Alla scoperta di Pavia, la città delle 100 torri festeggia i 500 anni dalla celebre battaglia

Conosciuta con il soprannome di "città delle cento torri" Pavia è una chicca da scoprire in un giorno: l'itinerario tocca l'università, tra le più antiche d'Europa e i monumenti più importanti

Mar 17, 2025 - 17:43
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Alla scoperta di Pavia, la città delle 100 torri festeggia i 500 anni dalla celebre battaglia

Il 2025 è un anno importante per Pavia, il capoluogo lombardo a due passi da Milano celebra cinque secoli dalla famosa battaglia con un calendario ricco di eventi e appuntamenti. Tra rievocazioni storiche, commemorazioni ed eventi, dalla primavera è il momento migliore per visitarla. A poca distanza dal capoluogo lombardo, è un vero gioiellino con un patrimonio artistico e culturale di livello da scoprire. Tra i punti di partenza? L’università, che vince il titolo di una delle più antiche d’Europa ma anche la ricostruzione del ponte coperto, simbolo della città e alcune delle basiliche più belle della regione.

500 anni dalla battaglia di Pavia

Il 23 febbraio si è svolta la rievocazione della battaglia storica coinvolgendo oltre 500 figuranti provenienti da tutta Italia e persino dall’estero. Con oltre 800 spettatori ha dato il via alle celebrazioni di un anniversario storico importante inaugurando un calendario ricchissimo di appuntamenti per ricordare la sconfitta dei francesi sul territorio. Dal 30 marzo si prosegue con il “Corri battaglia di Pavia”, una gara podistica che attraversa i luoghi cult della città per poi aprire la mostra documentale “la miseranda Citade”. Pavia assediata 1522-1527” presso la biblioteca civica. Dal 9 ottobre al 23 dicembre ci sarà invece la mostra libraria “il silenzio della stampa” presso il salone Teresiano della biblioteca dell’ateneo.

L’università di Pavia, la più antica d’Europa

Molti non lo sanno ma proprio a Pavia sorge uno degli atenei più antichi d’Italia e persino d’Europa, anzi il più antico in assoluto. Nata nel 1361, è tra le università più prestigiose tanto da aver ospitato menti eccelse quali il genio di Alessandro Volta che ha “domato” l’elettricità, Camillo Golgi che con il suo occhio acuto, ha scrutato i segreti della biologia, meritandosi il premio Nobel e Giulio Natta e Carlo Rubbia, le cui ricerche hanno cambiato per sempre il mondo della chimica e della fisica. Voluta da Maria Teresa d’Austria, la sede centrale che si trova nel cuore del centro storico non è solo tempio di sapere: passeggiare tra i cortili dà modo di vivere appieno la cittadina scelta spesso da studenti fuorisede e provenienti da programmi Erasmus. Uno dei cortili più belli? Quello dei tassi e quello delle magnolie: tra glicini fioriti e zone silenziose, sembra di non essere a due passi dalle vie più trafficate del capoluogo.

Visitare l'università di Pavia
Fonte: iStock
Uno dei cortili dell’università di Pavia

Il ponte coperto e il “borgo basso”

Simbolo della città, e forse il monumento più fotografato, è proprio il ponte coperto. Nonostante oggi sia uno dei punti nevralgici della passeggiata in centro, non molti sanno che non è il monumento originale. Proprio sporgendosi dalle ringhiere ci si rende conto che si tratta di una ricostruzione. Il ponte di origine romana è stato bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruito, leggermente spostato. Gli occhi più attenti, infatti noteranno che non è perfettamente allineato a Strada Nuova come invece era il precedente. Come caratteristica ha proprio la sua copertura e una curiosissima cappella accessibile per pochi giorni all’anno tramite una scala a chiocciola dedicata a San Giovanni Nepomuceno.

Dopo averlo attraversato tutto ci si trova davanti ad una splendida cartolina: quella del “Borgo Basso”. Il nome deriva proprio dalla sua posizione, più bassa rispetto alla parte rialzata del centro. Molti riconosceranno le casette colorate che vengono spesso sommerse quando il fiume esonda. Simbolo della zona il monumento alla lavandaia che ricorda le donne che lavavano i panni sulle rive, canticchiando melodie verdiane per rendere più leggero il lavoro. E poco più in là, sulla parete di una casa rossa, una figura fa capolino con aria beffarda: è la Linguacciona del Borgo, una scultura che, secondo la leggenda, sbeffeggiava proprio quelle lavandaie, note per i loro pettegolezzi.

Il ponte coperto di Pavia
Fonte: iStock
Visitare Pavia, il Ponte Coperto che collega strada nuova al borgo basso

Basilica di San Michele

Nonostante tutti dicano di non perdere il Duomo, tra le chiese più belle di Pavia c’è la Basilica di San Michele Maggiore. Una vera chicca che i local consigliano sempre di scoprire, sia dall’interno sia dall’esterno. Lo stile è un romanico puro e tra navate austere e sculture ricche di fascino sa lasciare tutti a bocca aperta. Motivo in più per visitarla? È stata restaurata da poco, quindi è al massimo della sua meraviglia. La facciata sembra custodire segreti scolpiti nel tempo e al suo interno i giochi di luce invitano al raccoglimento. Non molti sanno che proprio qui avveniva l’incoronazione dei re, oggi ricordata tramite un mosaico nella navata in prossimità di dove veniva collocato il trono.

Duomo di Pavia

Il duomo di Pavia ha una cupola di dimensione notevole e un interno riccamente decorato. Il progetto, firmato da grandi architetti accoglie i visitatori con un interno ampio e luminoso. Non distante si trova il ricordo della torre civica crollata nel 1989 in modo improvviso ma sempre nel cuore dei local. In piazza vengono spesso ospitati mercatini e altri eventi, seppur non si tratti del ritrovo principale dei pavesi che invece ritengono piazza della Vittoria il vero fulcro del centro storico.

Il castello visconteo con i musei civici

La dominazione dei Visconti a Pavia è testimoniata dalla presenza del castello. Una fortezza che sembra uscita dai libri di storia e oggi circondato ad un giardino pubblico frequentato da bambini e famiglie. In primavera, con alberi in fiore e prati curati, è il luogo perfetto da scoprire. Al suo interno sono custoditi i musei civici con numerose sale che custodiscono tesori d’arte e archeologia.

Castello visconteo pavese
Fonte: iStock
Castello visconteo, simbolo di Pavia

Piazza della Vittoria e il broletto

Come accennato, se si chiedesse ad un pavese di incontrarsi in piazza, sicuramente farebbe riferimento a quella della Vittoria. Vivace, elegante, ricca di locali, è il luogo perfetto per un aperitivo con un calice di vino locale. A dominare uno dei lati il Broletto, l’antico palazzo comunale oggi è utilizzato per mostre ed esposizioni. Quando brilla il sole qui, negozi e botteghe fanno vivere a pieno la cittadina che ha il pregio di essere cosmopolita grazie al via vai di giovani universitari provenienti da tutto il mondo.

Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro

Le strade di Pavia hanno tantissime chicche nascoste tra cui chiese ed edifici sacri. Uno dei più amati è la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. Qui riposano le spoglie di Sant’Agostino, il grande filosofo e teologo, e di Severino Boezio, autore della Consolazione della Filosofia. La loro presenza rende questo luogo un crocevia tra fede, sapere e riflessione. La pace profonda sembra incarnare il pensiero dei due filosofi tanto da essere inserita tra i luoghi di pellegrinaggio per chi percorre la via Francigena.

Le torri medievali e la leggenda

Pavia è chiamata la città delle 100 torri. Un soprannome che viene spesso attribuito a molte località ma che qui sembra aver preso la definizione con grande serietà. Osservando lo skyline da un punto strategico come il ponte dell’impero ci si rende conto di quante svettano, nonostante molte siano state eliminate nel tempo. Sembrerebbe che queste costruzioni siano legate ad una leggenda: una “strega” avrebbe promesso fama e soldi a chi sarebbe riuscito a costruire la torre più alta della città.

La certosa di Pavia a due passi dal centro

Nonostante non si trovi in centro ma a pochi chilometri (raggiungibile anche in treno), la Certosa di Pavia è uno dei monumenti da non perdere. Non un semplice monastero ma un capolavoro senza tempo a cui si accede con un’offerta fatta alle guide religiose che raccontano il luogo. La facciata è un’esplosione di marmi scolpiti e decorazioni raffinate: chi la visita resta spesso senza parole per la ricchezza di particolari. Corridoi silenziosi e chiostri sono una delle meraviglie della dinastia Visconti-Sforza e in primavera è particolarmente suggestiva da visitare.

La certosa di Pavia
Fonte: iStock
Visitare la splendida certosa di Pavia a due passi dal centro

Curiosità che forse non conosci su Pavia

Pavia ha ospitato menti eccelse e non tutte semplicemente legate all’ateneo. Uno tra tutti? Einstein che ha abitato qui nel 1894 quando i suoi genitori si trasferirono in città. Oltre a lui la penna di Ugo Foscolo è ricordata proprio per gli anni in cui vi ha dimorato. La città è stata un polo industriale importante anche se è soprattutto la produzione di vini in Oltrepo e la creazione di scarpe nel distretto di Vigevano che ha reso la località particolarmente attrattiva dal punto di vista del business. Nei dintorni della città sono custoditi borghi medievali premiati tra i più belli d’Italia: Fortunago, Zavattarello e Varzi sono solo alcuni esempi, ma c’è davvero tanto da scoprire dal punto di vista storico e dell’enogastronomia. Un altro luogo da non perdere è il teatro Fraschini, utilizzato persino per riprese di film e serie TV come “Belcanto”. L’interno riccamente decorato è stato costruito nel 1771 su richiesta di marchesi e conti della zona. Ha una tipica pianta a ferro di cavallo ed è impreziosito da palchetti e un soffitto affrescato.

Pavia viene spesso ignorata ma in realtà è un capoluogo lombardo da visitare. Si trova a meno di 30 minuti di treno da Milano, è ben collegata e fa parte dei percorsi ciclopedonali turistici della via Francigena e della via del Sale.