizza la fusione nucleare in cameretta: gli arriva a casa l’F.B.I.

Voi cosa facevate a 12 anni? Di certo non realizzavate una fusione nucleare in camera vostra! Sheldon Cooper spostati, è arrivato un nuovo bambino prodigio in città: la persona più giovane ad aver mai ottenuto la fusione nucleare si chiama Jackson Oswalt, da Memphis, Tennessee, ed è giunto a questo notevole risultato a soli 12 […] L'articolo Bambino di 12 anni realizza la fusione nucleare in cameretta: gli arriva a casa l’F.B.I. proviene da LaScimmiaPensa.com.

Mar 17, 2025 - 19:37
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Bambino di 12 anni realizza la fusione nucleare in cameretta: gli arriva a casa l’F.B.I.

Voi cosa facevate a 12 anni? Di certo non realizzavate una fusione nucleare in camera vostra!

Sheldon Cooper spostati, è arrivato un nuovo bambino prodigio in città: la persona più giovane ad aver mai ottenuto la fusione nucleare si chiama Jackson Oswalt, da Memphis, Tennessee, ed è giunto a questo notevole risultato a soli 12 anni, nel 2018. L’ha fatto nella sua cameretta, per un progetto scolastico di scienze.

Il genietto ha spiegato: “Il primo passo è stato costruire un ‘fusore demo’, cioè un dispositivo che crea plasma ma non raggiunge la fusione. Questo ha richiesto una camera a vuoto, una pompa per il vuoto e un trasformatore per insegne al neon con un convertitore AC-DC fatto in casa”.

“Alla fine ho portato questa versione alla fiera della scienza della mia scuola. Sono riuscito a farla funzionare solo la notte prima. A posteriori, è sorprendente che mi abbiano lasciato entrare con quel coso”. Poi, dopo aver sperimentato per più di un anno, è riuscito nel suo esperimento giusto il giorno prima di compiere 13 anni.

Non è finita perché una domenica mattina, come in un film o un episodio di X-Files, alla sua porta si sono presentati due agenti dell’F.B.I. con un contatore Geiger per assicurarsi che l’esperimento non avesse prodotto “vere radiazioni”. A quanto pare non c’era pericolo, perché Jackson è rimasto “un uomo libero”.

Dove si trova oggi? Effettua ricerche hardware per lo sviluppo di I.A. come Midjourney. Sulla sua crescita personale ai tempi aveva detto: “Mi sono reso conto che avrei potuto essere il migliore in assoluto in qualsiasi videogioco, ma alla fine non avrebbe significato molto. Nel grande schema delle cose, i videogiochi non avevano alcun ruolo. Così, ho cambiato il mio atteggiamento”.

E si è quindi voltato verso “la cosa più simile ai videogiochi nella vita reale: la scienza“, cosa che lo ha condotto al suo piccolo eclatante esperimento col nucleare. Ma a quanto pare alla fine persino questo lo ha annoiato: possiamo immagine come le frontiere e le sfide dell’intelligenza artificiale siano, per un genio in erba, ben più intriganti!

Fonte: UNILAD

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